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Prime Video Film

′È colpa nostra?′: l’amore proibito tra Noah e Nick torna (purtroppo) a far battere i cuori

Dopo una settimana dal lancio, conserva ancora il primo posto tra i film più visti in Italia su Prime Video. Ma è veramente un successo meritato?

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Dal 16 ottobre su Prime Video, arriva il terzo e ultimo capitolo della trilogia Culpables, iniziata con È colpa mia e tratta dai romanzi di Mercedes Ron.

Il gran finale che tutti i fan aspettavano: tra passione, drammi e colpi di scena la travagliata storia d’amore tra Noah e Nick giunge finalmente al suo epilogo.

Un po’ di contesto

Per chi non ne avesse mai sentito parlare, la trilogia romantica iniziata con È colpa mia? (2023),  proseguita con È colpa tua? (2024) e ora giunta al termine con È colpa nostra? (2025),  costituisce l’adattamento cinematografico della saga letteraria dei Culpables, nata dalla penna di Mecedes Ron. La scrittrice spagnola di origine argentina è diventata nota inizialmente grazie a Wattpad, piattaforma dove gli utenti, soprattutto giovani e giovanissime possono leggere e pubblicare storie. Molti gli esempi di saghe che da questa piattaforma sono approdate in libreria o al cinema (per citarne una, After).

I romanzi dell’autrice hanno riscontrato un enorme successo, diventando bestseller del New York Times e conquistando un grande seguito di fan, principalmente adolescenti che si sono appassionati alla tormentata storia d’amore dei due protagonisti.

La saga dei Culpables è poi divenuta cinematografica, con Nicole Wallace e Gabriel Guevara nei panni di Noah e Nick, la coppia impossibile al centro della storia.

Ciò che rende la loro storia d’amore impossibile è il fatto che i due protagonisti sono fratellastri acquisiti: i loro genitori si sono sposati rendendoli tecnicamente fratello e sorella, ma senza un vero legame di sangue. Dietro questo elemento, pensato per aggiungere un tocco proibito alla storia e renderla più eccitante e accattivante, si cela in realtà un rapporto che di base è molto disfunzionale, fatto di gelosia patologica, possessività, manipolazione emotiva e dinamiche tossiche spacciate come romantiche.

È colpa nostra?

La trama riprende quattro anni dopo la dolorosa separazione dei due protagonisti, che nel frattempo hanno mandato avanti le loro vite: Noah, conseguito il diploma, intraprende la sua carriera professionale, mentre Nick sale a capo dell’impero imprenditoriale del nonno . Le loro strade sembrano ormai essersi definitivamente divise, ma il destino (e soprattutto i loro amici) hanno piani diversi per i due fratellastri.

Il matrimonio tra Jenna e Lion, infatti, costringe i due protagonisti a rivedersi dopo la rottura, in veste di testimoni delle nozze dei loro migliori amici. Non appena i due si guardano o si sfiorano, come è scontato che sia, la scintilla divampa. Le ferite che sembravano cicatrizzate si riaprono: l’amore brucia ancora, anche quando dovrebbe essere ormai spento. Ma il loro sentimento sarà più forte del rancore? Il perdono potrà colmare la voragine aperta nel passato da bugie e menzogne?

Sicuramente il fulmineo ritorno di fiamma non lascia ben sperare riguardo a un’avvenuta maturazione dei due ragazzi in questi quattro anni… ma chiaramente i fan della coppia sono interessati a ben altri aspetti di questa relazione.

Un inizio da romcom

La prima parte del film richiama esplicitamente le commedie romantiche, con tutti i cliché e stilemi del genere. Il matrimonio tra Jenna e Lion è l’occasione per la reunion tra Noah e Nick, ma questo pretesto iniziale risulta già assai forzato e poco credibile, facendo un po’ intendere quali direzioni confuse seguirà il resto della trama. Un’accozzaglia di argomenti, storyline, stili diversi e sottotrame disperse. Neanche la guest star musicale di turno sembra poter salvare questo inizio.

Noah e Nick si rincontrano alle nozze di Jenna e Lion.

Domingo González torna alla regia,  con un capitolo finale che rimarca tutti i limiti della trilogia.

Tutte le vicende di questo film, come nei i due che lo precedono, si svolgono in un microcosmo fatto di lusso e ricchezza esibita, tra auto da sogno e abitazioni sfarzose: un’esplosione di glamour che fa da copertina a un contenuto alla fine scarno, che da solo probabilmente avrebbe fatto fatica a essere preso in considerazione.

Una storia che sa di visto e rivisto, senza apportare nulla di nuovo. L’unico elemento che avrebbe potuto rappresentare un tocco di originalità per la saga sarebbero potute essere le corse clandestine, molto presenti in È colpa mia?,  poi via via marginalizzate nei due film successivi, fino a diventare un inserimento forzato e stonante in questo ultimo capitolo.

La fotografia patinata, le ambientazioni lussuose e l’attenzione al dettaglio estetico restituiscono l’immagine di un prodotto elegante, alla moda, confezionato con precisione. Ma proprio questa patina rischia di diventare una barriera: tutto appare levigato, filtrato, troppo perfetto per risultare davvero vissuto. È un film che guarda molto all’immagine e poco alla sostanza, preferendo il fascino visivo alla profondità emotiva. Non si approfondisce mai qualcosa, tutto rimane sempre in superficie.

Troppi registri, poca coerenza

La scrittura del film risulta problematica. La sceneggiatura, firmata da Domingo González e Sofía Cuenca,  tenta di tenere insieme troppi registri – dal melodramma romantico all’action – ma la transizione tra i generi risulta spesso confusa e poco coerente. Alcune sottotrame si perdono, altre sembrano inserite per riempire il tempo, i dialoghi procedono tra cliché e battute prevedibili. Il risultato è un ritmo altalenante che alterna momenti intensi a sequenze superflue, per non parlare del finale, che cerca di emozionare ma finisce solo per semplificare ogni cosa.

Un’intesa mancante

Un punto di forza della saga risiedeva nell’alchimia sullo schermo tra Nicole Wallace e Gabriel Guevara, uno dei pochi motivi per il quale i film riuscivano a coinvolgere. In  È colpa nostra? tale intesa sembra venir meno.

Per quanto riguarda le scene romantiche, raramente qualche emozione riesce a trapassare lo schermo. Anche sul lato erotico, la pellicola non riesce a mordere mai, non osa. La passione, sebbene sia suggerita dagli sguardi tra i personaggi, non esplode mai .

In passato, Nicole Wallace e Gabriel Guevara, al netto di una storia non troppo originale, riuscivano a far percepire la fatale attrazione che univa i loro personaggi. Nel capitolo conclusivo, invece, i due attori sembrano non crederci più fino in fondo.

Anche le scene erotiche, che dovrebbero rappresentare il fulcro della loro relazione, risultano poco incisive, quasi forzate e frettolose. L’innegabile chimica che aveva conquistato i fan si perde, lasciando il posto a una distanza emotiva difficilmente trascurabile.

Sicuramente  il mondo patinato e freddo che viene costruito intorno a Guevara e Wallace non aiuta a trasmettere qualcosa di davvero autentico.

Un amore problematico… da non imitare

La relazione tra Noah e Nick, nucleo tematico dell’intera saga, continua a oscillare tra il proibito e il romantico, senza mai affrontare fino in fondo le implicazioni morali e psicologiche del loro legame.

Dal titolo del film ci si aspetta che il tema della colpa sia cruciale per i due protagonisti, ma questo non sembra mai accadere nei confronti delle persone coinvolte nei loro continui tira e molla. Noah e Nick tradiscono i loro nuovi partner senza farsi alcuno scrupolo, senza mai mostrare un accenno di pentimento. L’unico motore delle loro azioni sembra essere, più che il sentimento, lo stimolo sessuale che li attrae l’uno verso l’altra. Un turbine di litigi, tradimenti, ripensamenti, manipolazioni, gelosie che non lascia spazio a una crescita personale o a una maturità emotiva credibile.

La dinamica tossica che li unisce viene trattata come una passione fatale, ma mai come un conflitto da superare, e questo riduce la possibilità di una reale evoluzione morale dei personaggi. Sembra quasi che il film tema di mettere davvero in discussione l’amore che racconta, per non infrangere la dimensione estetica dell’attrazione impossibile.

La vera domanda che bisognerebbe porsi di fronte a questa pellicola è: l’amore descritto risulta davvero tanto desiderabile quanto le ambientazioni glamour in cui si muove?

Non resta che sperare che i fan della trilogia non guardino la storia tra i due protagonisti come a una relazione a cui aspirare. In realtà, si tratta di una dinamica tutt’altro che sana: ciò che li unisce somiglia più a una dipendenza emotiva che a un vero amore, un legame più distruttivo che autentico.

Il prodotto è destinato a ragazzi e ragazze che stanno  per affrontare una fase della vita molto complessa e delicata, in cui la persona si forma e costruisce la propria personalità. Proporre una narrazione che mette in scena , come in questo caso, un amore tossico spacciato per qualcosa di desiderabile è un gesto poco consapevole e potenzialmente dannoso, che non andrebbe né sostenuto né incoraggiato.

′È colpa nostra?′ : l'addio a Noah e Nick, la coppia disfunzionale che ha conquistato Prime Video.

È colpa nostra?: la saga si conclude e forse è meglio così

Nonostante le sue evidenti debolezze, È colpa nostra? non è un film privo di fascino rispetto al target per cui è pensato: ciò è evidente dal suo posizionamento in classifica tra i film più visti in Italia su Prime Video, al momento del lancio e ancora nella settimana successiva. Sicuramente è presente la volontà di chiudere un percorso, di dare ai fan una conclusione emotiva coerente.

Nel complesso, È colpa nostra? è un epilogo imperfetto che non rivoluziona la saga, non ne riscrive le regole, ma offre un senso di compimento a una storia che, pur nei suoi eccessi, ha saputo conquistare un pubblico fedele.

È colpa nostra? reitera tutti i difetti dei precedenti film. Un mix di generi e tematiche disomogeneo, che presenta una visione tossica dell’amore e non ha intenzione di spiegare ai giovani come si diventa adulti, ma punta solo a intrattenerli.

Il successo della saga ci ricorda una regola tanto semplice quanto spesso dimenticata: l’importante non è creare il prodotto perfetto (un’utopia, in fondo), ma quello giusto per il proprio target di riferimento. E in questo, González e Ron centrano pienamente l’obiettivo, dimostrando come il loro pubblico abbia una costante necessità di narrazioni romantiche e intense, talvolta al limite dell’assurdo, anche quando veicolano messaggi discutibili sull’amore.

È colpa nostra? è disponibile su Prime Video: attiva ora la prova gratuita di 30 giorni e guardalo adesso.

È colpa nostra?

  • Anno: 2025
  • Durata: 113’
  • Distribuzione: Amazon Prime Video
  • Genere: Romantico, Giovani adulti
  • Nazionalita: Spagna
  • Regia: Domingo González
  • Data di uscita: 16-October-2025