Ambientato nel cuore di Ascoli Piceno, Superbi, è l’ultimo cortometraggio diretto dall’anconetano Nikola Brunelli e co-prodotto Nie Wiem e Locura Produzioni. La breve commedia appena proiettata all’Ortigia Film Festival 2025, racconta la rivalità tra una storica bottega di olive ascolane e il nuovo locale aperto da un giovane straniero con il fine di intrecciare tradizione e integrazione con ironia e leggerezza, mostrando come il “diverso” possa diventare occasione di crescita e rinnovamento.
Superbi (la trama)
Ad Ascoli Piceno c’è la storica bottega “SUPERBI” che da generazioni produce le olive ascolane più celebri della città. Fulvio Superbi (interpretato da Giorgio Colangeli) gestisce l’attività di famiglia, ma è stanco e la qualità del prodotto è indubbiamente calata. Un nuovo negozio di olive fritte gestito dal giovane Ismail, scatenerà rivalità che esplorano temi di tradizione, integrazione e pregiudizi con tono ironico.
Trailer: https://vimeo.com/1047429792
Tradizione e integrazione: la forza nello sguardo del “diverso”
Il cortometraggio affronta con leggerezza e ironia il tema della tradizione e dell’integrazione, mostrando come la convivenza tra vecchio e nuovo possa generare crescita e confronto positivo. Superbi invita a superare i pregiudizi: ciò che è “diverso” non è necessariamente meno autentico o meno legato alla tradizione, e spesso chi entra in un mestiere con entusiasmo e freschezza può portare innovazione, qualità e dedizione pari o superiore a chi lo pratica da generazioni. In questo senso, la storia di Fulvio Superbi e del giovane Ismail diventa una metafora della possibilità di valorizzare culture, saperi e prospettive diverse senza temere di minacciare l’identità consolidata, dimostrando che tradizione e apertura possono camminare insieme.
L’essenziale che convince
La sceneggiatura, firmata da Nikola Brunelli, Emanuele Mochi e Giuseppe Brigante, si distingue per la sua essenzialità: lineare, diretta e priva di artifici superflui, costruita per valorizzare il messaggio centrale. In questo equilibrio si inserisce con forza l’uso del dialetto, che non è solo un elemento di colore locale, ma diventa strumento di inclusione quando anche Ismail lo padroneggia, dimostrando che l’integrazione passa anche attraverso la lingua e la capacità di entrare in contatto con la comunità. La fotografia di Myriam Sansone che si mescola ai disegni della memoria di Fulvio, riflette la stessa scelta di semplicità, con immagini pulite e immediate che accompagnano senza sovrastare il racconto: un’estetica sobria, al servizio di un messaggio altrettanto semplice ma di grande efficacia, capace di arrivare con immediatezza allo spettatore.
Dal pregiudizio alla condivisione
Con Superbi, Nikola Brunelli firma un cortometraggio capace di unire leggerezza e profondità, tradizione e novità. Attraverso una storia semplice ma densa di significato, il film dimostra come l’incontro tra culture diverse non sia una minaccia, bensì un’occasione per rinnovare identità e saperi. L’ironia, la chiarezza visiva e l’efficacia narrativa rendono il messaggio immediato: solo aprendosi al diverso si può davvero preservare e valorizzare la tradizione, trasformandola in un patrimonio vivo e condiviso.