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Festival dei popoli

‘Spring in Kangiqsualujjuaq’, la libertà senza rivoluzioni né condizioni

Uno spaccato su un popolo in lotta con la propria terra. Il documentario di Marie Zrenner è in concorso al Festival dei Popoli

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Festival dei Popoli. Il documentario 'Spring in Kangiqsualujjuaq' esplora un villaggio inuit in Canada, e le tre protagoniste che lo vivono

Nel Québec, Canada, una donna inuk si sveglia e la prima cosa che vede è la storia del proprio popolo minacciata da secoli di bugie del suo colonizzatore.

Cani che litigano: Spring in Kangiqsualujjuaq

Tre storie di vita si intrecciano nello spaccato di un piccolo villaggio inuit, sotto la coperta di neve. La più giovane protagonista, Annah-Sky, vive assieme al padre, gioca con gli altri bambini e con i cani randagi, va a scuola e ci mostra i suoi compiti sul quaderno. Kathy, invece, vorrebbe studiare musica trasferendosi a Montréal, ma sulle spalle avverte il peso della tradizione, che per anni è stata colonizzata e che ora sente di poter e di voler difendere. Infine, Ellasie, la più anziana delle tre, solca ogni giorno il mare freddo della sua terra, con le reti intrappola gli abitanti di questo riscattando, al loro posto, l’anima della cultura inuit.

È primavera nel cuore dell’Artico canadese, la stagione della rinascita, del fiore che si emancipa dal suo seme, e la neve, che di solito cade fino a giugno, quest’anno si è fermata prima. Gli studenti si sono diplomati, i cani si rincorrono e litigano, i bambini parlano un idioma misto tra due lingue. Kangiqsualujjuaq è il villaggio del cambiamento, della perseveranza nel cambiamento e del litigio tra due popoli estranei l’uno all’altro.

Appartenere senza condizioni

Spring in Kangiqsualujjuaq è in programma al Festival dei Popoli per la categoria Concorso Internazionale. Il festival fiorentino, che da sessantasei edizioni tiene in diario le storie che agitano e fanno crescere le comunità internazionali, ha accolto il lavoro registico di Marie Zrenner, suo film di diploma alla HFF di Monaco.

Il documentario, un forte assaggio della quotidianità di un villaggio inuit nel Québec, racconta con delicatezza e sentimento tre protagoniste femminili, ognuna immersa in una versione di mondo che solo lei conosce. Tre storie che non si incontrano mai, eppure sono legate allo stesso gomitolo: il senso di appartenenza a una terra scavata ed erosa dal vento delle colonie, ma ghiotta di riottenere la libertà senza rivoluzioni né condizioni.

Festival dei Popoli. Il documentario 'Spring in Kangiqsualujjuaq' esplora un villaggio inuit in Canada, e le tre protagoniste che lo vivono

Fotogramma di ‘Spring in Kangiqsualujjuaq’ (2025). Le “interviste” tra bambini

Una cultura che rifiorisce

Due bambini giocano insieme a farsi le interviste. Con un bastone come microfono, si chiedono vicendevolmente se credano in Dio, se abbiano un cane come animale domestico e come abbiano ucciso il loro primo coniglio.

“L’ho preso in pieno con un sasso”.

“Io con una calibro 22.”

La caccia agli animali del paesaggio ghiacciato è praticata da sempre, e ritorna spesso come tema nel corso del film, oltre a incarnare una delle protagoniste, Ellasie. Caribù, foche e orsi polari sono tra le prede preferite, per cibarsene, ma anche come rito di passaggio. Aver ucciso il proprio primo coniglio è per il bambino un vanto, un seme che pianta nel terreno soffice della fanciullezza.

Non è la caccia l’unico avanzo di tradizione, anche lo sciamanismo e la lingua e la musica sono in parte stati conservati nel ghiaccio, mentre queste stesse eccedenze venivano ignorate o accusate come “malvage” dalle orecchie o dalle parole dello straniero.

Una cultura, dunque, che non vuole fare guerra al proprio passato, ma farne tesoro per rifiorire e dare frutti più buoni a ogni estate che passa.

Festival dei Popoli. Il documentario 'Spring in Kangiqsualujjuaq' esplora un villaggio inuit in Canada, e le tre protagoniste che lo vivono

Fotogramma di ‘Spring in Kangiqsualujjuaq’ (2025). Annah-Sky a piedi nudi in un piccolo corso d’acqua

Resta aggiornato sulle proiezioni, le recensioni e le interviste di TaxiDrivers per il 66° Festival dei Popoli.

Spring in Kangiqsualujjuaq

  • Anno: 2025
  • Durata: 80'
  • Distribuzione: Leykauf Film
  • Genere: documentario
  • Nazionalita: Canada, Germania
  • Regia: Marie Zrenner