Al via FILMMAKER FESTIVAL 2025, dal 15 al 23 novembre sugli schermi di Arcobaleno Film Center, Cineteca Milano Arlecchino, Cineteca Milano MIC e Careof. Nove giorni di proiezioni, 90 titoli, 38 prime mondiali e 14 italiane, decine di ospiti, sette sezioni. Concorso Internazionale, Concorso Prospettive, Fuori Concorso, Retrospettiva VALIE EXPORT, Filmmaker Moderns, Interferenze, Filmmaker Expanded. L’appuntamento con FILMMAKER rinnova l’incontro con le espressioni più interessanti e nuove del cinema di ricerca, cercando gli sguardi più curiosi, le espressioni più consapevoli, le forme più convincenti.
Il Programma
Inaugurazione sabato 15 novembre alle 21.30 all’Arcobaleno Film Center con Ghost Elephants di Werner Herzog. Il potere delle immagini, la forza del mito sulla realtà: Herzog continua la propria esplorazione dei rapporti fra l’uomo e la natura. Il film racconta di un biologo sudafricano ossessionato dal catturare le immagini degli “elefanti fantasma” che abitano gli altopiani tra Angola e Namibia. Animali che forse nessuno ha mai visto e che lui stesso, in fondo, spera di non trovare mai.
Chiusura domenica 23 novembre, sempre all’Arcobaleno Film Center, con la premiazione dei vincitori e la proiezione di Gioia mia, l’esordio alla regia di Margherita Spampinato. Un romanzo di formazione orchestrato con dolce complicità. Un confronto alla pari fra i due protagonisti – Aurora Quattrocchi nei panni della burbera zia e Marco Fiore, bambino iperconnesso costretto a rinunciare ai comfort cui è abituato – al di là dei settant’anni che li separano.
I temi sociali del Concorso Internazionale
Tutti in anteprima italiana o mondiale, i tredici titoli del CONCORSO INTERNAZIONALE tracciano un’ideale mappa del nostro tempo. Esplorano le guerre in corso, i femminismi e le questioni di genere, l’ecologia e i fenomeni migratori, la ricerca di una società più giusta e inclusiva.
Il corpo delle donne come campo di battaglia dalla traumatica rivoluzione khomeinista del 1979 a oggi è al centro di The Vanishing Point della regista iraniana Bani Khoshnoudi. Le questioni di genere risuonano in Mater Insula di Fatima Bianchi, in prima mondiale. Anouk Chambaz, artista e videomaker, esplora in Di notte le memorie infantili e i loro traumi.
Che cinema fare ai tempi di Gaza? Con questa domanda si confronta Abbas Fahdel in Tales of The Wounded Land, premio della Giuria allo scorso festival di Locarno, un diario che narra a partire dal vissuto del regista l’attacco di Israele al Libano. È un’indagine sul paesaggio sociale e politico degli Stati Uniti Little Boy dell’americano James Benning. È un desktop film sulla rappresentazione della violenza contemporanea Afterlives di Kevin B. Lee. Adrian Paci esplora in Merging Bodies la tensione fra il corpo degli operai e il ritmo della fabbrica mentre le distopie delle emozioni sono la materia su cui lavora Denis Coté in Paul.
Parlano di migrazioni i lavori di Sylvain George (Nuit obscure- Ain’t I a Child?) e di Basma al-Sharif (Morgenkreis). Nel primo, che conclude la trilogia Nuit obscure, il cineasta francese ritrova i ragazzi che ha filmato per anni da Melilla a Parigi. Nel secondo al-Sharif narra di un padre e un figlio alle prese col questionario dell’integrazione in Germania.
Come sarebbe un mondo senza adulti? Prova a immaginarlo Ben Rivers in Mare’s Nest, ispirato a un racconto di Don De Lillo. L’invenzione di un territorio guida la narrazione di Maureen Fazendeiro in As Estaçoes (Le stagioni), girato nell’Alentejo sulle tracce della Rivoluzione portoghese del 25 aprile. Bari ieri e oggi, le incessanti gentrificazioni: Fabrizio Bellomo con L’albero di trasmissione 2 – La vendetta (in prima mondiale) indaga le trasformazioni forzate di un quartiere e dei suoi abitanti.
La Gen Z in Concorso Prospettive
Cosa pensa la Generazione Z? Quali sono desideri, paure, riferimenti di chi è cresciuto nel flusso della rete e in una possibile infinita rappresentazione di sé e del mondo? È questo il terreno su cui lavora la selezione del CONCORSO PROSPETTIVE, riservato ai giovani filmmaker italiani fino ai 35 anni. Venti titoli in prima mondiale o nazionale per indagare le tendenze del cinema a venire.
La rappresentazione di sé, tra vero e falso, pubblico e intimo, messinscena e pudore è uno dei temi ricorrenti. Da Imaging di Chiara Ferretti, che sceglie come terreno di indagine la moda, luogo dell’apparenza, a Manual of Self-Destruction di Elisa Baccolo fra solitudine e AI; e ancora, Proprio Qui di Gaetano di Gaetano; GRWM di Alice Pettorazzi; Corpi estranei di Maria Begossi.
Che fare se il Pianeta brucia? Il grido inascoltato dei più giovani echeggia nella Liguria che vede sgretolarsi il suo territorio (Frana futura di Sofia Merelli) e nella Laguna di Venezia (Le isole non si sentono mai sole di Andrea De Fusco). La gentrificazione di Milano (Il Passaggio di Giovanni Santostasi), le tracce di un presente di guerra nella sua archeologia (Suspension of belief di Cosimo Iannunzio) e i ricordi di chi ha dovuto lasciare la propria terra per ricominciare altrove (Etaf di Maya Salvini).
A Cuba dove la notte è senza elettricità (Suena ahora di Gabriele Licchelli, Francesco Lorusso, Andrea Settembrini) e nell’incontro forse impossibile fra l’uomo, l’animale e la sua rappresentazione (La lucciola di Fabrizio Bartolini; Il viaggio di ritorno di Alessandro Guerriero). In un paesaggio di linee senza tempo (unidentified di Francesco Zanatta), nel contrasto luce/buio della natura (We are Animals di Lorenzo Pallotta).
La famiglia rimane un punto di partenza per indagare la dimensione collettiva, nei rapporti coi genitori (Disco D(e)ad di Lilly Di Rosa; Léa est partie avec les fleurs di Francesco Alessandro Cogliati) e in una memoria famigliare che narra anche un Paese, la Romania (The Silent Majority of Good Romanian di Luca Pinteala).
Infine, due eccentrici ritratti come allenamento del cinema: Outside The box: An authentic Portrait di Nicola Pietromarchi e Waltzer di Luca Guanci.

Fuori concorso: cinema di cronaca e letteratura
FUORI CONCORSO,cinque proposte, cinque sguardi che mettono al centro la cronaca, la letteratura, le immagini cercando le fratture invece che le risposte semplici alle domande del nostro tempo.
Put Your Soul in Your Hands and Walk narra il dialogo fra la regista Sepideh Farsi, iraniana della diaspora, e Fatima Hassona, giovane giornalista e fotoreporter palestinese che sta a Gaza City assediata dagli israeliani. Come mostrare il genocidio? Il film osa guardare nell’inferno della guerra attraverso semplici videochiamate. Fino al finale, quando Fatima e la sua famiglia vengono uccise dall’esercito israeliano.
Alla stessa domanda, “come parlare del genocidio?” prova a rispondere dall’interno di Israele Nadav Lapid in Yes, uno spietato smascheramento della società israeliana, delle sue viltà, delle sue responsabilità.
Si può filmare la letteratura? È il punto di partenza per Claire Simon in Ecrire la vie. Annie Ernaux racontée par des lycéennes et des lycéens. Filmando fra le giovani e i giovani liceali francesi che leggono i testi di Ernaux, Simon ne cerca la corrispondenza coi loro vissuti tra rapporti famigliari, ricerca di sé, identità di genere, sessualità.
È un film saggio Leibniz – Chronicle of a Lost Painting di Edgar Reitz, nel quale il grande regista tedesco, autore di Heimat spostandosi indietro nei secoli esplora il ruolo delle immagini e il loro potere di rappresentazione. Con Il damo, in prima mondiale, Luca Ferri, autore eccentrico nel panorama del cinema italiano, intreccia tre solitudini metropolitane negli spazi di un teatro domestico che rimane sulla soglia.
Retrospettiva Femminile
È dedicata all’artista austriaca Valie Export la RETROSPETTIVA di FILMMAKER 2025. Col titolo BODY DOCUMENTS, il focus curato da Tommaso Isabella, e realizzato con la collaborazione del Forum Austriaco di Cultura a Milano, esplora l’opera di una figura che è oggi un’icona dell’arte contemporanea. Un riferimento per molte artiste delle generazioni successive – da Marina Abramovic a Cindy Sherman – fra le prime a mettere in discussione lo sguardo maschile e il patriarcato con la pratica della performance nello spazio pubblico.
Articolata in quattro programmi, la retrospettiva, ospitata alla Cineteca Milano MIC, verte sui cortometraggi sperimentali, sulle documentazioni delle performance nonché su alcuni lavori documentari realizzati da EXPORT nella fase più avanzata della sua carriera.
FilmMaker Moderns
Torna anche quest’anno FILMMAKER MODERNS, spazio aperto per un cinema italiano “fuori norma” all’incrocio tra generi e formati. Così come è la pratica cinematografica del suo ispiratore, Francesco Ballo, di cui si vedrà un nuovo programma fra “esperimenti” e “passeggiate”. È una fiaba lisergica al presente e in 16 mm 1799, diario di Fulvio Risuleo, regista anomalo che si muove sul confine di metropoli e fumetti.
Davide Palella crea il suo universo post-apocalittico con gli archivi del passato (Cacciatori di uranio) mentre Antonio Morra in Los Ingràvidos realizza un racconto di formazione in lingua maya tra violenza umana e natura. Una ricerca quella della relazione con l’ambiente che accompagna anche le immagini di Alberto Baroni (L’hermite). Lavora sui bordi della letteratura e della memoria Filippo Ticozzi che, con il suo Io mi sono conosciuto nel sogno, esplora l’universo poetico di Guido Morselli unendo alle parole i film in 8mm dello stesso scrittore.
Un omaggio a Luciano Berio
Nel centenario della nascita di Luciano Berio (1925-2003), uno dei più geniali compositori del Novecento, la sezione INTERFERENZE: BERIO E IL CINEMA cerca le interferenze fra il suo pensiero sempre aperto alla contemporaneità e un’immagine altrettanto rivoluzionaria. Il primo incontro è con Chris Marker, uno dei più grandi sperimentatori della storia del cinema. La musica di Berio è nella sequenza di apertura di Le fond de l’air est rouge (1977): le tracce delle rivoluzioni e delle utopie perdute in un movimento a ritroso che riavvolge la Storia. Il programma, realizzato in collaborazione con MMT Creative Lab, presenta anche Il canto d’amore di Prufrock (1967) di Nico D’Alessandria, uno dei ribelli del nostro cinema. Ispirato all’omonimo poema di T. S. Eliot unisce la recitazione di Carmelo Bene alla musica di Berio. Due cortometraggi di Nelo Risi con la musica di Berio realizzati nel 1960 per Olivetti celebrano il potere liberatorio dei calcolatori elettronici: Elea classe 9000, La memoria del futuro.
Le opere immersive
Confermata per il quarto anno FILMMAKER EXPANDED, la sezione dedicata alle esperienze immersive e XR. Organizzata in collaborazione con XR Lab (Centro di Ricerca Coordinata EXT – Extended Realities) e ERC Advanced Grant AN-ICON, ospitati dal Dipartimento di Filosofia “Piero Martinetti” dell’Università degli Studi di Milano. In programma un percorso espositivo di opere immersive e interattive che esplorano il rapporto tra territorio, conflitto e rappresentazione. Counter-Archives: Politics of Display and Territorial Imagination sarà allestita presso Careof dal 18 al 23 novembre, ad accesso gratuito. Nel contesto dell’esposizione, sono inoltre previsti due talk di approfondimento con autori italiani e internazionali.
FILMMAKER è realizzato con il contributo di Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e audiovisivo, Regione Lombardia, Comune di Milano e di XR Lab – EXT Centro di ricerca Coordinata sulle Realtà Estese dell’Università degli studi di Milano, Forum austriaco di cultura, Goethe-Institut Mailand, Nikon. In collaborazione con MMT Creative Lab, Apulia Film Commission, Careof, CSC Cineteca Nazionale, Naba – Nuova Accademia di Belle Arti, Start, Fuori Orario. Green partner è Zity. Partner Tecnici sono Arti Grafiche Fimognari, Arcobaleno Film Center, Cineteca Milano, IBIS, Nama. Media Partner sono Film Tv, Edizioni Zero, Radio Popolare, Taxi Drivers. Filmmaker è parte di Uno, due, tre… festival! Afic e Milano Film Network
ABBONAMENTI | BIGLIETTI | CATALOGO
Abbonamento Intero 35€ | Ridotto 30€ | Sostenitore 100€
Biglietto d’ingresso 8,50€ | Catalogo 5€
Filmmaker Expanded: ingresso gratuito
I LUOGHI DEL FESTIVAL
Arcobaleno Film Center | Viale Tunisia, 11 – Milano
Cineteca Milano Arlecchino | Via San Pietro all‘Orto, 9 – Milano
Cineteca Milano Mic | Viale Fulvio Testi, 121 – Milano
Careof | Via Giulio Cesare Procaccini, 4, 20154 – Milano