L’amore non perdona non lascia spazio alle emozioni che finiscono per essere risucchiate nel circolo di luoghi comuni. Il primo lungometraggio di Stefano Consiglio è solo lo spaccato di una società mille volte raccontata
L’amore non perdona uscirà nelle sale il 9 aprile. Dopo i documentari Stefano Consiglio arriva sul grande schermo con il suo primo lungometraggio di finzione. Il film, girato tra Bari e Tangeri, racconta una storia attuale e quotidiana piena di quelle contraddizioni rintracciabili nel presente.
Sinossi: Adriana è una donna di quasi sessant’anni: francese di nascita, vive da molto tempo in Italia, ha una figlia, un nipote e un lavoro da infermiera nell’ospedale della sua città. Un giorno, in corsia, conosce Mohamed, un giovane arabo di trent’anni: tra i due nasce una storia destinata a dare scandalo. Riusciranno Adriana e Mohamed, così profondamente soli prima di incontrarsi, a difendere il loro amore, a farlo sopravvivere al fuoco incrociato del mondo che li circonda?
Trama: Un film che voleva trattare argomenti cardine della nostra società finisce per essere solo un gran contenitore di luoghi comuni. Il problema dell’età viene rappresentato in modo davvero stereotipato facendo riaffiorare un tabù che da tanto non si trovava sul grande schermo. Una donna di sessant’anni nella pellicola di Consiglio viene trattata alla strenua di un’anziana quando oggi, e per fortuna, una donna che raggiunge gli anta non è certo all’angolo della vita, è in grado di vivere emozioni, ed è certamente capace di innamorarsi. Si torna al concetto della donne madri e mogli e lontane da quell’essere donna che invece oggi sembra un traguardo raggiunto, anche se spesso tramite eccessi. Altro tema è la paura del diverso, dello straniero. Facile era portare sullo schermo la paura degli arabi.
Un film questo senza alcuna novità, tutto è scontato e lo spettatore sin dall’inizio sa dove si vuole andare a parare. Non troviamo alcuna nota che possa sollevare il film, una sufficienza scarsa quella che caratterizza l’opera di Stefano Consiglio. Un’idea buona sviluppata in modo troppo qualunquista, una pellicola che dice quello che sappiamo e lo fa con le parole commerciali e già sentite delle chiacchiere da bar. L’amore non perdona non lascia spazio alle emozioni che finiscono per essere risucchiate nel circolo di luoghi comuni. Il primo lungometraggio di Stefano Consiglio è solo lo spaccato di una società mille volte raccontata.
Alessandra Balla
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