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Festival di Roma

‘Anatomia de un istante’ Una serie densa e potente

Il delicato passaggio dalla tirannia alla democrazia in una Spagna dilaniata da varie forze contrapposte

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Anatomia de un istante

Tra le serie presentate alla 20esima Festa del Cinema di Roma c’è Anatomia de un istante, diretta da Alberto Rodriguez e scritta da Rafael Cobos e Fran Araujo. Tratta dall’omonimo romanzo di Javier Cercas, è una produzione Movistar Plus+, in collaborazione con DLO Producciones e Arte France.

Densa ed emozionante, con diversi punti di vista che si incontrano e si intrecciano per raccontare il delicato passaggio dalla tirannia alla democrazia in una Spagna dilaniata da varie forze contrapposte.

Anatomia de un istante: la Spagna tra dittatura e democrazia

Il colpo di Stato del 23 febbraio 1981 in Spagna, un episodio cruciale della transizione democratica. Quando il tenete colonnello della Guardia Civil Antonio Tejero irruppe armato nel Congresso, solo tre uomini rimasero seduti: Adolfo Suarez, Santiago Carrillo e Manuel Guatiérrez Mellado. Attraverso le loro scelte e quelle dei principali protagonisti del golpe, il racconto ricostruisce la tensione che portò il Paese sull’orlo del regime militare. Tra i corridoi del potere e le stanze segrete dei comandi, emergono conflitti, paura e coraggio.

Una serie senza stasi

Sono passati più di quarant’anni dal quel fatidico momento in cui la Spagna, da poco uscita dal regime franchista, rischiò di ripiombare nel baratro della dittatura militare. Un’immagine per nulla sbiadita, quella del tenete colonnello Antonio Tejero, che impugnando una pistola entra nel parlamento spagnolo e spara per intimidire i parlamentari.

È questo l’istante a cui fa riferimento il titolo della serie diretta da Alberto Rodriguez, con protagonista Alvaro Morte, Eduardo Fernàndez e Manolo Solo. Un istante che si ripete tante volte, mostrato da più punti di vista, diventa una simbolica soglia, varcata la quale inizia un viaggio in una Spagna di un passato prossimo ancora tangibile, vivo. Lo stesso istante, poi diventa il vero leitmotiv della serie che utilizza i fatti della cronaca politica degli anni Ottanta per emozionare e travolgere lo spettatore in un turbine di avvenimenti, che si susseguono senza tregua.

In Anatomia de un istante non ci sono momenti di stasi, ogni singolo episodio è un fiume in piena che scorre velocemente verso il mare, con innumerevoli estuari, che rendono la narrazione densa e potente.

Anatomia de un istante: dal romanzo alla serialità

Franco, dopo aver governato il Paese per ben trentasei anni, è morto e con lui lentamente anche il suo regime. Il cammino verso la democrazia non è facile e per nulla scontato. A capo di questo delicato processo di transizione Adolfo Suarez che riceve l’incarico direttamente dal re. Da qui procede un avvincente narrazione che cambia punto di vista a ogni episodio e così il racconto diventa polifonico, con una voce narrante – un tantino ridondante nei momenti iniziali – che si svela interna solo sul finale.

Il regista e gli autori rispettano la fonte letteraria alla perfezione. Un romanzo edito nel 2009 che diventa da subito una pietra miliare della letteratura spagnola contemporanea. Un appassionante romanzo scritto da Javier Cercas, con uno stile filologico da grande saggista, diventa l’architrave principale di una serie mozzafiato.

A tirare i fili di questa vicenda un falangista che si propone come fondatore della democrazia, un rivoluzionario che abbandona i suoi ideali e un golpista che impedisce un colpo di Stato. Una lotta al potere e del potere che riserva continui colpi di scena e ribaltamenti di fronte che mescolano le carte di continuo.

Una complessa partita a scacchi

Con estremo realismo Anatomia de un istante è la messa in scena del gioco della politica, una rappresentazione spietata della trattativa e del compromesso, dove tutti hanno molto da perdere e poco da vincere, ma quel poco conta e come.

Le vittorie diventano sconfitte e viceversa, tutti sono pronti a macchiarsi per rivalse personali, camuffate da “per il bene della nazione… ” Una difficile e complessa partita a scacchi portata avanti da Adolfo Suarez (Alvaro Morte), che non si accontenta più dell’incarico ricevuto dalla corona, ma vuole un pieno riconoscimento popolare tramite elezioni.

Queste, però, non sono facili da svolgere e bisogna accontentare alleanze troppo deboli e soprattutto pericolose. I giocatori di questa pericolosa partita sono tutte figure enigmatiche, come Manuel Gutierrez Mellando (Manolo Solo), che da essere tra i più accaniti sostenitori di Franco, partecipa attivamente alla costruzione della democrazia.

Un continuo scontro tra le parti

È questo il personaggio che più incarna lo spirito della Spagna dell’epoca. Un uomo dell’esercito che diventa un prezioso mediatore tra Suarez e l’esercito, ancora troppo schierato con il vecchio regime. Una figura tragica, l’unico, forse, eroe della serie, che paga con l’accusa di essere un traditore il suo difficile compito.

Poi c’è Santiago Carrillo (Eduard Fernandez), il Segretario del Partito Comunista, da anni in esilio in Francia, che torna in patria clandestinamente; Alfonso Armada (Juamna Navas), il Segretario Generale della Casa Reale e ovviamente Antonio Tejero (Davide Lorente).

Tra questi personaggi avviene uno scontro continuo, a volte silenzioso – sempre spietato – altre clamoroso e assordante. Una lotta continua, dove ognuno alla fine resta solo dinnanzi al proprio destino, alle proprie colpe, alle proprie illusioni.

La complessità degli eventi avrà sicuramente impegnato autori, regista e interpreti a un lavoro estenuante, ma visto il risultato ne è valsa la pena. Certo la tematica restringe la diffusione della serie al solo territorio spagnolo. Non è scontato, però, che andrà così, infatti una serie simile,  M – Il figlio del secolo, dopo il successo qui da noi è stata venduta abbastanza agevolmente all’estero.

Anatomia de un istante

  • Anno: 2025
  • Durata: 180'
  • Genere: Politico
  • Nazionalita: Spagna
  • Regia: Alberto Rodriquez