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Cannes

Robert De Niro: la Palma d’Oro alla Carriera all’inimitabile e struggente interprete dell’America spezzata

Dai magnifici e travagliati ruoli che lo hanno reso famoso come anti-eroe, reduce, gangster, pugile e tanto altro, in film memorabili che hanno appassionato intere generazioni, alla creazione del TriBeCa Film Festival per aiutare i newyorkesi dopo l’11 settembre: una carriera che abbraccia mezzo secolo di cinema, regia e produzioni senza tempo. L’attore, alla consegna della Palma d’Oro, esorta a lottare per la democrazia e per l’arte, che include e unisce.

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Difficile descrivere la carriera cinematografica di Robert De Niro (due volte premio Oscar), senza che si affastellino alla mente i tanti, straordinari film di cui è stato superbo e indimenticabile protagonista ed interprete (basti pensare, fra gli altri a Il Padrino – parte II, Taxi Driver, Il Cacciatore, Novecento, C’era una volta in America, Toro Scatenato), in particolare quelli degli anni tra i Sessanta e gli Ottanta, nei primi decenni della sua incredibile storia di attore, ma anche nei decenni successivi nei quali ha saputo reinventarsi in ruoli, personaggi e generi, compresa la commedia.

Ben due film di cui De Niro è stato protagonista hanno vinto la Palma d’Oro a Cannes (Taxi Driver nel 1976 e (The) Mission nel 1986) ma solo in questa 78a edizione l’attore ha ricevuto un riconoscimento individuale dal Festival di Cannes: la meritatissima Palma d’Oro Onoraria alla Carriera, assegnatagli il 13 maggio 2025, nel corso della cerimonia di apertura del Festival.

L’attore ha ricevuto sul palco del Théâtre Lumière la Palma d’Oro dalle mani di Leonardo Di Caprio, il quale ha ricordato l’importanza di De Niro come punto di riferimento per intere generazioni di artisti “non solo per i ruoli che ha interpretato, ma per il modo con cui ha ispirato gli attori a considerare il mestiere non solo come performance, ma come trasformazione fisica”.

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Dal canto suo Robert De Niro, senza troppi giri di parola, ha parlato della crisi della democrazia negli Stati Uniti, criticando l’attuale presidenza su vari fronti ed ha raccomandato alla platea gremita di: ‘lottare per la democrazia, che un tempo si dava per scontata e che fa paura al potere, così come l’arte, che cerca la verità, include le diversità e per questo può essere considerata una minaccia, mentre negli Stati Uniti il presidente taglia i finanziamenti alle arti, alla cultura, all’istruzione ed aumenta i dazi del 100% sui film prodotti al di fuori degli Stati Uniti. Ma l’arte non ha prezzo. Nei prossimi giorni mostriamo la nostra forza e il nostro impegno nel celebrare l’arte in questo Festival glorioso: liberté, égalité, fraternité”.

Mercoledì 14 maggio, dopo l’inaugurazione del Festival, De Niro partecipa ad un incontro con il pubblico del Festival per una masterclass che si terrà sul palco della Salle Debussy.

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Subito dopo aver ricevuto l’annuncio dell’assegnazione della Palma d’Oro Onoraria, De Niro aveva  dichiarato:

“Nutro sentimenti molto forti per il Festival di Cannes, soprattutto oggi, quando così tante cose nel mondo ci separano, Cannes ci unisce: narratori, registi, fan e amici. È come tornare a casa:”.

Cinquant’anni di storia del cinema: gli antieroi di De Niro e Scorsese

Senza dubbio Bob De Niro (classe 1943) può essere considerato fra gli attori più rappresentativi, longevi e straordinari della cinematografia degli ultimi decenni e, forse, di tutti i tempi, capace di lasciare un segno trasversale fra diverse generazioni di giovani artisti, autori, cinefili, spettatori, insieme ad altri esponenti del gruppo della Nuova Hollywood, registi e attori che rifiutavano i ruoli cristallizzati ed eroici, fino ad allora tradizionalmente assegnati a storie e personaggi dallo star system, per incarnare drammi e fragilità dell’uomo comune e dei suoi dilemmi esistenziali.

Fra questi, per citare i principali esponenti del gruppo, Dustin Hoffman, Meryl Streep, Al Pacino, Robert Redford e, fra i registi, Martin Scorsese, Brian De Palma, Robert Altman, Sydney Pollack, Stanley Kubrick, Steven Spielberg,  Michael Cimino e Francis Ford Coppola.

Dopo una giovinezza trascorsa al Greenwich Village, De Niro, figlio di artisti bohémiens, cresciuto prevalentemente a Little Italy, studia recitazione presso l’Actors Studio di Lee Strasberg e apprende il metodo Stanislavskij presso il Conservatory di Stella Adler.  La capacità di coinvolgimento fisico, psicologico ed emotivo dell’attore con il suo personaggio sono resi evidenti in De Niro dalle metamorfosi prodotte sul suo corpo per assumere, ad esempio, i panni del pugile LaMotta in Toro scatenato, ingrassando 30 kili in 3 mesi e poi recuperando il peso forma, una delle più difficili mutazioni della storia del cinema, rivolta ad ottenere un’adesione la più fedele possibile della realtà.

De Niro in fondo si è sempre sentito un italo-americano, ed in questo è accomunato ad un altro figlio della Little Italy, il regista Martin Scorsese, con cui De Niro ha realizzato un fortunato e duraturo sodalizio umano e professionale. Questa leggendaria amicizia cinematografica ebbe inizio nel 1973 con Mean Streets, in cui raccontavano il loro quartiere, la Little Italy giunto fino ai giorni nostri, fino alle più recenti opere, The Irishmen e Killers of the Flower Moon.

Proprio per onorare questa prestigiosa carriera, la 78a edizione del Festival di Cannes ha assegnato a De Niro (a 14 anni di distanza dalla sua carica di Presidente della Giuria) la Palma d’Oro Onoraria alla Carriera, l’anno scorso attribuita a Meryl Streep, spesso co-protagonista con lui di molti fra i film che li hanno resi entrambi famosi, non solo per il talento professionale ma anche per l’attivo impegno sociale ed il coinvolgimento personale nelle storie raccontate.

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De Niro: un’icona leggendaria, un artista generoso ed empatico

Come ha ben dichiarato il Festival di Cannes, nel presentare l’attore:

Ci sono volti che rappresentano la settima arte e battute che lasciano un segno indelebile nella cinefilia: De Niro attore, regista, produttore e artista-attivista, con la sua recitazione interiorizzata, è diventato una leggenda del cinema, con il suo stile recitativo emblematico e interiorizzato, che emerge nella dolcezza di un sorriso o nella durezza e severità di uno sguardo.”

Nel corso della sua lunga e strepitosa filmografia, Robert De Niro ha saputo esprimere, attraverso i personaggi interpretati, in ruoli scelti per lui da registi che hanno fatto la storia del cinema, la sofferenza, le contraddizioni e la violenza della società americana, in tutte le sue sfumature e ambiguità: l’arroganza della criminalità organizzata che detiene il potere al posto dello Stato (Il Padrino 1 e 2); il trauma della guerra del Vietnam (Il cacciatore); la manipolazione di un Paese da parte della cultura dell’intrattenimento (Re per una notte); lo smarrimento di senso e la ricerca di un’identità da parte di molti altri protagonisti dei suoi film.

Negli anni Novanta l’attore ha saputo reinventarsi interpretando il suo personaggio burbero e autoritario in numerose commedie, come Mad Dog and Glory di John McNaughton, Jackie Brown di Quentin Tarantino, Mafia Blues di Harold Ramis, fino al classico cult Ti presento i miei, con Ben Stiller. Nel frattempo De Niro proseguiva la sua collaborazione con Martin Scorsese (Goodfellas, On Edge e Casinò), dedicandosi in prima persona anche alla regia e alla produzione: è del 1993 il suo primo lungometraggio, C’era una volta nel Bronx, che esplora un tema a lui caro, cioè l’influenza di un quartiere nelle relazioni con la comunità, fra violenza e genitorialità.

Negli anni 2000, De Niro si è alternato tra apparizioni inattese, doppiaggio (Shark Tale, Arthur e il popolo dei Minimei), sitcom (Extras, 30 Rock), intensi ruoli secondari (Il silenzio degli innocenti, Joy) – e ruoli che hanno mantenuto viva la sua notorietà grazie a collaborazioni di alto profilo come Heat – La sfida con Al Pacino.

A dimostrazione della sua generosità e del suo impegno sociale, dopo l’11 settembre, nel 2002, Robert De Niro, insieme a Jane Rosenthal, ha fondato il TriBeCa Film Festival per aiutare i newyorkesi a ricostruire e risollevare un’area della città devastata.

Come rivelano anche le sue dichiarazioni alla consegna della Palma d’Oro alla carriera, fra le caratteristiche della sua personalità emerge il suo impegno politico, prima di tutto come fervente difensore di una società egualitaria e umanista, che bandisce le discriminazioni e le ingiustizie sociali, come dimostrano la sua interpretazione in Joker di Todd Phillips e la sua ultima apparizione sulla Croisette per la nuova collaborazione con l’amico “Marty” (in Killers of the Flower Moon).

Editing Sandra Orlando.

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  • Anno: 2025