Ride your wave di Masaaki Yuasa: acqua e amore su Prime Video
Il quarto lungometraggio d'animazione di un regista giapponese che si sta affacciando nel panorama cinematografico con sempre più sicurezza e che avrebbe dovuto segnarne il debutto sul grande schermo. Una storia d'amore e non solo, dove l'acqua gioca un ruolo centrale, sotto tutti i punti di vista.
Una storia d’amore, ma anche di lutto, che ruota attorno a una giovanissima coppia che ha soprattutto una cosa in comune: l’acqua. Narrazione semplice, lineare, senza particolari innovazioni, ma che mescola molto bene tutti gli elementi a disposizione per realizzare un prodotto per far riflettere tutti.
Ride your wave. L’anime.
Il film si concentra sulla diciannovenne Hinako Mukaimizu che si trasferisce da sola in un appartamento vicino al mare per poter continuare la sua grande passione, il surf. Un giorno viene salvata, durante un incendio, da un giovane pompiere, Minato Hinageshi e tra i due scoppia subito l’amore. La loro storia, che viene ripercorsa nei primi 30 minuti di film, viene bruscamente interrotta dall’improvvisa morte di lui. Hinako sembra rassegnata ad aver perso l’amore della sua vita, ma scopre che cantando una canzone che entrambi amavano, può rivedere Minato, ma solo in acqua. Questo fatto inspiegabile, però, servirà ad entrambi (ma soprattutto alla ragazza) per capire il proprio futuro. Un futuro indissolubilmente legato al passato e al presente.
L’acqua e l’elaborazione del lutto.
Come già accennato, ciò che unisce i due personaggi, sia nella propria storia personale, che in quella in comune, è l’acqua. Questo elemento primario è ciò che li fa incontrare, ciò che consolida il legame, ma anche ciò che porta via improvvisamente il ragazzo. Ma sarà anche l’unica cosa che si legherà all’elemento sovrannaturale. Ed è proprio quest’ultimo che, inserito nella seconda parte della narrazione senza dare una vera spiegazione, permetterà, sia a Hinako che allo spettatore, di comprendere. La ragazza, colta da malinconia e tristezza per la perdita dell’amato, proverà a elaborare il lutto grazie all’acqua e ad un pizzico di magia. Il compito dell’elemento sovrannaturale, che si mescola perfettamente nella storia, è quindi quello di accompagnare e tendere la mano. Non solo alla protagonista.
Tutti devono cavalcare la propria onda.
Oltre a quelle principali, sono tante le tematiche affrontate in questo film d’animazione che, solo all’apparenza, sembra banale e scontato. Attraverso un disegno semplice, ma con colori decisi che richiamano l’estate e la freschezza, lo spettatore è preso per mano per stare al fianco di Hinako. E così come lei ha il compito di cavalcare l’onda, chi osserva deve trarre il giusto insegnamento: mai arrendersi. Si può cadere dalla tavola, ma bisogna sempre rialzarsi. Non c’è niente che possa impedire di rimettersi in piedi sulla tavola da surf alla ricerca di una nuova onda. Ed è questo che ci insegna Masaaki Yuasa che, con questo suo quarto lungometraggio, entra, quasi di prepotenza, tra i grandi maestri dell’animazione.
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