«Un po’ come era per “La Marcia dei Pinguini”, il regista Jean-Jacques Mantello guarda alla poesia della natura attraverso l’ingenuità di una delle sue creature».
Alla sua presentazione al mercato di Cannes 2009, OceanWorld 3d: into the deep (in Italia Oceani 3d), voleva più che altro essere un primissimo assaggio del nuovo 3d che oggi, soprattutto con Avatar, ma anche con innumerevoli produzioni a venire, sembra diventata una mania. Soprattutto per l’annosa e, a quanto pare, irrisolvibile questione della lotta alla pirateria, il nuovo 3d sembra essere la soluzione ideale per portare lo spettatore fuori di casa a godere di un’esperienza esclusiva per la sala.
Interessante che la scelta principale per diffondere la proposta commerciale non sia in effetti stato un film di animazione o action, come poi effettivamente viene sfruttato più abbondantemente il formato, ma un documentario sottomarino, come se ne vedono tanti sul canale del National Geographic. In realtà il produttore Jean-Michel Cousteau, arcinoto ambientalista ed esploratore al quale si era ispirato il personaggio di Steve Zissou per il film di Wes Anderson, ci ha visto lungo e ha compreso che la tridimensionalità ha un effetto particolarmente affascinante nel profondo degli abissi, dove difficilmente chiunque ha la possibilità di addentrarsi. L’idea funziona e non meraviglia che uno sveglio come Alexandre Aja abbia replicato l’idea al volo, ma in salsa horror, per il remake 3d di Piranha.
Un po’ come era per La Marcia dei Pinguini, il regista Jean-Jacques Mantello (già realizzatore di diversi documentari sottomarini in 3D) guarda alla poesia della natura attraverso l’ingenuità di una delle sue creature. In questo caso seguiamo la migrazione di una tartaruga che viaggia attraverso le maree, raccontando delle diverse creature che le popolano. I toni ed il linguaggio sono semplici, quasi infantili in alcuni casi e. a dirla tutta, il documentario non avrebbe poi tanti motivi di interesse se non fosse per l’effetto tridimensionale che, spinto al suo livello più elevato, regala un viaggio rilassante e quasi onirico in un mondo sconosciuto che vince su quello di Avatar, perchè tangibilmente più reale nella sua alienità. In originale doppia Marion Cotillard mentre in Italia Aldo,Giovanni e Giacomo daranno un tono più scanzonato al tutto.
Gianliugi Perrone
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