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Cult Movie

‘Girl, Interrupted’: la malattia mentale tra fragilità e verità nel cult di James Mangold

Uscito nelle sale italiane 25 anni fa, è un film sulla malattia mentale che oggi bisogna riscoprire

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Il valore e l’importanza della salute mentale hanno conquistato le giuste attenzioni solamente negli ultimi decenni, grazie a un lento processo di sensibilizzazione di un tema a lungo considerato tabù. Intraprendere un percorso terapeutico, veniva infatti percepito come un segno di debolezza o vergogna. È proprio su questo terreno scivoloso che si muove Girl, Interrupted (1999), film diretto da James Mangold  e ispirato all’omonimo libro autobiografico di Susanna Kaysen, qui anche protagonista della vicenda.

Tratto da una storia vera

Il film ripercorre in chiave romanzata un frammento traumatico della vita dell’autrice. Nel 1967, a soli diciotto anni, dopo un tentativo di suicidio, Susanna venne ricoverata dai genitori al Claymoore Hospital, un ospedale psichiatrico del Massachusetts. Vi resterà per diciotto mesi, con la diagnosi di “disturbo borderline di personalità”. Keysen, oggi scrittrice, racconta quanto profondamente quel periodo abbia segnato la sua vita. Durante questo lungo ricovero conosce un gruppo di giovani donne, ognuna delle quali porta con sé una ferita invisibile, prigioniere di una mente che non riesce più a essere rifugio.

Un ritratto crudo e realista

Il film si fa carico di raccontare le loro storie – spesso ignorate, dimenticate, marginalizzate – con uno sguardo che non cerca né il pietismo né la redenzione. Ambientato nell’America degli anni ’60, Ragazze interrotte (titolo italiano) restituisce il clima di forte pregiudizio che aleggiava su la malattia mentale, soprattutto nei confronti del genere femminile, spesso relegato al silenzio e al giudizio in una società di stampo patriarcale, in cui le famiglie tendevano a isolare e nascondere chi era ritenuto “diverso”, alimentando un circolo vizioso di solitudine, silenzi e rifiuto.

James Mangold affronta questo universo con sguardo crudo e realistico, evitando ogni tentazione buonista. Non prende per mano lo spettatore, non offre facili soluzioni né consolazioni. Al contrario, mostra con onestà spietata quanto possa essere difficile convivere con il disagio mentale, quanto le relazioni tra pazienti possano essere fragili, esplosive e, talvolta, autodistruttive. Non sempre c’è un lieto fine, e Girl, Interrupted ha il coraggio di dirlo.

A incarnare Susanna troviamo una Winona Ryder intensa e misurata, ma è la performance di Angelina Jolie che domina la scena. Nei panni della sociopatica Lisa Rowe, la Jolie regala una delle sue interpretazioni più memorabili, che le valse l’Oscar come miglior attrice non protagonista. Al loro fianco, un cast corale che include una tormentata Brittany Murphy, la sensibile Clea DuVall e una giovanissima Elisabeth Moss, tutte capaci di rendere con rispetto e profondità le diverse sfumature della malattia mentale.

Un’opera da (ri)scoprire oggi

All’uscita in sala, la pellicola divise la critica. Se da una parte le interpretazioni e la regia ricevettero una buona accoglienza, dall’altra non mancarono osservazioni critiche – tra cui quelle della stessa Kaysen – sul fatto che il film mancasse di focalizzazione tematica. Eppure, a distanza di oltre vent’anni, Girl, Interrupted resta un punto fermo nel panorama cinematografico che dà voce alla salute mentale, soprattutto in relazione al mondo femminile, troppo spesso ridotto al silenzio o patologizzato.

In un’epoca in cui il cinema affronta la psiche con maggiore maturità e consapevolezza, il film di Mangold conserva intatta la sua forza. Nonostante le sue imperfezioni, rappresenta una delle opere più significative del genere, capace di restituire dignità ad un dolore collettivo spesso ignorato. Una testimonianza sul disagio e sull’urgenza di ascolto, ancora oggi, quanto mai, attuali.

Girl, Interrupted

  • Anno: 1999
  • Durata: 127'
  • Distribuzione: COLUMBIA TRISTAR FILMS ITALIA
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Statunitense
  • Regia: James Mangold
  • Data di uscita: 24-March-2000