Ultimo tango a Parigi è un film del 1972 diretto da Bernardo Bertolucci, e interpretato da Marlon Brando, affiancato da una giovanissima Maria Schneider. La sceneggiatura fu scritta da Bernardo Bertolucci, Franco Arcalli e Agnès Varda (dialoghi aggiuntivi), e adattata da Robert Alley. La fotografia è di Vittorio Storaro. Le musiche jazz del film furono composte da Gato Barbieri, arrangiate e condotte da Oliver Nelson.
Il film è al TFF nella sezione dedicata al grande Marlon Brando.
Torino Film Festival – Torino Film Fest
La storia
Dopo il suicidio della moglie Rosa, il quarantacinquenne Paul, un americano trapiantato a Parigi, sembra avere smarrito ogni ragione di vita. Vagando senza meta per la città, incontra la ventenne Jeanne in un appartamento in affitto, che i due casualmente si trovano a visitare insieme: scatta un’attrazione passionale, e i due sconosciuti hanno un amplesso nell’appartamento vuoto, che prendono come pied-à-terre e tra loro nasce una relazione di sensi nel corso della quale, ignorando tutto dell’altro partner, persino il nome, esplorano a fondo le rispettive sessualità. Jeanne, figlia d’un colonnello e impegnata sentimentalmente con un giovane regista cinematografico, con il quale sta girando un film artigianale, s’innamora di Paul che non la corrisponde, anzi la lascia. Paul, che con la defunta moglie gestiva un alberghetto di basso livello, riceve nel frattempo la visita della suocera, venuta a seppellire la figlia, e approfondisce la conoscenza di Marcel, garbato amante della moglie e pensionante dell’hotel, che ha una vestaglia uguale alla sua. Si scopre quindi innamorato di Jeanne, e tempo dopo l’intercetta e l’insegue sino a una sala da ballo in cui è in corso una gara di tango. Qui i due bevono sino a ubriacarsi, mentre Paul racconta a Jeanne i dettagli sulla sua vita, tralasciando il suo nome, proponendole di vivere insieme; ma per Jeanne ormai è finita e, dopo averlo masturbato, fugge verso casa sua. Paul, ubriaco, l’insegue sin dentro casa dove lei, terrorizzata, dietro sua richiesta gli rivela il proprio nome e poi l’uccide con la pistola d’ordinanza del padre.
Storia di un cult
Questa trama nacque dalle fantasie sessuali di Bertolucci, che affermò di aver sognato di incontrare una bellissima donna sconosciuta per strada e d’aver fatto l’amore con lei senza sapere chi fosse. Il film era stato inizialmente pensato per Jean-Louis Trintignant e Dominique Sanda, che avevano già lavorato con Bertolucci ne Il conformista. Quando Trintignant rifiutò la parte, Sanda, che aveva partecipato con il regista allo sviluppo dell’idea originale, era incinta e decise di non parteciparvi. Bertolucci allora andò a Parigi per incontrare Jean-Paul Belmondo e Alain Delon, ma Belmondo si rifiutò persino d’incontrare il regista considerando il film pornografico; Delon invece avrebbe accettato ma a condizione di produrre egli stesso il film. Il nome di Marlon Brando saltò fuori quasi per caso e, attraverso Christian Ferry che lavorava per la Paramount, si riuscì a combinare un incontro all’Hotel Raphael di Parigi. Brando ascoltò con interesse l’inglese stentato del regista, ma prima d’accettare chiese di vedere Il conformista e propose a Bertolucci di andare da lui a Los Angeles per due settimane per parlare del film prima di iniziare a girare. La United Artists offrì a Brando 250.000 dollari e il 10% degli incassi.
Il film fu proiettato integralmente, in anteprima mondiale, il 14 ottobre 1972 a New York. In Italia uscì nelle sale il 15 dicembre 1972 a Porretta Terme, nell’ambito delle manifestazioni legate alla Mostra Internazionale del Cinema Libero di Porretta Terme, un giorno dopo l’anteprima europea che si era svolta a Parigi. In Italia il film fu campione d’incassi della stagione cinematografica 1972-1973 piazzandosi secondo nella lista dei maggiori incassi, dietro soltanto ad Il padrino interpretato sempre da Brando. In America il film divenne 7° incasso migliore dell’anno con oltre 36 milioni di dollari, superato da capolavori come La stangata e L’esorcista, mentre la cifra finale guadagnata in tutto il mondo fu di 96.301.534 milioni di dollari.
Puntualmente, come per altre pellicole di successo, arrivò la parodia di Franco Franchi Ultimo tango a Zagarol (1973), un film che riscosse consensi, soprattutto per avere esorcizzato, secondo taluni, il forte impatto emotivo sul pubblico procurato dall’opera di Bertolucci. Il film è citato nella canzone La regina dell’ultimo tango di Gianni Morandi, la quale però si distacca dalla drammaticità della pellicola. La vicenda del film è riproposta nella canzone Vivi di Claudio Baglioni. A questa pellicola si ispira anche, parodisticamente, la canzone in ligure L’ultimo tango de I Trilli, duo folkloristico di Genova.
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