Toccherà a Francis Ford Coppola, mercoledì 27 agosto, durante la cerimonia inaugurale della 82esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, tenere la laudatio di Werner Herzog, alla consegna al regista tedesco del Leone d’Oro alla carriera. 
Werner Herzog presenterà fuori concorso il suo nuovo documentario Ghost Elephants (USA / 99’) giovedì 28 agosto alle ore 14.00 in Sala Grande. Un’opera cripta, tra sogno e realtà, alla ricerca di una mandria fantasma nella giungla angolana.
Werner Herzog è tra i più celebri cineasti tedeschi, con all’attivo più di cinquanta titoli, ha vinto il Grand Prix Speciale della Giuria per L’enigma Kaspar Hauser (1975) e il premio alla miglior regia al Festival di Cannes per Fitzcarraldo (1982). 
Le sue opere sono sempre in bilico tra finzione e realtà: 
“Sono sempre stato interessato alla differenza tra fatto e verità. E ho sempre sentito che esiste qualcosa come una verità più profonda”.
Tra i suoi film ricordiamo, oltre i già citati L’enigma di Kasper Hauser e Fitzcarraldo, Aguirre, Cuore di vetro, Woyzech e Salta and Fire. 
Dal direttore della Mostra Alberto Barbera il cineasta tedesco è stato definito un camminatore instancabile, cineasta fisico, esploratore del visibile e dell’invisibile. 
All’età di 83 anni, Werner Herzog non ha nessuna intenzione di ritirarsi dal set e ha in cantiere nuovi progetti: Bucking Fastard, un nuovo lungometraggio girato in Irlanda e un film d’animazione tratto dal suo romanzo The Twilight World.
Ma il cinema non è certo il suo unico ambito artistico. Regista di diverse opere liriche, come Il flauto magico di Wolfgang Amadeus Mozart al Teatro Comunale di Bologna (2001), Herzog è autore di non pochi libri, ultimo Il futuro della della verità, edito da Feltrinelli, in cui il regista si interroga sul ruolo dell’intelligenza artificiale.