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In Sala

The nice guys

The nice guys è puro spettacolo, voglia d’intrattenere a tutti i costi lo spettatore, cercando di interessarlo con la non banale trama che si dipana nelle circa due ore di visione, e soprattutto con quella comicità generata dalla giustapposizione dei corpi di due divi, impietosamente neutralizzati, declassati dal ruolo di eroi e buttati in mezzo alla mischia di una Los Angeles anni settanta

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Sinossi: Nella Los Angeles degli anni 70, libertina, stravagante e decisamente trendy, un investigatore privato, Holland March, e un detective senza scrupoli, Jackson Healy, si alleano per risolvere il caso di una ragazza scomparsa e la morte di una porno star che apparentemente non sembrerebbero correlate: scopriranno che un semplice omicidio nasconde il caso del secolo!

Recensione: “È tutto cinema, cinema, cinema, welcome to my old chinatown” cantava Conte, elogiando – e al tempo stesso prendendone un’ironica distanza – la colonizzazione dei costumi a cui si abbandonava un’Italia pronta a inaugurare quello sviluppo economico che tanto mutò la costituzione antropologica dei suoi abitanti. The nice guys è puro spettacolo, voglia d’intrattenere a tutti i costi lo spettatore, cercando di interessarlo con la non banale trama che si dipana nelle circa due ore di visione, e soprattutto con quella comicità generata dalla giustapposizione dei corpi di due divi, impietosamente neutralizzati, declassati dal ruolo di eroi e buttati in mezzo alla mischia di una Los Angeles anni settanta che rievoca fortemente tutto un genere cinematografico a cui il regista Shane Black (lo sceneggiatore di Arma Letale 1 e 2) sapientemente allude, e il risultato è un godibile pastiche che procede scoppiettando senza incertezze, forte di una scrittura che non lascia spazio a esitazioni.

Il gladiatore e il ‘driver’ si dissacrano, si scontrano e infine si ritrovano in un legame d’amicizia da buddy movie, dovendo cimentarsi con un complicato caso di una ragazza scomparsa e una pornostar deceduta in circostanze poco chiare, tentando di ricomporre il fitto puzzle di una vicenda che sottende, ante litteram, una questione importante, quella dell’inquinamento atmosferico, dato che già allora i danni provocati non erano di lieve entità. Kim Basinger (che duettava con Crowe nel precedente L.A. Confidential) è una cinica signora, madre della ragazza che i due cercano, la quale, tirata in ballo dalle ‘indagini’, segnerà l’amaro epilogo della storia, che, seppur alla fine risolta, rivela l’inizio di un meccanismo malato e inarrestabile contro cui niente davvero possono fare gli strampalati protagonisti.

L’imbolsito Rusell Crowe mantiene intatta l’aura da star, e Ryan Goslin non cessa di sembrare il ragazzo prodigio che però deve ancora dimostrare fino in fondo la sua caratura di celebrità. Scoppi, esplosioni, rovinose cadute che non sortiscono però mai, almeno per quanto riguarda i due ‘agenti’, effetti nocivi, scandiscono la visione del film, in cui c’è anche lo spazio per un curioso rapporto tra padre e figlia, nella fattispecie quello tra Goslin e Angourie Rice, dato che la sagace ragazzina segue il genitore in tutte le avventure che gli capitano, rivelando una maturità e una capacità di interpretare la realtà assai spiccate, deliziano lo spettatore con le sue caustiche battute che ridimensionano il tenore delle peripezie sostenute da Jackson Healy (Crowe) e Holland March (Goslin).

Ma ciò che davvero più colpisce di questo The Nice Guys è la macchina da guerra messa in moto dalla campagna promozionale del film, che per l’uscita europea ha inaugurato un vero e proprio tour, portando a spasso i due divi, i quali, stoicamente, si concedono all’assalto del pubblico (ancora assai bisognoso di eroi), e alle ripetitive domande della ‘gazzetteria’ cinematografica. Il corpo del divo riesce ad essere ancora sacro, a uscire dallo schermo come ne La rosa purpurea del Cairo e passare tra la folla che si apre in due come le acque del mar Rosso. L’ultimo, stanco guizzo di un sistema cinematografico che sta evidentemente lasciando il passo a una nuova stagione in cui al tramonto della celebrità segue un meccanismo di diffusione massiva dello spettacolo. I nuovi eroi non hanno volto, si perdono in una massa creativa che dev’essere ancora analizzata sul piano ontologico. Ma il divo ancora resiste, anche se non è più davvero all’altezza di quanto gli si chiede di incarnare. Il suo corpo stanco emette l’ultimo, flebile raggio di luce che, però, non riesce più ad abbagliare.

Luca Biscontini

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  • Anno: 2016
  • Durata: 93'
  • Distribuzione: Lucky Red
  • Genere: Commedia
  • Nazionalita: USA
  • Regia: Shane Black
  • Data di uscita: 01-June-2016