Emmy Awards 2025: le previsioni e le serie da tenere d’occhio

Con la chiusura ufficiale del periodo di voto, cresce l’attesa per le nomination agli Emmy 2025, che saranno svelate il 15 luglio. Dopo settimane di eventi For Your Consideration e maratone televisive, i 24.000 membri della Television Academy hanno espresso le loro preferenze, dando il via al consueto gioco di previsioni.

Apple TV+ punta in alto quest’anno con Severance e The Studio, entrambe attese con circa 19 nomination. Se la satira firmata Seth Rogen dovesse superare le aspettative, potrebbe diventare la commedia d’esordio più nominata di sempre, superando il record di Ted Lasso.

Ma il dominio Apple non si ferma qui: il ritorno di Slow Horses, l’acclamato ruolo di Harrison Ford in Shrinking (candidato per la sua prima nomination come attore TV), e il trio di miniserie originali potrebbero spingere la piattaforma oltre le 72 nomination dello scorso anno, segnando un record interno.

Intanto Netflix si prepara a raccogliere oltre 120 candidature. Trainato dalla miniserie psicologica Adolescence, e titoli forti come The Diplomat, Nobody Wants This e un possibile ritorno in grande stile di “Black Mirror”.

HBO e Max dovrebbero raggiungere le 109 nomination, sostenute da Hacks, il noir The Penguin con Colin Farrell, e una nuova stagione de The White Lotus, che potrebbe brillare nelle categorie di supporto.

Tra gli altri contendenti:

FX e Hulu si difendono con The Bear, l’ultima stagione di What We Do in the Shadows e l’attesa miniserie Dying for Sex.

Disney+ punta tutto su Andor, che potrebbe diventare la serie “Star Wars” più nominata di sempre.

NBC, Peacock, CBS e ABC portano avanti i propri assi con titoli come Saturday Night Live, The Traitors, Matlock e Abbott Elementary.

Tra i momenti potenzialmente storici, spiccano le possibili nomination agli attori latini Diego Luna e Pedro Pascal e a Bella Ramsey. Quest’ultima potrebbe diventare la prima attrice dichiaratamente non binaria con più candidature agli Emmy.

In un anno ancora segnato dagli effetti degli scioperi hollywoodiani, e con un calo generale del 3% nelle candidature, potremmo assistere a una distribuzione più equa del riconoscimento. In cui nessuna serie domina, ma molte trovano spazio. Un possibile cambio di passo che valorizza titoli meno noti ma amati dalla critica.