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‘L’origine del mondo’ intervista con la regista Rossella Inglese

Il film, in concorso al ValdarnoCinema Film Festival, è l'incontro tra due estranei a seguito di un evento tragico

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rossella inglese

In concorso al ValdarnoCinema Film Festival anche il lungometraggio L’origine del mondo di Rossella Inglese. Il film, già presentato ad Alice nella città nel 2024, è uscito nel maggio 2025 nelle sale con Europictures mentre adesso prosegue il suo percorso festivaliero.

Nel contesto del ValdarnoCinema Film Festival abbiamo fatto alcune domande alla regista Rossella Inglese.

Eva è una ragazza italiana di 19 anni, Bruno un uomo francese di 45. Anime molto diverse che non si conoscono legate insieme da un disastroso destino: Eva causa un incidente, uccidendo la moglie di Bruno. Quando i due si incontrano, Eva nasconde a Bruno la sua vera identità e decisa a curare la stessa solitudine e disperazione nella quale anche lui sembra sprofondare, inizia a frequentarlo e a stargli accanto. I due intraprendendo un viaggio dentro se stessi che li porterà ad innamorarsi e a curare le loro rispettive ferite, finché la verità non verrà a galla. Quello che sembra un buco nero nel quale sprofondare, diventa invece l’origine di un nuovo inizio, che permetterà ad entrambi di imparare quanto il perdono sia più forte del dolore, dell’odio e perfino della morte. (Fonte: Europictures)

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L’origine del mondo di Rossella Inglese

Com’è nata l’idea di questo film?

Nasce da qualcosa di vissuto anche perché io tratto sempre tematiche che mi sono vicine. Parto dal fatto che ho vissuto delle esperienze particolari nella mia vita e cerco di estrapolare alcune tematiche che possono essere universali e permettermi di scriverci sopra una storia. In quel periodo della mia vita sicuramente stavo riflettendo sul tema del perdono, del senso di colpa, avevo bisogno di esorcizzare alcune cose e su questo ho scritto L’origine del mondo. Anche se alla fine è diventata una ragazzina che, in qualche modo, provoca un incidente e inizia una storia con il marito di questa donna per cercare di superare la propria colpa, per gestire un po’ i suoi fantasmi, per crescere e diventare anche una ragazza più libera.

Il rapporto con i personaggi

C’è un aspetto nel film che mi ha colpito e cioè il fatto che sembri accompagnare i personaggi, senza mai giudicarli e senza mai imporre la tua opinione. Sulla base di quello che mi hai detto questa caratteristica sembra ancora più evidente e forse è proprio dettata dal fatto che, in qualche modo, hai vissuto qualcosa di analogo e hai inserito te stessa all’interno del film.

Sì, da una parte sicuramente mi rivedo nei personaggi che scrivo, perché in qualche modo tutti hanno una parte di me. Dall’altra parte c’è anche il mio personale modo di approcciarmi alla vita delle persone. Penso che nessuno debba essere giudicato, in generale anche le persone che commettono degli atti molto gravi credo che talvolta lo facciano per paura, per timore di qualcosa, perché sono infelici, perché in qualche modo non sono stati amati, insomma hanno sempre una spiegazione. Quindi sicuramente c’è questo mio approccio personale alla vita che non mi fa giudicare mai i miei personaggi, ma anzi mi permette di scrivere di alcuni che hanno un trascorso magari anche molto pesante, ma che poi fanno uscire le cose belle che hanno dentro. Anche perché secondo me bene e male sono due elementi che convivono spesso nelle stesse persone nonostante poi si cerchi di andare verso il bene, come alla fine cercano di fare i miei personaggi nel film.

rossella inglese

È vero, perché i tuoi personaggi possono anche essere colpevoli, ma alla fine il pubblico è come se fosse dalla loro parte cercando di capirli. In questo caso specifico, per esempio, non riusciamo a colpevolizzare completamente nessuno.

Esatto, perché secondo me comunque il giudizio viene sempre da qualcosa di superficiale. Quando non ci si ferma in superficie e si va in profondità (come cerco di fare con i miei personaggi) si vede che tutte le persone hanno qualcosa di buono o che comunque hanno delle ragioni per le quali hanno fatto determinate cose.

La prima scena del film di Rossella Inglese

Entro nel vivo partendo dalla prima scena che è ripresa tramite lo schermo di un telefono. Credo che questo possa avere una doppia valenza: immergerci fin da subito in quello che succederà o comunque anticiparcelo, ma anche rappresentare quella che è la modalità di fruizione dei giovani, forse per indirizzarti anche verso un pubblico più giovane.

Diciamo che mi piace la contaminazione di strumenti diversi in un film, ma anche essere abbastanza realistica. Infatti il video di cui si parla in tutto il film è girato al cellulare, nel senso che c’era proprio l’intenzione di essere quanto più legata possibile a quella che era la realtà della storia. Per questo ho scelto un mezzo che non sembrasse un cellulare, ma fosse un qualcosa con la stessa qualità, con lo stesso movimento che può avere un cellulare. Innanzitutto, quindi, c’è questo aspetto da considerare e poi anche perché è un mezzo sicuramente più diretto che poteva in qualche modo nascondere certe cose, come, per esempio, il rapporto sessuale. Poi c’è da dire che poteva essere utilizzato dall’attore in una maniera più agevole perché anche il fatto che l’operatore fosse poi l’attore che ha girato la scena per me era importante perché conferiva maggiore realismo.

E poi c’è anche il fatto che, come dicevi, poteva nascondere alcune cose. Anche perché c’è molto buio e anche il pubblico fa fatica a distinguere quello che accade.

Sì, l’immagine è un po’ sporca. Probabilmente dovendola fare con la macchina da presa avresti dovuto lavorarci in post produzione e renderla poi finta. Così penso sia più realistica.

Due sentimenti

Guardando il film verrebbe quasi da pensare che si divida in due parti, se non di più, legate non solo ai personaggi, ma anche ai sentimenti. Nella prima parte conosciamo Eva e nella seconda, dopo l’incidente, conosciamo Bruno. In base a loro la prima parte sembra più legata all’idea della vergogna (per tutto quello che è successo, per il fatto che lei si sente sempre a disagio, osservata…), mentre la seconda è più legata al senso di colpa, che prima colpisce lui e poi entrambi.

Sì, in realtà quello che dici era anche un po’ pensato nel senso che alla base c’era il tema del revenge porn, però non volevo che la storia andasse soltanto in quella direzione (anche perché in realtà la storia del video si perde quasi). Alla fine quello era un pretesto per far arrivare la protagonista in una situazione di grande sofferenza e confusione e mi piaceva l’idea che poi ci fosse un evento scatenante che portasse la storia da un’altra parte. Infatti lei si ritrova ad aver ucciso una donna e ad avvicinarsi al marito di questa, quindi, in qualche modo, viene tutto quasi dimenticato e rielaborato in una maniera che neanche lei si aspettava.

E infatti il film cambia e si evolve. All’inizio lo spettatore può essere portato a pensare che la storia si incentrerà sulle conseguenze al video e invece, come giustamente dici, quello è solo un pretesto.

Ho cercato di far sì che fosse meno banale. Anche quando da spettatrice guardo dei film quelli che mi piacciono tantissimo sono quelli inaspettati, quelli in cui succede qualcosa che non ti aspetti. Secondo me sono i film più sorprendenti e quelli a cui ho cercato di rifarmi.

Alcuni elementi nel film di Rossella Inglese

Sempre restando sul discorso dell’evoluzione del film ci sono altri elementi che cambiano. Oltre alla luce (che sembra quasi seguire Eva che, non a caso, fin da subito è molto turbata e cupa), c’è anche il corpo (come idea) che, fin dall’inizio, è protagonista, e, in qualche modo, il suo legame con la musica e il silenzio. Anche perché, in fin dei conti, non ci sono tutti questi dialoghi nel film, soprattutto tra Eva e Bruno. Si parlano spesso attraverso la musica, si passano le cuffie a un certo punto; è un po’ come se fosse il loro modo di comunicare.

Sono d’accordo. Eva e Bruno sono due personaggi molto diversi, con un trascorso completamente diverso, al di là dell’età, e quindi con anche due educazioni completamente differenti. Questo mi ha portato a pensare a un modo diverso di comunicare, che non fosse banale anche perché, tra l’altro, stanno vivendo entrambi un lutto, quindi una situazione molto pesante e il silenzio è legato a questo. Poi devo dire che io amo i silenzi. Per me l’erotismo si esprime con il silenzio, non è qualcosa che si riempie verbalmente ma è qualcosa fatto di sguardi, gesti, intenzioni. E l’erotismo era qualcosa che volevo fare uscire da questo film e infatti credo che anche la musica, in realtà, da un certo punto di vista, è molto silenziosa ed è appositamente per creare questo mistero ed erotismo tra loro.

Mi piace questa formula che hai usato perché anche secondo me L’origine del mondo è un film silenzioso. E lo si vede in diversi momenti, soprattutto in quelli in cui Eva e Bruno entrano in contatto.

Sì, anche perché sono due personaggi strani, ma non solo nel senso che non si conoscono, ma proprio perché se non avessero avuto quell’evento probabilmente non si sarebbero mai visti nel senso che sarebbero stati forse incompatibili.

A proposito dell’incidente mi piacerebbe sapere come hai costruito la scena in questione. A me ha colpito molto il modo in cui mostri l’acqua nella quale Eva sembra volersi buttare per affogare e in parallelo l’asfalto che poi colpisce la donna in auto. Sembrano quasi mescolarsi questi due luoghi apparentemente lontani e diversi che però si trovano accomunati.

In primis c’è stato un grande lavoro di scrittura, poi c’è l’elemento dell’acqua che mi è molto caro e, in realtà, avrei voluto tornasse anche più spesso solo che per una questione atmosferica non è stato possibile. Il film è stato girato in Piemonte a fine ottobre proprio per avere quell’atmosfera tipica dell’autunno bagnato e cupo. In realtà abbiamo trovato l’autunno più caldo della storia tanto che erano prosciugati i fiumi e abbiamo dovuto inserire l’acqua in post produzione.

Tornando alla scena in sé innanzitutto volevo che sembrasse quasi una sorta di sogno, che non fosse troppo realistico, ma che venissimo calati nell’interiorità della protagonista, nel momento in cui stava elaborando tutta una serie di cose, stava soffrendo e sentiva l’urgenza di togliersi la vita.

Il titolo

Perché proprio L’origine del mondo come titolo? Oltre agli evidenti richiami e alle citazioni, si può considerare anche una morale del film?

Sicuramente c’è il riferimento al quadro di Gustave Courbet per il quale c’è anche una piccola citazione all’interno del film. Poi richiama in parte la Genesi cristiana, anche solo il nome simbolico Eva. In generale è un film sul senso di colpa, sul peccato originale, ma anche su un senso di rinascita proprio come la Genesi con lei che, dopo l’incidente, in qualche modo rinasce perché cresce, comprende tante cose e, alla fine del film, prende una decisione importante.

Io lo avevo immaginato come la rappresentazione del modo di dire Rialzarsi dopo una caduta.

Sì perché poi comunque c’è una sorta di elemento di peccato (per esempio l’avvicinarsi all’uomo della donna che ha ucciso). Quindi c’è anche un significato cristiano dietro, anche se io non sono cristiana e quindi sono lontana da quello che si vede, però tutta la nostra cultura si è costruita sulla storia cristiana ed è una cosa che mi ha sempre affascinato come studio. La Bibbia, per esempio, secondo me ha diversi input interessanti, anche visivi e di contenuto narrativo.

I personaggi sono molto bravi. L’attrice di Eva, per esempio, non sorride mai, in linea con il personaggio, fatta eccezione per un brevissimo momento tra l’altro tagliato.

Sì, quello a cui fai riferimento è tagliato perché l’attrice non amava il suo sorriso e ha fatto veramente fatica a sorridere.

Quel sorriso specifico per me era anche molto malinconico e triste ed è la rappresentazione del fatto che lei si rende conto di aver fatto delle cose anche pesanti e non sa cosa accadrà in futuro, ma nonostante questo tutto è comunque servito a capire e cambiare. Secondo me la sofferenza porta sempre dietro di sé una sorta di elemento magico e fantastico perché ci fa crescere. Chi ha l’intelligenza di uscire dalla sofferenza può trarre veramente degli insegnamenti tanto importanti ed ecco perché quel sorriso per me simboleggia una grande speranza di un futuro molto più luminoso.

Rossella Inglese al ValdarnoCinema Film Festival

L’origine del mondo sarà al ValdarnoCinema Film Festival dopo il passaggio alla Festa del Cinema di Roma. Quali sono state le reazioni al film e come sta andando questo viaggio?

Il film sta girando in tanti festival (questo mese ne abbiamo tre). Siamo stati molto contenti di essere stati selezionati per Alice nella città, poi molto felici dei premi che il film sta portando a casa.

Per quanto riguarda il pubblico dipende anche perché secondo me è un film che, per certi versi, è un po’ complicato, filosofico e stratificato. La critica, infatti, lo ha apprezzato, mentre alcune persone sono forse più abituate ad altri tipi di cinema, a film più mainstream e fanno più fatica a seguire un titolo del genere. Ecco, il mio obiettivo è arrivare anche al pubblico che guarda mainstream cercando di migliorare ancora di più per rendere questi temi più universali anche come linguaggio.

Rossella Inglese ha già qualche altro progetto in ponte?

Io sono anche sceneggiatrice e, da questo punto di vista, ho firmato due sceneggiature di film per ii quali inizieranno a breve le riprese. Un film è di Lorenzo Pallotta e l’altro è di Andrea Benjamin Manenti, che è il mio direttore della fotografia per questo film, e che ha realizzato un’opera prima.

Per quanto riguarda me come regista ho scritto una serie tratta da un libro e poi sto scrivendo un altro film insieme a Fabrizio Rongione, l’attore italo-belga del mio film che è un attore storico anche dei Fratelli Dardenne, che mi ha proposto e che mi è piaciuto molto. Quindi lui mi sta dando delle intuizioni, io sto sviluppando la storia della quale lui vorrebbe essere protagonista. Il film sarebbe da girare tutto in Belgio e tutto in lingua francese, quindi sarà una bella sfida e per adesso è in fase di scrittura.

Sono Veronica e qui puoi trovare altri miei articoli

L'origine del mondo

  • Anno: 2024
  • Distribuzione: Europictures
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Italia
  • Regia: Rossella Inglese