Olga Karlatos, la fosca diva, compie 75 anni

Oggi compie gli anni (ne fa 75) un’attrice che lungo il decennio ’70, in Italia, è riuscita a ritagliarsi un discreto, onesto angolo di amabilità tra il pubblico. Sguardo siderale e fascino greco dai lineamenti solcati che le maturano le espressioni, dopo il debutto con l’Eneide di Franco Rossi (è Didone), diventa moglie di Adolfo Celi e amante/“Madonna” di Gastone Moschin in Amici miei di Mario Monicelli; vittima e assassina per Lucio Fulci in Zombi 2 e Murderock – Uccide a passo di danza; madre di Prince in Purple Rain; Sibilla Aleramo in Inganni di Luigi Faccini. Oltre a ricoprire ruoli secondari per Fernando Di Leo, Giuliano Montaldo, Luigi Magni e comparsa per Sergio Leone in C’era una volta in America: è la donna nel teatro cinese cui viene titillato il capezzolo, con tanto di pistola, da uno dei gangster intenti a scovare “Noodles”/Robert De Niro.

Con Nikos Papatakis (sono stati legati per circa 15 anni) ha realizzato I pastori del disordine (Oi voskoi) e Tortura (Gloria mundi), due dei pochi film in elenco che la vedono come interprete valorizzata e di primo piano. A metà anni 80, divorzia da Papatakis, si trasferisce negli Stati Uniti, sposa il produttore Arthur Rankin Jr. e abbandona gli schermi, l’ultima apparizione è in Rimetti a noi i nostri debiti, episodio delle terza stagione di Miami Vice datato 1986.

Ogni tanto qualche appassionato di cinema di genere si chiede che fine abbia fatto: tra il 2003 e il 2008 si è laureata in scienze sociali con specializzazione in studi internazionali; ha ottenuto un master in scienze umane; una laurea in legge; un diploma post-laurea in pratica legale. Chapeau. Dal 2009 si occupa di diritto del lavoro per uno studio legale delle Bermuda, ed è confortante vedere come ancora oggi i suoi occhi mantengano quella stessa liquidità di quando illuminavano il buio della sala.