Diretto dal britannico Sidney Hayers, noto al grande pubblico soprattutto per Il circo degli orrori, film celebre per la concentrazione di sadismo e violenza a sfondo sessuale, diventato il terzo capitolo di una trilogia sadica che comprende Gli orrori del museo nero (1959) e L’occhio che uccide (1960), e da Orson Welles, che non venne accreditato (come in tanti altri film), La stella del sud è una gustosa pellicola d’avventura ambientata nell’Africa Occidentale Francese nel 1912, in piena epoca coloniale.
Il bel carrello iniziale ci introduce subito nell’atmosfera del film, laddove lungo una chilometrica costa a ridosso di un promontorio centinaia di uomini di colore setacciano la sabbia alla ricerca di qualche diamante di cui la zona abbonda. Il canto e i tamburi che accompagnano le operazioni vengono interrotti dall’urlo di gioia di uno dei cercatori che ha trovato il diamante più grande che si sia mai visto, e Dan Rockland (George Segal), un avventuriero alla continua ricerca di fortuna, improvvisatosi geologo, conferma, dopo essersi consultato con la sua guida Matakit (Johnny Sekka), che la pietra trovata è d’inestimabile valore. Dan è il fidanzato di Erica Kramer (Ursula Andress), figlia del proprietario delle miniere e ricco possidente della zona. Il guaio comincia quando, durante un fastoso ricevimento a casa Kramer, il prezioso diamante viene rocambolescamente rubato, e, dunque, comincia una serrata caccia all’uomo, giacché Matakit viene accusato, ingiustamente, di aver sottratto la preziosissima pietra. Dan e Erika partono alla ricerca, seguiti dal capitano Karl Ludwig (Ian Hendry), responsabile della milizia al soldo del signor Kramer.
Il film sfrutta a dovere la splendida cornice del Senegal, ambientando la maggior parte dell’azione all’interno della giungla, dove pullula una flora rigogliosa, e la fauna selvatica (leoni, coccodrilli, elefanti, serpenti) subentra spesso e volentieri all’interno della narrazione producendo situazioni estreme in cui i protagonisti si devono abilmente destreggiare. Si unisce al nutrito gruppetto di inseguitori anche il ‘diabolico’ Plankett (Orson Welles), acerrimo nemico di Ludwig, che nel tempo ha organizzato un piccolo esercito di indigeni che comanda a suon di frustate. Si giunge così all’agognato epilogo in cui i tre inseguitori arrivano allo scontro diretto per il possesso della tanto ricercata pietra. Il finale, che naturalmente non sveliamo, è ironico e rocambolesco, e una fragorosa risata chiude il piacevole film.
Ispirato all’omonimo romanzo di Jules Verne, La stella del sud (1968) è un godibile film d’avventura, in cui abbondano tutti gli ingredienti tipici del genere, che intrattengono lo spettatore dall’inizio alla fine senza interruzioni.
Pubblicato dalla prolifica Sinister Film e distribuito da CG Entertainment La stella del sud è disponibile in dvd, in formato 2.35:1 con audio originale e in italiano (DD Dual Mono) e sottotitoli opzionabili. Nei contenuti speciali il trailer cinematografico originale.
Luca Biscontini
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