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Rome International Documentary Festival

‘Mother of Chooks’: la donna che sussurrava alle galline

Presentato al Rome International Documentary Festival 2025, un corto che parla di lutto, collettività e amore attraverso le sue insolite protagoniste: Elaine Janes e le sue galline.

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Chook è un termine colloquiale dello slang australiano e neozelandese per indicare le galline – il cuore del cortometraggio di Maite Martin Samos e Jesse Samos Leaman. Madre e figlio ripercorrono la storia di Elaine Janes, che dopo la perdita della sorella scopre in uno stormo di galline delle sorprendenti compagne di vita. Durante gli anni, la donna diviene una leggenda locale a Geelong, sullo sfondo della costa australiana.

Mother of Chooks è un documentario divertente e toccante che riscrive il concetto di famiglia e invita a riconsiderare il proprio rapporto con gli animali – soprattutto quelli non convenzionalmente inclusi tra gli affetti domestici.

La famiglia “piumata” di Elaine Janes

I temi della solitudine e dell’isolamento dopo la perdita fanno da sfondo alle testimonianze di Elaine. Una perdita che deriva non solo dalla scomparsa della sorella, ma anche da quella dei due cani con cui viveva precedentemente. La protagonista rimane per quattordici anni senza animali prima di adottare delle galline, ed è soprattutto il rapporto con Flapper – salvata dalla strada e divenuta compagna prediletta – a spingere Elaine a trovare un nuovo scopo di vita nella dedizione verso questi animali.

Nel corso del documentario Elaine descrive con ironia e dolcezza le loro attività insieme e la macchina da presa segue la donna e le galline attraverso gli interni della sua casa e gli spazi esterni di Geelong. Riprende le loro passeggiate sulla spiaggia, i tuffi nell’oceano, il pranzo in un caffè locale (con le galline appollaiate ordinatamente su una sedia), persino gli esercizi sullo skateboard e i momenti di addestramento delle nuove arrivate.

I colori vividi della fotografia restituiscono la leggerezza e l’originalità del racconto, illuminando le ambientazioni e arricchendo le testimonianze. Sono immagini quasi surreali, che invitano lo spettatore a mettere in discussione i suoi preconcetti sulla “normalità” dei rapporti uomo-animale. Lo spazio sonoro è principalmente focalizzato sul racconto di Elaine e sul chiocciare delle galline, che sembrano commentare con ironia le storie della loro padrona.

Un nuovo scopo di vita

Elaine diventa una celebrità locale, attorniata dalla curiosità degli altri abitanti di Geelong. Il suo obiettivo diviene cambiare il modo in cui le persone vedono le galline e sottolineare l’importanza di un contatto autentico con questi animali.

Per la protagonista è esattamente come essere parte di una grande famiglia, i cui membri sono dotati di personalità uniche e ruoli stabiliti. Per questo motivo è fondamentale il suo impegno all’ascolto e alla comprensione delle loro esigenze, gestire le dinamiche interne e definire regole da seguire. Tutti elementi facilmente riscontrabili nella coltivazione dei rapporti sociali e familiari, ma spesso trascurati nei confronti degli animali. Specialmente se gli animali in questione sono considerati meno tradizionalmente “domestici” rispetto a un cane o un gatto.

Supporto e rinascita

Nella seconda parte del documentario, la presenza fantasmatica di Flapper, attraverso i materiali d’archivio, introduce nuovamente il tema del lutto. Durante le momentanee interruzioni delle riprese a causa della pandemia, infatti, Elaine rivive il dolore della perdita con l’addio alla sua gallina prediletta. Il cordoglio familiare assume una forma non così tradizionalmente riconoscibile, ma non per questo meno straziante.

Viene organizzata una cerimonia per Flapper che ricorda le commemorazioni dopo i funerali umani, per affrontare collettivamente il lutto in un contesto familiare. Tutti sono riuniti senza distinzioni – umani e galline – per ricordare Flapper ma anche celebrare Elaine e il suo atto d’amore. La protagonista ritrova la forza nel supporto di una comunità per elaborare la perdita e proseguire nel proprio obiettivo di vita.

Mother of Chooks mette in scena la storia di Elaine Janes con cura e delicatezza, a dimostrazione che la forza dell’amore e della comprensione reciproca trascende le specie e può dare più senso alla vita di quanto si creda.

Mother of Chooks

  • Anno: 2024
  • Durata: 19’
  • Genere: Cortometraggio, Documentario
  • Nazionalita: Australia
  • Regia: Maite Martin Samos, Jesse Samos Leaman