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Cannes

I fratelli Dardenne, vent’anni dopo: ritorno a Cannes con Jeunes Mères

Luc e Jean-Pierre Dardenne in concorso per la Palma d’Oro con il loro film Young Mothers/Jeunes Mères, ripercorriamo un po' la loro storia e il loro cinema neorealista ambientato in Belgio

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Il cinema, fin dai suoi inizi, ha conosciuto svariate coppie di fratelli che si sono uniti per la realizzazione di film indimenticabili. Basti ricordare i fratelli Lumière, padri del cinematografo e legati alla data per eccellenza con cui si annuncia la nascita del cinema: il 28 dicembre 1895.

Da quella data in poi, la settima arte ha conosciuto cineasti di tutto il mondo e non sono mai mancati fratelli che hanno realizzato titoli di successo. Tra i molti si possono citare i fratelli Coen, attivi negli USA, oppure i Manetti Bros. in Italia, ma sono i fratelli Dardenne, di origine belga, che tornano ad attirare l’attenzione con la loro partecipazione alla 78ª edizione del Festival di Cannes.

Luc e Jean-Pierre Dardenne sono infatti un duo storico e veterano del Festival di Cannes, già vincitori di ben due Palme d’Oro. La prima nel 1999 con il film Rosetta e la seconda nel 2005 con il film L’Enfant-Una storia d’amore.

Chissà se anche nel 2025, esattamente vent’anni dopo la loro ultima vittoria al festival, i fratelli Dardenne riporteranno l’ambito premio a casa.

Gli inizi e i primi passi nel mondo del cinema

Nati rispettivamente a tre anni di distanza, nel 1951 Jean-Pierre Dardenne e nel 1954 Luc Dardenne, la loro storia è una simbiosi inscindibile, tanto che sono conosciuti nel mondo come i Fratelli Dardenne, grazie al loro contributo personale al mondo del cinema.

Cresciuti in Belgio, Jean-Pierre sceglie di studiare arte drammatica mentre Luc opta per gli studi di filosofia. Durante quegli anni si avvicinano alla regia, grazie all’incontro con Armand Gatti, che li prende entrambi come suoi assistenti sia a teatro che al cinema.

Si apre così per i fratelli Dardenne una nuova realtà, e nel 1975 fondano la loro prima casa di produzione: la Dérives.

La filmografia dei Fratelli Dardenne

  • Falsch (1987)
  • Je pense à vous (1992)
  • La Promesse (1996)
  • Rosetta (1999)
  • Le Fils (2002)
  • L’Enfant (2005)
  • Le Silence de Lorna (2008)
  • Le Gamin au vélo (2011)
  • Deux jours, une nuit (2014)
  • La Fille inconnue (2016)
  • Le jeune Ahmed (2019)
  • Tori et Lokita (2022)
  • Jeunes Mères (2025)

Una carriera dedita ai documentari, ma non solo

Il loro primo lavoro risale al 1978, ed è il documentario Le chant du rossignol, al quale seguirono altri sei documentari realizzati nel corso degli anni. L’ultimo Gigi, Monica…et Bianca, è del 1996.

La svolta arriva nel 1981 con la fondazione della nuova casa di produzione Films Dérives Productions, che porterà alla luce sei lungometraggi. Infine, nel 1994, è la volta di una nuova casa: Les Films du Fleuve, che produrrà tutti i loro film a partire da La Promesse, titolo di grande successo.

Il cinema dei Fratelli Dardenne

Con uno sguardo particolarmente attento al mondo intorno a loro, i Fratelli Dardenne hanno maturato con l’esperienza e con gli anni uno stile personale, dalle origini documentarie fino ai lungometraggi di spessore.

La loro opera rientra nel filone storico-documentarista di paesi come il Belgio – la loro terra natia, a cui resteranno sempre legati – e l’Olanda, sulla scia di Henri Storck e Joris Ivens, portando quanto imparato anche nel cinema di finzione e riuscendo a coniugare il tutto con un’estetica visiva introdotta dalla Nouvelle Vague.

Un cinema fortemente legato al loro Paese, il Belgio, terra dalla quale sembrano non volersi mai allontanare, tanto che la maggior parte delle loro storie hanno luogo in zone periferiche alla città di Liegi. 

Un forte legame personale, di nascita e di passione, permette ai Fratelli Dardenne di raccontare storie di vita dure e veritiere, drammatiche e popolari, con un realismo vivido che quasi oltrepassa i limiti della finzione e colpisce nel segno. Il loro cinema, negli anni, sarà apprezzato proprio per questa abilità di coniugare finzione e documentario, realtà e tragedia, mettendo in scena i drammi del popolo e della società contemporanea, in un cinema che si fa specchio di un mondo difficile in cui vivere.

Dal film La Promesse, iniziano ad emergere le tematiche care ai due registi: il conflitto tra genitori e figli, quello sociale, e quello tra un mondo spietatamente liberista e le sue vittime. I Fratelli Dardenne hanno fatto del loro cinema un mezzo di azione per combattere le ingiustizie della società. 

I due registi e sceneggiatori, con i loro film, raccontano storie dense di emozione proprio perché legate ad una verità inscindibile. I Fratelli Dardenne sono come dei paladini, che lottano senza paura contro qualunque mulino a vento.

Un successo internazionale

Il grande esordio nel mondo della finzione legato ai lungometraggi arriva con Falsch, ma il successo si fa attendere, e solo con La Promesse riescono a conquistare un pubblico più vasto, dando vita a un proprio stile di cinema. 

I Fratelli Dardenne riceveranno per i loro lavori diversi riconoscimenti: ben due Palme d’Oro a Cannes, e nel 2008 raggiungeranno il primato di registi più premiati al festival, vincendo il premio per la miglior sceneggiatura per il film Le silence de Lorna.

La Promesse (1996)

Sfruttando l’estetica e la tecnica del documentario, il film di finzione La Promesse dei Fratelli Dardenne porta al cinema la denuncia dello sfruttamento degli immigrati clandestini in Europa.

Il film segue il protagonista Igor (Jérémie Renier), un giovane ragazzo di 15 anni che, con suo padre Roger (Olivier Gourmet), cerca di andare avanti tra il traffico di alloggi e il lavoro nero nella città di Liegi, in Belgio.

Rosetta (1999), Palma d’oro

Gran successo per Rosetta del 1999, dei Fratelli Dardenne, anche questo film ambientato in Belgio, ormai un tratto tipico del loro cinema.

La storia riguarda Rosetta, interpretata da Émilie Dequenne, che ha ottenuto il premio per la miglior interpretazione femminile. É un’onesta e povera ragazza di sedici anni che vive insieme alla madre alcolista in un misero accampamento di roulotte alla periferia di Liegi. All’inizio del film, Rosetta viene licenziata e inizia la sua ribellione verso una società che non le permette di vivere la vita normale che merita.

Una storia che racconta la disoccupazione, tanto che Rosetta, in Belgio, è diventata un vero e proprio simbolo. La Rosetta dei Fratelli Dardenne è diventata per il popolo belga un emblema di speranza, simbolo della lotta contro il lavoro precario e la disoccupazione giovanile.

La drammatica storia di Rosetta è valsa ai Fratelli Dardenne la Palma d’Oro al 52° Festival di Cannes, un traguardo importante che permette ai fratelli di essere riconosciuti a livello mondiale.

L’Enfant (2005), un’altra Palma d’oro

Al 58° Festival di Cannes, questo film del 2005 ottiene la seconda Palma d’Oro dei Fratelli Dardenne. Anche stavolta il film viene girato in Belgio, nella periferia di Liegi.

L’Enfant racconta la storia di una coppia: Bruno (Jérémie Renier) e Sonia (Déborah Francois), giovani genitori. Il padre decide di vendere il proprio figlio a una banda di malavitosi, sperando in una risoluzione economica, viste le difficoltà finanziarie della coppia.

Il ragazzo con la bicicletta (2011)

La novità del film è la scelta dell’attrice Cécile de France, poiché spesso i Fratelli Dardenne lavorano con attori non professionisti. Il ragazzo con la bicicletta ha ottenuto il Grand Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes nel 2011. 

La storia è quella di un ragazzo che, sulla sua bicicletta, cerca di ritrovare un padre scomparso. Lungo il percorso farà diversi incontri importanti, alcuni lo porteranno su una cattiva strada.

Un cinema neorealista

I Fratelli Dardenne hanno sempre dimostrato di creare un cinema con un forte impegno sociale, unito a una rappresentazione veritiera della realtà, un estetica tipica del cinema neorealista italiano. Con una attenzione per storie vere, capaci di trasmettere forti emozioni, i personaggi delle loro storie sono persone semplici, esseri umani comuni che cercano di sopravvivere nonostante le difficoltà.

Nei loro film c’è il conflitto, la tragedia, la lotta contro la società. La macchina da presa non è sempre statica, anzi è in continuo movimento: riprese rapide e talvolta traballanti che raccontano una realtà imperfetta e cruda, con tutte le sue sfaccettature, che il cinema riesce a catturare e a raccontare nei minimi particolari. Gli attori scelti per interpretare i personaggi sono spesso attori non professionisti, un dettaglio che sottolinea il legame con l’ideale neorealista, seguendo la scia di registi come Vittorio De Sica oppure Roberto Rossellini.

I Fratelli Dardenne raccontano il mondo attraverso gli occhi dei loro personaggi: giovani lavoratori, donne in cerca di rivalsa, esseri umani in continua lotta per affermarsi nella loro piccola realtà, spesso situata in Belgio. Le loro storie parlano di persone comuni che vivono drammi complessi: il loro cinema è un profondo spaccato di una realtà difficile, che invita lo spettatore a porsi domande su ciò che lo circonda.

Con una grande attenzione verso tematiche di importanza universale, le loro opere si distinguono nel panorama mondiale e restano titoli appartenenti al grande cinema d’autore, anzi: di due autori, Jean-Pierre e Luc Dardenne.

“L’ultima volta” al Festival di Cannes

Veterani e onorati ospiti del festival francese, i Fratelli Dardenne, nella loro “ultima visita” a Cannes, hanno presentato il film Tori e Lokita (2022), portando al grande pubblico la storia di due immigrati africani in Belgio. Nessuna Palma d’Oro, ma un riconoscimento importante: il Prix du Cinéma Positif e il premio del 75° anniversario del festival. Comunque vada, quando i Fratelli Dardenne sono sulla Croisette, non tornano mai a casa a mani vuote.

Il ritorno con Jeunes Mères

Quest’anno i Fratelli Dardenne presentano il loro recente film Jeunes Mères, in concorso ufficiale per la Palma d’Oro. Il film racconta la storia di cinque ragazze, ospiti di una struttura che assiste giovanissime madri nella gestione della gravidanza e dei loro neonati. Ancora una volta, un film che prende a cuore l’umanità, portando sullo schermo una realtà come quella delle giovani madri.

Ma bisognerà aspettare il festival per i primi commenti a caldo sul nuovo film dei Dardenne, che sicuramente seguirà la scia dei precedenti, tenendo fede al loro progetto di cinema che racconta il popolo attraverso esempi di personaggi marginali. Un cinema che sa sempre coinvolgere il pubblico e arrivare al cuore dello spettatore. I Fratelli Dardenne, negli anni, hanno creato un cinema denso di passione, che ancora oggi è attuale più che mai: le loro sono storie senza tempo.

Il Trailer di Jeunes Mères