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Film da Vedere

La ciociara di Vittorio De Sica, con Sophia Loren

Tratto dall'omonimo romanzo di Alberto Moravia, La ciociara di Vittorio De Sica, anche se privo della forte impressione di verità tipica del Neorealismo zavattiniano, rimane il potente affresco di un'Italia rurale che stava avvicinandosi alla fine della guerra. Oscar e Palma d'Oro per Sophia Loren

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La ciociara, un film del 1960 diretto da Vittorio De Sica. Il soggetto è un adattamento di Vittorio De Sica e Cesare Zavattini dall’omonimo romanzo scritto da Alberto Moravia; nonostante le vicende siano romanzate è facile ravvisare analogie con il crimine di guerra riguardante le cosiddette “marocchinate”, perpetrato durante la Seconda Guerra Mondiale.

La pellicola è interpretata da Sophia Loren, Jean-Paul Belmondo, Eleonora Brown, Carlo Ninchi, Raf Vallone, Pupella Maggio, Renato Salvatori e Andrea Checchi. Carlo Ponti, marito della Loren, che inizialmente doveva produrre il film per la Paramount, pensò a George Cukor come regista, Anna Magnani (reduce dall’Oscar del 1955) come interprete di Cesira e Sophia Loren come Rosetta.

La Magnani rifiutò quando seppe di dover interpretare la parte della madre della Loren, per una marcata differenza fisica legata all’altezza tra le protagonista e suggerì a De Sica di far interpretare la parte della madre alla Loren. Ponti successivamente rinuncerà ai partner americani per la produzione e assocerà la sua Compagnia Cinematografica Champion a due co-finanziatori francesi e affiderà la distribuzione alla Titanus. Inoltre affiderà la regia a De Sica.

Lo sceneggiatore Zavattini rimaneggerà il soggetto ringiovanendo Cesira, la quale avrebbe dovuto avere cinquant’anni, per poterla far interpretare alla Loren allora venticinquenne. Data la giovanissima età di Eleonora Brown, interprete della piccola Rosetta, regia e troupe non le parlarono di una scena di stupro ma di violenza gratuita a suon di percosse. De Sica per far piangere la giovane, che non era un’attrice professionista, nella scena della morte di Michele, le raccontò cose atroci, come la finta morte dei genitori. Sophia Loren vinse un Oscar, la Palma d’Oro, un Bafta, un David di Donatello e un Nastro d’Argento per la sua interpretazione.

Sinossi
Cesira, una donna del popolo, gestisce un negozio di alimentari a Roma, ma quando gli alleati bombardano la capitale si rifugia, insieme con la figlia adolescente, nel suo paese d’origine, in Ciociaria. Quando il pericolo sembra scongiurato le due donne tornano a Roma; lungo il cammino alcuni soldati marocchini le violentano. De Sica, aiutato dalla sceneggiatura di Cesare Zavattini, traduce il romanzo di Moravia con sensibilità e vigore.

Giustamente lodato per l’interpretazione di Sophia Loren, La ciociara è una delle ultime fiammate di Vittorio De Sica prima del declino degli anni senili, un recupero della lezione neorealista di cui è stato indubbio maestro in un film costruito sulle esigenze della diva che, però, riesce a essere sia uno scrupoloso adattamento del testo di Alberto Moravia, sia un credibile ritratto degli sfollati e delle loro miserie in uno dei periodi più drammatici della Storia italiana recente. La sceneggiatura di Cesare Zavattini ha diversi pregi sia nelle scene corali che nei confronti tra Cesira e Michele o Cesira e Rosetta: la qualità dei dialoghi è molto buona, c’è attenzione alla psicologia dei personaggi principali, il contesto ambientale è analizzato con cura. Non c’è la straordinaria impressione di verità e la genuinità dei capolavori neorealisti, però è indubbio l’impegno del regista e di tutta la troupe, fra cui andrebbe elogiato anche il lavoro sulla fotografia in bianco e nero di Gabor Pogany, con immagini sobrie e per nulla estetizzanti. All’epoca raccolse molti premi ed elogi soprattutto per la Loren, ma in seguito è stato ingiustamente sminuito da certa critica; De Sica era certamente uno dei migliori direttori di attori del nostro cinema, ed è il regista che ha saputo più di chiunque altro guidare la sua musa nell’esprimere una femminilità dolente. Indimenticabili lo sdegno di fronte all’ingiustizia e la tenerezza nel rapporto con i figli che Sophia Loren replicherà con altrettanta intensità solo in Matrimonio all’italiana e in Una giornata particolare, e che qui le valsero un Oscar che si può considerare meritato, al di là della concorrenza che era particolarmente elevata nel 1961. Fra gli altri interpreti, bella la prova di Jean Paul Belmondo come intellettuale comunista, appena reduce da Fino all’ultimo respiro di Jean-Luc Godard, e buono il contributo della giovanissima Eleonora Brown, soprattutto nelle scene finali, ma non sono da sottovalutare anche le brevi partecipazioni di Pupella Maggio, Renato Salvatori e Raf Vallone. Insomma, un film che a distanza di tanti anni rimane ancora importante nella storia del nostro cinema, pur non essendo fra i capolavori del periodo.

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  • Anno: 1960
  • Durata: 110'
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Italia
  • Regia: Vittorio De Sica