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Film indipendenti Prime Video: 7 titoli imperdibili

Storie originali, cinema d’autore e titoli imperdibili

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Paterson

Nel silenzio delle sale d’essai e nei cataloghi nascosti delle piattaforme streaming si nasconde il cuore pulsante del cinema: i film indipendenti. Sotto questo punto di vista, Amazon Prime Video non si fa di certo trovare impreparata, proponendo titoli diametralmente opposti alle onerose produzioni hollywoodiane, ugualmente capaci di regalare opere di assoluta qualità. Scopriamo alcuni dei film indipendenti Prime Video più apprezzati.

A Thousand and One (2023)

Troviamo subito A.V. Rockwell e il suo A Thousand and One, prodotto da Sight Unseen, Hillman Grad Productions e Makeready. Il film è incentrato sulla parrucchiera Inez da Paz che, appena uscita di prigione, rapisce il figlio dal sistema di affido per crescerlo con sé. I due affrontano insieme anni difficili nella New York in trasformazione, tra precarietà, gentrificazione e un legame madre-figlio che diventa sempre più complesso.

Manchester by the Sea (2016)

Tra i film indipendenti Prime Video non si può non citare Manchester by the Sea. Un Casey Affleck in forma straordinaria – diretto da Kenneth Lonergan – interpreta Lee Chandler, uomo segnato da un dramma passato, che torna nel suo paese natale dopo la morte del fratello per prendersi cura del nipote adolescente. Il ritorno riapre ferite mai rimarginate, costringendolo a fare i conti con la propria colpa e con la possibilità di una nuova vita.

Saint Maud (2019)

Rose Glass ci regala un horror di tutto rispetto, presentato al Toronto Film Festival nel 2019. Saint Maud parla di Maud, per l’appunto, una giovane infermiera palliativa, che sviluppa un’ossessione religiosa verso la sua paziente terminale. Convinta di dover salvare la sua anima, cade in una spirale di fanatismo e delirio che mette a rischio entrambe le loro vite.

Women Talking (2022)

Quarto lungometraggio per Sarah Polley, tra le protagoniste assolute nella notte degli Oscar 2023 grazie a Women Talking, film vincitore della statuetta per la miglior sceneggiatura non originale. Tratto dal romanzo di Miriam Toews, la storia è la seguente: in una comunità religiosa isolata, un gruppo di donne si riunisce per decidere se restare, fuggire o reagire dopo aver subito violenze sistematiche da parte degli uomini della setta, tra dibattiti, conflitti interni e la forza della solidarietà femminile.

Paterson (2016)

Penultimo lavoro della quarantennale carriera di Jim Jarmusch, sembra ieri che Paterson veniva presentato al Festival di Venezia, nel lontano 2016. Un autista di autobus e poeta dilettante – Paterson, interpretato da Adam Driver – vive una vita semplice nella città che porta il suo stesso nome. Tra routine quotidiana e piccoli dettagli, l’uomo coglierà le bellissime sfumature della ‘normalità’.

The Green Knight (2021)

Anche in questo caso abbiamo un penultimo lungometraggio, ovvero The Green Knight di David Lowery. Rivisitazione del poema arturiano, Dev Patel interpreta il giovane cavaliere Sir Gawain, che accetta la sfida di un misterioso cavaliere verde. Il suo viaggio lo mette alla prova tra magia, tentazioni e il peso dell’onore cavalleresco.

Everything Everywhere All at Once (2022)

Sette oscar su undici candidature: un successo straordinario per Everything Everywhere All at Once dei ‘Daniels’ – il duo di registi formato da Daniel Kwan e Daniel Scheinert. Il film parla di Evelyn, proprietaria di una lavanderia in difficoltà, che scopre di essere collegata a versioni alternative di sé in universi paralleli. Per salvare il multiverso da una minaccia assurda e distruttiva, deve affrontare infinite possibilità di ciò che avrebbe potuto essere.

Leggi la recensione del film Everything Everywhere All at Once