Salvador Dalì nasce l’11 Maggio del 1904 a Figueras, piccolo villaggio della Catalogna da una benestante famiglia borghese segnata dal lutto per il primo figlio a causa della meningite. Per questo porta il nome del fratello scomparso e matura verso quella figura un rapporto morboso, credendo di esserne la reincarnazione. Il padre, noto avvocato e notaio dal temperamento rigido, si accorge ben presto della predisposizione del figlio per l’arte, incoraggiandolo nei suoi studi. Nel 1919 frequenta una scuola d’arte a Cadaquès durante una vacanza estiva con la famiglia di un pittore locale e scopre la pittura moderna.
Tra Madrid e Parigi
Dopo la morte della madre nel 1921, l’anno seguente va a vivere alla Residencia de Estudiantes di Madrid, dove adotta uno stile di vita alquanto eccentrico, vestendosi come un dandy. Nei suoi primi dipinti si accosta al Cubismo. Nel 1923 è accusato di aver organizzato una protesta all’Accademia di San Ferdinando ed espulso. Nel 1924 viene arrestato e da questa esperienza trae ispirazione per Il bambino malato. Si accosta anche al movimento dadaista facendo amicizia con il poeta Federico Garcia Lorca e il regista Luis Bunuel. Del primo è costretto anche a rifiutare gli insistenti approcci amorosi. Intanto, le sue opere guadagnano l’approvazione di Pablo Picasso e di Joan Mirò, che apprezzano il suo stile che mescola tecniche classiche e moderne, influenzato da Raffaello e Velàzquez. Nel 1926 è nuovamente espulso prima degli esami finali per aver affermato che nessuno degli insegnati è competente per giudicarlo.
Il 1929 e la collaborazione con Bunuel
Nel 1929 collabora al primo cortometraggio di Luis Bunuel, Un chien andalou, aiutandolo nella stesura della sceneggiatura. Le immagini di un occhio umano squarciato da un rasoio destano scalpore per la loro violenza, tanto che diventano un simbolo di come il suo mondo fatto di sogni e deliri è trasposto sul grande schermo. Nel 1930 i due collaborano ancora per il cortometraggio L’Age d’or che suscita le ire dei fascisti antisemiti e messo al bando. Un film di grande impatto per il movimento surrealista.
I primi quadri surrealisti
Nell’Agosto di quell’anno conosce la sua compagna e musa ispiratrice Gala, espatriata russa legata ai surrealisti di Montparnasse e moglie del poeta Paul Eluard. In questi anni lavora al metodo che definisce paranoico-critico. La vicinanza ai surrealisti e la relazione con Gala contribuiscono a rompere definitivamente ogni rapporto con il padre che lo disereda. Nel 1931 realizza La persistenza della memoria, immagine di alcuni orologi che si sciolgono come la memoria che invecchia.
Le prime fratture con i surrealisti
Ma gli avvenimenti politici del tempo creano le prime fratture con i surrealisti, che appoggiano la rivoluzione comunista. Dalì sceglie di non schierarsi e continua a vivere in Spagna anche durante il regime franchista. Viene definitivamente espulso dal movimento nel 1939, quando nei suoi quadri iniziano a comparire simboli nazisti, che per lui sono però solo il frutto di visioni.
Gli oggetti surrealisti
Sono anni di grande sperimentazione per il pittore che sceglie di esplorare anche altri campi artistici, come la fotografia, il cinema e le performance. Nascono gli Oggetti Surrealisti, che in poco tempo conquistano il mercato, come il telefono-aragosta o il divano a forma di labbra. Realizza opere come La tentazione di Sant’ Antonio nel 1946, che sono frutto di una profonda riflessione spirituale. Nel 1949 ritorna in Europa con sua moglie. Il prestigio del pittore è ormai consolidato e si organizzano retrospettive in suo onore.
Gli ultimi anni
Nel 1964 pubblica la sua autobiografia Diario di un genio. Viene colpito da una paralisi che gli impedisce di dipingere nel 1980. Due anni dopo muore sua moglie. Resta poi gravemente ferito in un incendio nel 1984. Muore a Figueras nel 1989 mentre ascolta la musica di Wagner.