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Approfondimenti

Isao Takahata: vita e opere di un maestro del cinema d’animazione

In questo approfondimento ricordiamo la vita e le opere del maestro Isao Takahata: sceneggiatore, regista, produttore e co-fondatore dello Studio Ghibli. Scomparso nel 2018, ha contribuito a cambiare per sempre il cinema d'animazione

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In occasione della riuscita nelle sale del suo capolavoro Una tomba per le lucciole (1988), ripercorriamo vita e carriera di Isao Takahata. Il co-fondatore dello Studio Ghibli, maestro e grande amico di Hayao Miyazaki, che ha rivoluzionato il cinema d’animazione internazionale, promuovendo un cinema giapponese che si distaccasse dal dominante modello disneyano. Nelle sue opere ha sempre difeso la pace e la serenità, specie del vivere in campagna, criticando capitalismo, industria, sfruttamento del territorio e maltrattamento degli animali. Ha scelto quasi sempre di concentrarsi sulle vite quotidiane dei suoi personaggi e sui problemi che affrontano le persone comuni nel tentativo di realizzarsi. 

Isao Takahata: vita di un maestro

Nato nel 1935 a Ise, Isao Takahata ha rivoluzionato il cinema d’animazione in quanto regista, sceneggiatore e produttore (non era disegnatore delle sue opere). Da bambino vive la tragedia dei bombordamenti sul Giappone sulla propria pelle, tematica che tornerà nel suo Una tomba per le lucciole. All’Università di Tokyo si laurea in letteratura francese e rimane impressionato dal cinema, in particolare dai lavori di Paul Grimault. Entra a lavorare nella Toei Animation negli anni 60’, qui conosce il suo grande amico e collaboratore Hayao Miyazaki.

Il suo primo lungometraggio come regista è La grande avventura del piccolo principe Valiant (1968). È anche il regista di due tra le serie animate per l’infanzia più amate nel mondo: Heidi (1974) e Anna dai capelli rossi (1979). Quest’ultima ha anche la sua sceneggiatura, entrambe sono state disegnate da Hayao Miyazaki. In queste notiamo già le tematiche che torneranno nei suoi lungometraggi: forti personaggi femminili protagoniste di avventure offerte dalla vita quotidiana, spesso e volentieri in mezzo alla natura. Nel 1985, con i suoi collaboratori, fonda lo Studio Ghibli, nel quale lavorerà fino alla sua morte nel 2018. Isao Takahata muore per un tumore ai polmoni, era un accanito fumatore e ha mollato il fumo solo una volta ammalato. 

Il rapporto con Hayao Miyazaki 

“Grazie, Paku-san, per aver parlato con me a quella fermata dell’autobus 55 anni fa. Non lo dimenticherò mai”

– Hayao Miyazaki dopo la morte di Isao Takahata 

Nel documentario Hayao Miyazaki e l’airone, distribuito lo scorso anno nelle sale da Lucky Red, seguiamo il regista mentre lavora al suo ultimo film: Il ragazzo e l’airone. Durante i mesi e mesi di lavorazione Hayao Miyazaki è costantemente tormentato dal pensiero della morte del suo maestro, scomparso nel 2018. Quando non trova una matita commenta subito dicendo che sicuramente lo spirito di Isao gliel’ha rubata per prenderlo in giro. Persino i tuoni diventano un segnale del cielo mandato dal suo amico.

I due avevano un rapporto profondo e tormentato, nonostante i diversi modi di vedere la vita e il cinema, è evidente l’ammirazione assoluta che Miyazaki prova per Takahata. I due avevano lavorato insieme per anni, prima di fondare lo Studio Ghibli  (qui avrebbero prodotto le opere l’uno dell’altro.). In quegli anni avevano sempre lottato per ottenere migliori condizioni di lavoro per gli animatori costretti a lavorare ad orari improponibili e con paghe insufficienti. Dalle descrizioni fatte dal suo più grande amico, Takahata risulta essere stato un’artista severo e perfezionista, sempre in ritardo, che rifiutava di piegarsi al volere di chiunque nel suo lavoro e nel rispettare le consegne. Un autore dall’intelligenza e sensibilità uniche, che ha segnato per sempre il cinema giapponese e internazionale. 

Isao Takahata e Hayao Miyazaki

Una tomba per le lucciole 

Uscito nel 1988, Una tomba per le lucciole è considerato una delle migliori opere animate della storia del cinema. Tratto dall’omonimo racconto di Akiyuki Nosaka, distribuito in Italia da Yamato Video, è sicuramente il film più conosciuto con la regia di Isao Takahata. Il film tornerà nelle sale italiane dal 18 al 24 settembre 2025, con un nuovissimo doppiaggio curato da Alessandro Rossi, in occasione degli ottant’anni dei bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki. 

Con il suo primo lungometraggio d’animazione targato Studio  GhibliTakahata racconta la straziante storia di Seita e Setsuko, un ragazzo e una bambina che tentano di sopravvivere contro gli orrori della Seconda Guerra Mondiale. Una tomba per le lucciole è un commovente inno alla pace, oggi più attuale che mai. Isao Takahata, che la guerra l’ha vissuta realmente con gli occhi di un bambino, ci mostra senza indorare la pillola la crudeltà disumana dei bombardamenti. È impossibile rimanere impassibili di fronte alle struggenti difficoltà che queste due anime innocenti devono affrontare per sopravvivere. Rivedere questo film oggi è necessario, nella speranza che risvegli l’empatia e le coscienze di molti.

Anni 90’: Pioggia di ricordi, Pom Poko e I miei vicini Yamada 

Nel 1991 Isao Takahata realizza Pioggia di ricordi, un’opera simbolo del suo realismo poetico. In questo film una giovane donna sull’orlo dell’età adulta, dopo aver passato tutta la vita a Tokyo, vive un’estate in campagna che le cambierà la vita. Qui ripenserà alla propria infanzia, ai primi amori, all’adolescenza, agli anni di scuola e… ritroverà sè stessa. La sceneggiatura è di Takahata, mentre il soggetto è tratto dall’omonimo manga di Hotaru Okamoto e Yūko Tone. Il soggetto è evidentemente insolito per un film d’animazione, infatti ha segnato un punto di svolta nel distacco tra il cinema animato e il cinema “per bambini”, dimostrando che potevano essere realizzate opere animate per un pubblico adulto. 

Nel 1994 Takahata scrive e gira Pom Poko. Stavolta i protagonisti non sono umani, ma i magici procioni “tanuki”, in grado di trasformare il proprio aspetto all’occorrenza. Questi sono costretti a escogitare un piano per fermare lo sviluppo urbano degli umani, che stanno disboscando la collina in cui vivono loro e tanti altri animali. Takahata costruisce una perla a favore della salvaguardia ambientale e degli animali, contro industrie, inquinamento e follia umana. I suoi protagonisti supplicano letteralmente gli umani, sia quelli in scena sia quelli davanti allo schermo, di portare rispetto per le loro case.

È invece del 1999 I miei vicini Yamada, scritto e diretto da Takahata. Anche stavolta abbiamo una trama insolita per un film d’animazione: seguiamo le vicende (divise in episodi) di una famiglia media giapponese alle prese con la quotidianità. I miei vicini Yamada è un’opera adorabile, divertente e onesta; celebrando una famiglia speciale nella sua normalità Takahata racconta un po’ tutte le famiglie, che riescono a funzionare nel loro disordine.

Attualmente i tre film sono disponibili in streaming nel catalogo Netflix.

La storia della Principessa Splendente 

Isao Takahata

Arriviamo infine a quella che è la più grande opera di Isao Takahata, il suo ultimo film: La storia della Principessa Splendente. Il soggetto è basato sull’antico racconto popolare giapponese Taketori monogatari. Il film esce nel 2013, dopo otto anni di lavoro segnati dall’attenzione maniacale ai dettagli del regista. Il risultato è uno dei migliori film d’animazione della storia dell’animazione giapponese e globale. Anche questo è disponibile sulla piattaforma Netflix.

La storia della Principessa Splendente racconta la vita di Kaguya-hime, una bambina arrivata sulla terra dentro un fusto di bambù. Trovata da un anziano tagliatore di bambù, la bambina vive inizialmente tra le montagne con l’anziano e sua moglie. I due la chiamano Principessa, lei cresce più in fretta degli altri bambini, si adatta alla vita nei campi e fa amicizia con i ragazzi della montagna. L’anziano, però, la vuole crescere nel lusso della città e per questo motivo, quando Principessa è adolescente, la famiglia si trasferisce in una ricca residenza cittadina.

Qui inizia la sua straziante storia: Principessa si sentirà sempre inadatta e costretta a vivere con regole che non la rappresentano, schiacciata dalle aspettative che la società impone su una giovane donna. Il suo unico pensiero sarà sempre di tornare sulle montagne che tanto ama, mentre è circondata da inutili ricchezze materiali e uomini pronti a corteggiarla per il suo status sociale. 

Siamo ormai lontani dai sognanti film d’animazione occidentali che il regista giapponese voleva evitare. Con questa opera, oltre il valore artistico dato dalla bellezza estetica dei suoi disegni e colori, costruisce una trama poetica e filosofica, che tocca tutte le tematiche care al regista. Kaguya-hime è un personaggio reale e toccante, raccontando la sua storia Isao Takahata ha salutato il mondo del cinema con un importante testamento. È simbolico che la sua morte sia avvenuta pochi anni dopo l’uscita del film, nel 2018. Ci piace pensare che Takahata sia riuscito, con La storia della Principessa Splendente, a dirci tutto quello che ancora aveva da dire. Il mondo del cinema sarà sempre grato a questo grande maestro.