Shonda Rhimes è ormai una certezza quando si parla di serie tv e il suo continuo e inarrestabile successo non è altro che una conferma. Una scalata, quella della produttrice americana, iniziata ormai da diversi anni e che prosegue tutt’ora. Ma quali sono i suoi grandi successi? Proviamo a mettere insieme tutti i titoli e a stilare, per quanto possibile, un elenco (che chi vorrà potrà interpretare come una classifica) delle migliori serie tv targate Shonda Rhimes, o meglio ShondaLand, cioè la sua casa di produzione fondata nel 2005.
Indubbiamente, prima di provare a tracciare alcuni dei titoli più celebri c’è da tenere in considerazione il fatto che le serie di Shonda Rhimes solitamente hanno un inizio, ma non una fine ben precisa, almeno a livello di tempistiche (un caso su tutti Grey’s Anatomy).
Le serie tv di Shonda Rhimes meno note
For the People (2018-2019)
Probabilmente una delle serie tv di Shonda Rhimes più snobbate di sempre. Tutto nasce da Paul William Davies, la mente dietro il legal drama Scandal. Una serie procedural che segue più i casi di puntata rispetto al privato dei protagonisti, giovani avvocati alla prima esperienza lavorativa. Al centro della scena Regeé-Jean Page, il celebre Duca dell’iconica Bridgerton, raccontato attraverso ambizioni e perseveranza. Tra gli ingredienti, poi, anche amori impossibili tra colleghi e personaggi spesso detestabili, non sempre schierati soltanto dalla parte del bene.
Private Practice (2007-2013)
Si tratta di uno spin-off di Grey’s Anatomy. Private Practice non aveva immediatamente convinto né il pubblico né la critica, rimanendo con un giudizio perennemente sospeso. Al centro della storia c’è Addison Montgomery (Kate Walsh), chirurga che si trasferisce a Los Angeles per operare presso una clinica privata. Andata avanti per sei stagioni, il personaggio di Addison ha avuto la possibilità di diventare protagonista indiscussa, e non più l’ombra di Meredith Grey.
Altri titoli
The Catch (2016-2017)
Durata solo due stagioni, ma con le carte in regola per andare oltre, The Catch segue Alice Vaughan (Mireille Enos), investigatrice privata di Los Angeles, che scopre che l’uomo che sta per sposare non è altro che un abilissimo truffatore, di cui si ritroverà anche vittima. Sarà difficile per la protagonista dare la caccia all’uomo che ama, e che a sua volta ricambia. Una buona mescolanza di thriller e humor, la serie è molto più imprevedibile e brillante di quanto ci si possa immaginare. Tra giochi d’identità e colpi di scena curati ad hoc, The Catch mostra un lato meno conosciuto di Shonda.
Station 19 (dal 2018)
Altro giro e altro spin off di Grey’s Anatomy. Station 19 racconta le vicende di una squadra di vigili del fuoco di Seattle. La stessa apparsa nel tredicesimo episodio della quattordicesima stagione del longevo medical drama. Oltre alle eroiche azioni dei personaggi, si seguono anche i loro intrecci privati. Tra suspense e colpi di scena, Station 19 racconta gli interventi della squadra facendoci venire più volte a contatto con situazioni drammatiche e pericolose.
The Residence (2025)
Prodotta da ShondaLand, la serie è stata creata da Paul William Davies. Anche qui indagini e intrighi con 132 stanze, 157 sospettati, un cadavere, un detective estremamente eccentrico e una cena di Stato disastrosa. Ecco tutti gli ingredienti di un murder mystery ambientato nella Casa Bianca.
Le serie tv di Shonda Rhimes in costume

Bridgerton (dal 2020)
Basata sui romanzi di Julia Quinn, è una delle serie di successo di Netflix. Acclamata dal pubblico e dalla critica, si svolge nell’Inghilterra dell’Età della Reggenza (1811-1820), fondendo elementi moderni con il passato. Prodotta da Shonda Rhimes, una serie in costume che segue le storie d’amore dei protagonisti, la famiglia Bridgerton e tutti coloro che vi ruotano attorno, che possono arrivare a sconvolgere la vita di corte. La serie tv narra per ogni stagione un amore diverso per ogni fratello o sorella della famiglia. I personaggi, a parte qualche eccezione, rimarranno sempre gli stessi, con la sola introduzione del nuovo interesse sentimentale del fratello o della sorella protagonisti. Attraverso questo espediente, ogni coppia avrà la propria storia auto-conclusiva, dedita al coronamento del proprio amore. Intrattenimento e guilty pleasure sono la descrizione perfetta per una serie come Bridgerton.
Queen Charlotte (2023)
Prequel di Bridgerton, Queen Charlotte si concentra sul personaggio interpretato da Golda Rosheuvel attraverso il quale viene raccontato l’amore tra re Giorgio III e la regina Carlotta. Un amore che, al contrario degli altri narrati, deve fare i conti con problemi reali e ben più grandi di quelli che tutte le altre coppie hanno dovuto affrontare. In Queen Charlotte tutta quella leggerezza a cui eravamo stati abituati viene infatti a mancare per fare spazio ad argomenti delicati come la solitudine e la malattia mentale. Il grande merito è quello di essere riuscita ad andare oltre ogni legame con la produzione madre. Per l’occasione Shonda Rhimes è tornata a occuparsi in prima persona della sceneggiatura di un’intera serie e ha rivelato che si tratta di uno dei progetti di cui è più orgogliosa.
Tra i titoli più celebri e più amati
Scandal (2012-2018)
Un vero e proprio thriller politico che segue le vicende di Olivia Pope (Kerry Washington), che assieme al suo staff deve occuparsi di proteggere l’immagine pubblica di alcuni personaggi di spicco degli Stati Uniti, che inevitabilmente custodiscono dei segreti. Composta da sette stagioni, la serie tv ci porta tra le strade di Washington D.C. Olivia è l’amante del Presidente degli Stati Uniti Fitzgerald Thomas Grant III ed è il centro attorno al quale ruota tutto.
La chiave di tutto in Scandal sono i personaggi. Non solo Oliva Pope, ma anche Mellie Grant, la first lady e moglie del presidente, o Cyrus Beene, da sempre responsabile dello staff del presidente Grant.
Inventing Anna (2021)
Ed ecco che nell’elenco di serie tv entra anche una miniserie, tratta da un articolo di Jessica Pressler del New York Magazine. La miniserie biografica in nove episodi basata su uno scandalo americano segue una giornalista che indaga su Anna Delvey (Julia Garner), una leggendaria finta ereditiera, che oltre a rubare i cuori dei protagonisti della scena sociale di New York, ne ruba anche i soldi. La serie racconta gli eventi che precedettero l’arresto della giovane donna, con un ritmo graduale nella sua narrazione, raccontando poco per volta il modo con cui la protagonista ha cominciato la sua scalata verso la corruzione. Inventing Anna è prodotta da Shonda Rhimes, che ha scritto anche la sceneggiatura dell’episodio pilota.
Le due migliori serie tv di Shonda Rhimes

Grey’s Anatomy (dal 2005)
Affermare che Grey’s Anatamoy è Shonda Rhimes è ormai un dato di fatto. Il perfetto mix tra medical drama e soap opera, ha permesso (e permette ancora oggi) alla serie tv di essere apprezzata e di essere una delle serie televisive più longeve della storia. Le 21 stagioni attuali non sembrano intenzionate a fermarsi e insieme a queste vanno conteggiati anche diversi spin off. Le avventure di Meredith Grey (Ellen Pompeo) e dei suoi amici e colleghi hanno appassionato e continuano ad appassionare intere generazioni di spettatori, tra amori e situazioni estreme (Covid incluso). Una serie che non ha bisogno di presentazioni e spiegazioni.
Le regole del delitto perfetto (2014-2020)
Forse basterebbe dire che la protagonista di questo legal drama è Viola Davis, vincitrice di un Emmy proprio per l’iconico ruolo di Annalise Keating, per comprendere la grandezza di una delle migliori produzioni targate Shonda Rhimes. Le sei stagioni seguono l’avvocato e professoressa di diritto penale, Annalise Keating, alle prese con diversi casi di omicidio assieme ai suoi studenti. Una serie tv imprevedibile tanto quanto i suoi personaggi. Uno dei migliori palchi per l’imprevedibilità. Disponibile su Prime Video