Io e lei, un film del 2015 diretto da Maria Sole Tognazzi. Il lungometraggio è stato scritto dalla regista insieme a Ivan Cotroneo e Francesca Marciano, con protagoniste Margherita Buy e Sabrina Ferilli, per la prima volta insieme sullo schermo. Maria Sole Tognazzi ha definito il film «un pudico, gentile ma lontanissimo omaggio» a Il vizietto di Edouard Molinaro, con Ugo Tognazzi e Michel Serrault.
Sinossi
Federica e Marina vivono insieme da diversi anni. Vengono da percorsi diversi, hanno caratteri e modi di vita differenti, discutono e si amano discutendo come tutte le coppie del mondo. La loro storia d’amore è a un punto di svolta. Proprio quando Marina pensa che ormai si possano considerare una coppia stabile, Federica mossa da una serie di accadimenti entra in crisi. E comincia a porsi delle domande. Con chi vorrebbe dividere la propria vita? Chi è che ama veramente? E lei davvero, chi è? Una commedia d’amore vera, passionale, quotidiana e molto combattuta, come una piccola battaglia in cui vince solo chi sa lottare per la felicità. A patto di capire dove sia.
La recensione di Taxi Drivers (Graziella Balestrieri)
«Volevo parlare di una coppia come tutte le altre, però composta da due donne mature e coscienti, autonome e del tutto accolte dalle rispettive famiglie e nel luogo di lavoro. Come è oggi nella realtà, malgrado il noioso e spesso pericoloso atteggiamento omofobo di una parte dell’Italia. Federica e Marina sono due donne quasi cinquantenni che convivono da cinque anni». (Maria Sole Tognazzi)
Questo film è una commedia intelligente e brillante, dove si ride bene, si ride sano e si sorride davanti alle cose che nel quotidiano ci appaiono tristi. Dunque una bella e sorprendente sceneggiatura (di Ivan Cotroneo e Francesca Marciano) quella di Io e lei, dove magari lo spettatore ,visto il tema centrale, ovvero l’amore fra due donne, si aspetterebbe qualcosa di diverso. Ed è proprio il bello del film.
È la storia di un amore o almeno lo sarebbe, se non fossimo in Italia. E ha ragione la regista Maria Sole Tognazzi che durante la conferenza stampa ha ricordato che “è un film politico”. Sì, lo è e ce n’è sempre più bisogno perché purtroppo in Italia i diritti non sono uguali per tutti. E va riconosciuto alla regista il coraggio di aver girato questo film. In Italia le storie d’amore fra due donne portate al cinema sono pochissime, e poi c’è da porre l’accento, e non è un dettaglio di poco conto, che il film non tocca lo “scandaloso” per accaparrarsi qualche riga in più sui giornali. Anzi è un film educato, una storia d’amore fra donne adulte, che vivono il quotidiano fra le fatiche di tutti i giorni, s’incazzano e si perdonano, che rimangono sul divano davanti alla tv mangiando “schifezze”, e poi c’è quella dolcezza e quella tenerezza che si riscoprono a un certo punto della vita, come è normale che sia in tutte le coppie. C’è nel film lo “stare insieme”, l’innamorarsi per condividere. Due caratteri disegnati perfettamente su due donne completamente diverse. Da una parte Margherita Buy, che interpreta la donna rigida (Federica), un po’ borghese, che tiene talmente tanto alla sua privacy che non si accorge di perdere quello che poi troverà di più prezioso. Una donna che ancora non accetta l’idea di amare un’altra donna e non riesce a staccarsi dalla sua vita precedente, fatta di un marito, un figlio e tutto il contorno. Dall’altra parte troviamo, invece, un’impeccabile e bravissima (lasciatemelo sottolineare intelligente, bella, brava e ironica) Sabrina Ferilli. Donna generosa nel film, che ama al di là di qualsiasi giudizio, che ha con sé la rabbia della perdita, della mancanza e l’ironia di chi nel rapporto è il più debole, ma riesce a tenere insieme tutto con la forza dell’amore.
Ma un amore che non ha la certezza fra le quattro mura è facile preda di quello che c’è fuori. E quindi le debolezze, le incertezze verranno intaccate dal personaggio maschile interpretato da Fausto Maria Sciarappa, nel ruolo del maschio sì bello, amorevole, comprensivo, ma anche deciso. Che abbraccia teneramente la sua donna anche durante una partita di calcio. Tutto questo però non sarà sufficiente a fermare e spezzare il legame che c’è fra le due donne. Così Fausto Maria Sciarappa (Marco) si ritroverà a chiacchierare con l’ex marito (Ennio Fantastichini) della sua ormai ex donna, in una scena che appare surreale, ma che profuma di vero.
Non è un film macchietta, non ci sono stereotipi, c’è la vita, quella di tutti i giorni. C’è anche la noia di tutti i giorni che però non è uguale se condivisa con la persona che non si ama. Mi viene da citare un verso di una canzone di Francesco Guccini: “Ti accorgerai da sola, nemmeno dopo tanto, che la noia di un altro non vale”. Oltre a ridere e sorridere, ci si commuove, perché il dolore, la sofferenza di quando si sta male per qualcuno che si è amato veramente, che si ama ancora, è lo stesso per tutti. Ecco, Io e lei è un film per tutti, che dovrebbe essere di tutti, anche di chi in questo paese fa finta che l’amore viaggi solo ed esclusivamente attraverso un uomo e una donna.