Avete mai visto Fondi? La cittadina sulla piana pontina che fino a ieri basava la sua ricchezza soprattutto nel campo dell’agricoltura, e negli anni immediatamente successivi anche nel campo della piccola industria, oggi è anche una città che fa della cultura una delle sue ricchezze più manifeste. In questo contesto, non ancora spento del tutto l’eco del grande successo culturale del Fondi Film Festival, la cittadina già risponde con un nuovo programma culturale di intenso spessore, “Quale guerra combatti?”, organizzata dalla associazione culturale che ricorda Libero De Libero, il grande poeta fondano e sceneggiatore del film di De Santis, Giorni d’amore, 1954. Splendida cornice del Fondi Film Festival è stata come sempre il Chiostro di San Domenico e la sala comprensiva dedicata a l maestro Carlo Lizzani. Fondi ha davvero un retroterra culturale ormai notevole, lo abbiamo già sottolineato al capoverso, e davvero notevoli e numerose sono state le iniziative per la cultura e per lo spettacolo organizzate e portate a termine a Fondi nel corso degli anni. Alberto Moravia, ad esempio, che dalla vicina Sabaudia la definiva appunto la Berlino del territorio pontino, una convinzione, come spiegava, suggerita dal fatto che Fondi aveva dato i natali, oltre che a Giuseppe De Santis e a Libero De Libero, anche al pittore Domenico Purificato, al regista Leopoldo Savona, al produttore Giovanni Addessi e la vicinissima Lenola a Pietro Ingrao. Il FondiFilmFestival poi, di questi eventi culturali, è senz’altro il fiore all’occhiello.
Conclusa solo domenica scorsa, la manifestazione di anno in anno raggiunge margini di perfezione davvero notevoli, nella organizzazione e nella logistica degli eventi, tutti concatenati a regola d’arte dalla associazione De Santis, che nelle persone soprattutto di Marco Grossi e Virginio Palazzo, riescono a dare all’evento cinematografico, con il passare degli anni e con le scelte adottate connotati di qualità notevolissimi. E tutto con un grande, grandissimo coraggio logistico. Meraviglioso quest’anno l’incontro metaforico di Ettore Scola vissuto attraverso Pier Paolo Pasolini, la giornata dedicata a Gianni Amelio e la premiazione con il dolly d’oro “Giuseppe De Santis” alla giovane regista Laura Bispuri per il suo primo, bellissimo ed acclamato film Vergine giurata. Diciamolo francamente, nel corso degli anni Grossi e Palazzo sono riusciti a fare percorrere la Pontina in direzione di Fondi a personalità eccelse del mondo culturale e del cinema italiano. A menadito ricordiamo, tra gli altri, qualche passaggio: Mario Monicelli, Francesco Rosi, Paolo e Vittorio Taviani, Luciano Vincenzoni, Gianni Amelio, Mario Martone, Paolo Sorrentino, Alice Rohwacher, Gianni Minà, Roberto Andò, Vittorio Sgarbi.
Dicevamo del coraggio di Grossi e di Palazzo, ma bisogna parlare della determinata resistenza dei due per mantenere ancora in vita la rassegna, soprattutto la resistenza verso un sistema politico che preferisce sempre tagliare fondi alla cultura. Il piccolo festival in questione di cultura ne fa da quindici anni, ha portato sul territorio pontino il grande cinema d’autore e le opere prime dei registi italiani, una materia ormai preziosa e rara da quelle parti, dove, nelle poche sale ormai a disposizione, i titoli in cartellone sono esclusivamente quelli del blockbuster. Già da qualche anno infatti a tenere in vita la rassegna, alleggerita sempre di più dalla sottrazione di fondi dagli enti locali, sono sempre i benefici sponsor, sono i marchi delle ditte e delle società a mettere davvero mano al portafoglio per permettere di andare avanti, di fare cioè proseguire ancora questa rassegna, ormai diventata veramente storica, ritenuta insomma insostituibile da Fondi e da tutto il territorio pontino.
I motori inarrestabili del festival sono, come abbiamo già detto, Marco Grossi e Virginio Palazzo, grande appassionato di cinema il primo ed infaticabile appassionato organizzatore il secondo, che nel tempo, nonostante sempre più i tagli e le difficoltà, sono riusciti a mettere in piedi una squadra di amici, una componente affiatatissima e competente, a lavorare per il consiglio direttivo: troviamo nell’elenco registi come Ettore Scola, Giuliano Montaldo, Adriano Aprà, Mario Martone, ed il compianto Carlo Lizzani (che tanto negli anni passati ha regalato anche solo con la sua presenza assidua), e poi docenti della cultura audiovisiva come Giovanni Spagnoletti, Giorgio Simonelli, Giacomo Gambetti, Giorgio Gosetti, critici come Steve Della Casa, Irene Bignardi, Maria Pia Fusco, Jean G. Gili, un politico di forte passione culturale come lo scomparso Pietro Ingrao, poi Gordana Miletic De Santis, la vedova del maestro De Santis, e la figlia, l’attrice Luisa De Santis, ed un attore come Lino Capolicchio, che ogni anno è a Fondi e che per niente al mondo si perderebbe una edizione. Un piccolo grande festival del cinema dunque, quello di Fondi, quello appassionato di Grossi e di Palazzo. Sarebbe bello che anche il Ministero, e gli enti locali, almeno quelli chiamati della cultura, se ne ricordassero.
Giovanni Berardi