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Frank Dillane brilla nel crudo ‘Urchin’ di Harris Dickinson

Una stella striscia fuori dal fango

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Un tempo noto per aver schivato gli zombie in Fear the Walking Dead, Frank Dillane ha raggiunto un nuovo livello. Grazie al debutto alla sceneggiatura e alla regia di Harris Dickinson, Urchin, Dillane ha portato a casa da Cannes il premio Un Certain Regard come miglior attore, ritrovandosi improvvisamente al centro dell’attenzione nelle conversazioni sugli Oscar.

Il film si è aggiudicato anche il premio FIPRESCI, confermandosi molto più di un semplice dramma londinese desolato.

London Calling

Urchin affida a Dillane il ruolo di Mike, un vagabondo senza fissa dimora che annega nella dipendenza, che si arrangia negli angoli più oscuri di Londra e si scontra con il sistema penitenziario. Pensate a Naked di Mike Leigh, ma con il caotico senso di onestà emotiva di Dickinson.

Quello che sembra l’arco di redenzione di un eroe si sgretola invece in qualcosa di più duro e molto meno digeribile – proprio ciò che lo rende avvincente.

La bellezza disordinata dell’assenza di soluzione

Come afferma la recensione di IndieWire: la sceneggiatura di Dickinson “finge solo un viaggio eroico pulito per indebolirlo con il caos del comportamento umano”. Traduzione: Urchin rifiuta la facile narrazione della riabilitazione.

Invece, indugia nel disordine di Mike, onorando il fatto che a volte la sopravvivenza non arriva con la catarsi – o la chiarezza.

Dietro la macchina da presa, anche davanti

Dickinson non si limita a dirigere: recita al fianco di Dillane, con Megan Northam a completare il cast. Josée Deshaies (The Beast, Passages) porta il suo sguardo acuto e irrequieto sulla fotografia, conferendo ai vicoli di Londra sia sporcizia che lirismo.

Dickinson, nel frattempo, è già in lizza per entrare nella tradizione dei Beatles nei panni di John Lennon nella prossima quadrilogia di Sam Mendes, finanziata da Apple, ma il suo debutto come regista inizia qui.

Il piccolo distributore che poteva

Urchin segna anche una pietra miliare per 1-2 Special, il neonato distributore fondato all’inizio di quest’anno da Jason Hellerstein. Con Kontinental 25 di Radu Jude, vincitore dell’Orso d’Argento, Miroirs No. 3 di Christian Petzold e A Poet di Simón Mesa Soto, stanno rapidamente diventando il distributore di nicchia da tenere d’occhio.

Tuttavia, Urchin è il loro fiore all’occhiello, la loro occasione per dimostrare di poter portare un indie grezzo e risoluto nelle acque della stagione dei premi.

Urchin uscirà il 10 ottobre a New York e Los Angeles, prima di essere distribuito a livello nazionale il 17 ottobre. Aspettatevi che la performance di Dillane sia quella di cui si parlerà ancora quando inizieranno a circolare le schede.

 

 

Fonte: IndieWire