Finito nell’oblio per più di trent’anni, Masoch, film scritto e diretto da Franco Brogi Taviani (fratello dei più noti Paolo e Vittorio), e ispirato alla biografia di Leopold von Sacher-Masoch, trova nuova luce grazie a Mustang, che per la prima volta lo pubblica in dvd. Opera dall’esito incerto – ebbe un destino beffardo al Festival di Venezia a cui partecipò in concorso nel 1980, e in cui a fine proiezione venne fortemente fischiato-, Masoch mette in scene Le mie confessioni, i diari dell’ex moglie dello scrittore austriaco, Aurora von Rümelin, pubblicati sotto lo pseudonimo di Wanda von Sacher-Masoch; ciò che emerge è lo spaccato privato della vita dei due coniugi, laddove a tutti è noto il celebre contratto da essi siglato in cui si indicavano le condizioni, da rispettarsi scrupolosamente, del rapporto servo-padrona instaurato tra le parti.
Aurora (Francesca De Sapio), che era di estrazione popolare, venne plasmata dalle mani di Sacher-Masoch (Paolo Malco) e da questi introdotta alle pratiche di una vita sessuale inedita, in cui il dominio che l’uomo chiedeva alla compagna di esercitare costituiva una premessa indispensabile per raggiungere l’apice del piacere, e le pene corporali inflitte sul suo corpo aumentavano a dismisura l’intensità erotica, segnalando quanto il dolore poteva paradossalmente trasformarsi nel suo contrario, e anzi proprio solo a partire da esso si giungeva al pieno soddisfacimento. Aurora, pur con non poche reticenze, acconsentì nel corso del tempo alle sempre crescenti esigenze del marito, che la implorò, infine, di farsi possedere da un altro un uomo (l’esordiente Fabrizio Bentivoglio), ovviamente in sua presenza, laddove l’umiliazione subita costituiva anch’essa una via d’accesso privilegiata per il raggiungimento dell’orgasmo. Eppure, e nel film di Brogi Taviani lo si sottolinea, a sostenere il delicato equilibrio delle dinamiche intercorrenti tra i due fu sempre e comunque il sincero sentimento da essi provato, giacché, comunque la si pensi, persisteva un rispetto di fondo che permetteva di spingersi anche nelle situazioni più estreme, un’onestà reciproca che consentiva di mantenere una dignità mai davvero perduta. Il vero problema si verificò quando prima Aurora e poi Leopold cominciarono a intrattenere delle relazioni all’insaputa l’uno dell’altra, e la magica intesa tutto a un tratto svanì, tant’è che lo stesso Masoch, che si legò alla segretaria della rivista in cui scriveva, Hulda (Valeria D’Obici), denominata “la piccola ape”, insistette fortemente per ottenere il divorzio, che poi effettivamente gli fu concesso anche in virtù del conclamato adulterio commesso dall’ex moglie con Armand (Claudio Sorrentino). Il film termina con un intenso primo piano di Aurora che guarda in macchina e, proprio come se dialogasse direttamente con il pubblico, esprime il suo rancore verso Leopold, rivendicando di esserne l’unica vera moglie, la sola ad averne conosciuto fino in fondo l’intima essenza.
Masoch è un film che, pur trattando questioni che a qualcuno potrebbero sembrare morbose, non si lascia mai trascinare in un erotismo furbetto, fine a se stesso (per compiacere magari quel fantasmatico e famelico pubblico italiota che aveva decretato il successo dei vari Decameron prodotti in serie il decennio precedente, sulla scia di quello pasoliniano), dato che Brogi Taviani, qui alla sua prima prova con il lungometraggio di finzione (notevole invece era la sua esperienza come documentarista e regista pubblicitario), riuscì con fermezza a contenere la narrazione sia dal punto di vista visivo che diegetico, favorendo una fruizione composta di una storia non semplice, considerando tutte le implicazioni di carattere psicanalitico, filosofico ed estetico che comportava. Il solo aver saputo gestire un materiale così ingombrante in maniera più che dignitosa rivela la bontà del suo operato, ed è bene ricordare che Masoch oltre che al Festival di Venezia partecipò anche a quello di New York, di Los Angeles, di San Francisco e di Montreal, a dimostrazione di quanto, fin da allora, fu in generale apprezzato. Un film finalmente restituito al pubblico che potrà apprezzarne il valore e fare di nuovo esperienza di un cinema da rivalutare senza incertezze.
Pubblicato da Mustang Entertainment e distribuito da CG Entertainment, Masoch è disponibile in dvd in formato 1.85:1 con audio in italiano (DD 2.0) e sottotitoli per non udenti opzionabili. Nei contenuti speciali: Conversazione con Simona Argentieri (medico psicoanalista), Conversazione con Valerio Caprara (storico e critico del cinema), Steve Della Casa intervista Franco Brogi Taviani.
Luca Biscontini
Trova il film su CG Entertainment