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Cosa ci ha insegnato Wes Craven?

Un omaggio e una personale analisi della carriera artistica di Wes Craven. Mi mancherai maestro.

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Questa mattina ho appreso della morte di Wes Craven e sono rimasto devastato da questa notizia. Per tutti noi che amiamo il cinema horror è una giornata veramente funesta. Wes Craven non è considerato un punto di riferimento soltanto dagli amanti dei film di paura: egli è stato, sicuramente, un uomo che ha riscritto le regole del cinema dell’orrore, ma è anche uno dei migliori registi mai esistiti.

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A poche ore dalla sua scomparsa vorrei rendere omaggio a uno dei miei tre maestri putativi: John Carpenter, George A. Romero e, per l’appunto, Wes Craven. La mia visione del cinema e del cinema horror la devo a queste tre persone.

Tralasciando la sua perizia tecnica e la sua raffinatezza, Wes Craven va ricordato perché è stato un regista che ha sempre fatto di testa sua ed era da sempre impegnato a raccontare quello che la società perbenista e moralista ignorava o faceva finta di non vedere. Tutti i suoi film hanno come matrice comune quella della denuncia sociale e politica: razzismo, il finto perbenismo, il mostro che si nasconde in ognuno di noi, la dissoluzione dei rapporti interpersonali come sono sempre stati intesi a causa delle nuove tecnologie, il sadismo, la stupidità e/o la  cattiveria delle forze dell’ordine e  delle autorità in generale. Marca distintiva di molti dei suoi film era la profonda e tagliente ironia che spesso li pervadeva. Negli ultimi anni questa sua vena ironica si è particolarmente accentuata ed è cresciuta di pari passo con la sua vena per il cinema metacinematografico.

Se dovessi analizzare tutti i suoi film staremmo qui tutto il giorno e forse, anche qualcosa di più. Quindi mi limiterò giusto a fare qualche esempio…

Le colline hanno gli occhi (The Hills Have Eyes, 1977)

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Nella foto sovrastante si può vedere Craven sul set del suo secondo film, Le colline hanno gli occhi.

Una famiglia americana parte per una lunga gita attraverso il deserto del Nevada in direzione di Los Angeles. Durante il viaggio vengono assaliti da un gruppo di ex minatori diventati cannibali in seguito a una serie di esperimenti nucleari avvenuti durante gli anni 50.

Questa è la trama del film. Apparentemente sembrerebbe un film horror come qualsiasi altro, ma ciò che fa di questo film una pietra miliare del genere è la complessità del sottotesto, dell’implicito che lo spettatore è chiamato a cogliere. Craven qui dichiara apertamente la sua posizione contro le guerre e le bombe (nucleari e no), i sacrifici e le perdite che “il progresso” militare ha da sempre comportato, cosa diventeremmo senza restrizioni e freni inibitori e si interroga su chi sia più diabolico: il mostro e noi che lo combattiamo?

Il serpente e l’arcobaleno (The Serpent and the Rainbow1988)

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La foto che potete vedere qua sopra è stata scattata sul set de Il serpente e l’arcobaleno che è uno dei film meno conosciuti del regista, ma anche uno dei suoi migliori. In questo film il regista di Cleveland mette in scena quanta crudeltà l’essere umano è disposto a praticare pur di prendere e conservare potere e predominio su gli altri. Scene di violenza forti tanto quanto può essere spietato l’essere umano.

La casa nera (The people under the stairs, 1991)

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La foto qui sopra ritrae Craven insieme a due dei protagonis de La casa nera. In questo film, che da nuovamente vita alla coppia McGillRobie già vista in Twin Peaks di David Lynch, il regista mette in mostra tutti i segreti e gli orrori che una normalissima famiglia media americana potrebbe nascondere sotto le scale, per l’appunto. Rapimento, strozzianaggio, povertà, razzismo, torture, segregazione, inganni, la stupidità della polizia. Questi e altri sono i temi di questo film con cui Wes Craven vuole dirci che le apparenze ingannano e che la vita in una piccola città può non essere idilliaca come si pensa comunemente..

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Wes Craven va ricordato, inoltre, per aver creato due icone del cinema horror: Freddy Krueger e Ghostface. Il primo ha da poco compiuto 31 anni e appare per la prima vola in Nightmare – Dal profondo della notte (A Nightmare on Elm Street). Il secondo, invece, fa la sua comparsa nel 1996 ed è l’antagonista della quadrilogia Scream.

Freddy, interpretato per oltre trent’anni da Robert Englund (per me il remake del 2010 non esiste), non è solamente un mostro ma è un archetipo che per potenza iconica e di significato si avvicina a figure come quella di Dracula e del mostro di Frankenstein. Non è solamente un boogeyman egli è la paura fatta carne (e lame). Freddy Krueger è il desiderio di vendetta che ognuno di noi prova, è il rimorso per aver commesso un grave errore che ci distrugge e ci strazia quando chiudiamo gli occhi la sera e cerchiamo di riposare e di non pensare alle nefandezze del mondo e che noi stessi abbiamo fatto o subito.

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Se Krueger è l’incarnazione, sotto forma di mostro, delle nostre paure ed errori, Ghostface è l’assassino che non ti aspetti: il tuo vicino di casa che, per un torto subito, impazzisce e ti taglia la gola. Ghostface a differenza di Freddy può essere chiunque e in qualsiasi momento e forse per questo è ancora più terrificante e mortale. Craven, con la saga di Scream, da vita ad un genere di horror ironico e metacinematografico sensa precedenti. Molti degli amanti degli slasher movie criticano questa saga che invece, a parer mio, è una delle più riuscite ed intelligenti mai create. La vacuità dei sentimenti, la rabbia repressa, l’imbecillità delle forze dell’ordine, lo sciacallaggio dei mezzi di (dis)informazione, quanto i giovani di oggi siano solo dediti a feste e al dolce far niente, quanto certe pratiche dei social network ci stiano cambiando senza che nessuno opponga una reale resistenza. Tutto questo e molto altro emerge dai quattro capitoli che formano la saga di Scream.

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Per chiudere voglio ringraziare Wes Craven per tutto quello che ha dato al mondo del cinema e per quello che ha rappresentato per me. Addio maestro, mi mancherai e il mio più grande rimpianto e non averti mai potuto dire grazie di persona.

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Artwork realizzato da Nathan Thomas Milliner (http://www.rebelrouserart.com/)

 

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Craven sul set de Il mostro della palude; 1982

 

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Craven ed Eddie Murphy sul set di Vampiro a Brooklyn del 1995. Una delle migliori commedie horror di tutti i tempi.

 

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Cravened una giovanissima Drew Barrymore sul set di Scream; 1996

 

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Craven insieme agli attori Rachel McAdams e Cillian Murphy durante le riprese di Red Eye; 2005

 

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Craven sul set di Scream 4, 2011

Andrea Bianciardi

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