L’esorcista (The Exorcist) è un film del 1973 diretto da William Friedkin e tratto dall’omonimo romanzo di William Peter Blatty, che scrisse anche la sceneggiatura del film. La pellicola ha avuto molto successo malgrado i problemi di censura e, negli anni seguenti, sono usciti nelle sale due sequel: L’esorcista II – L’eretico del 1977, L’esorcista III del 1990 e una riedizione in versione integrale del 2000, con circa undici minuti di scene inedite. Nel 1974 è stata anche realizzata una versione cinematografica turca chiamata Şeytan, mentre nel 2016 è servita da ispirazione per l’omonima serie televisiva The Exorcist. Ben accolto dalla critica, il film divenne presto un punto di riferimento del cinema moderno, acquisendo una notevole popolarità e avendo un forte impatto culturale. Nel 2010 entrò a far parte del National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.
Regan, dodicenne figlia dell’attrice MacNeil, in occasione di un ricevimento in casa propria inesplicabilmente dimostra segni di squilibrio mentale. La madre, preoccupata, ricorre a luminari che sottopongono la fanciulla sventurata a molteplici indagini e dolorose terapie, finendo con il confessare l’incapacità della scienza. Rumori inesplicabili e altri fenomeni, le indagini di Kinderman sulla strana morte di un regista amico di famiglia, tutto induce la madre atea a ricorrere al padre gesuita Karras. Questi, laureato in medicina e specializzato in psichiatria, tende a spiegare il caso di Regan come un fenomeno naturale; tuttavia, indotto da numerosi elementi, è costretto ad ammettere la “possessione” diabolica e a ricorrere al vescovo per l’esecuzione dell’esorcismo.
Con un budget di circa 10,5 milioni di dollari, il 14 agosto 1972 iniziarono le riprese, che sarebbero dovute durare 85 giorni, i quali includevano otto settimane di lavori a New York, tre settimane nel quartiere di Washington Georgetown e una settimana in Iraq per le scene all’inizio del film. Tuttavia, una serie di imprevisti e diversi mesi più di quanto inizialmente previsto per ottenere i permessi necessari per filmare in territorio iracheno, allungarono i tempi di lavorazione fino a 224 giorni. Gli interni dell’abitazione di Chris e Regan MacNeil furono girati nei CECO Studios di Manhattan, mentre gli esterni davanti ad una reale casa di Georgetown. Il vapore che si vede in alcune scene uscire dalla bocca dei protagonisti mentre respirano è autentico, ottenuto grazie a potenti refrigeratori che facevano scendere la temperatura sul set fino a diversi gradi sotto zero. Il sito archeologico che si vede all’inizio del film è quello realmente esistente di Hatra.