Albert Serra riceverà il premio “Le vie dell’immagine”, giunto alla terza edizione e assegnato da Cinematografo in accordo con Giornate degli Autori. Il riconoscimento, dedicato agli artisti capaci di attraversare i diversi linguaggi visivi, sarà consegnato nell’ambito della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
La cerimonia di consegna si terrà il 4 settembre alle ore 12.00 presso la Sala Laguna (Casa degli Autori) e sarà seguita da un imperdibile incontro con l’autore. Il premio “Le vie dell’immagine” 2025 ad Albert Serra riconosce l’originalità di un percorso che ha saputo ampliare i confini del linguaggio cinematografico e visivo.

Director Albert Serra (“Afternoons of Solitude”) at Film Festival Cologne 2024. Foto © 2024 Film Festival Cologne/Marvin Ruppert
Motivazioni del premio
Dopo Shirin Neshat e Marjane Satrapi, il premio viene assegnato a Albert Serra, un autore che più di altri ha messo in crisi i confini, facendone un territorio di rivelazione e che ha fatto della ricerca formale, del rischio e della libertà espressiva i cardini della propria opera. Dai primi lavori Honor de cavalleria e Birdsong fino a titoli come Història de la meva mort, La mort de Louis XIV, Liberté e Pacifiction. Con l’ultimo lavoro, Pomeriggi di solitudine, Serra ha sviluppato un cinema che interroga la storia, i miti e il presente, attraverso uno sguardo radicale e innovativo.
La sua attività si muove tra cinema, installazioni e performance, con progetti presentati in contesti internazionali come dOCUMENTA e nei principali musei europei. La sua poetica si distingue per l’attenzione al tempo, ai corpi e ai dettagli, elementi che diventano strumenti di conoscenza e riflessione.
La carriera di Albert Serra
Albert Serra (Banyoles, 1975) arriva alla regia nel 2003 con Crespià, the Film not the Village, ritratto di un villaggio catalano in estate. Honor de cavalleria (2006) e El cant dels ocells (2008). Nel 2010 realizza Els noms de Crist, una serie televisiva in 14 episodi. El Senyor ha fet en mi meravelles (2011), una sorta di making-of di un film che non esiste, precede Història de la meva mort (2013), vincitore del Pardo d’Oro al Festival di Locarno. L’installazione del 2015, della durata di 780 minuti sulle origini del Sacro (Singularity), è stata proiettata come evento collaterale alla Biennale di Venezia. Poi realizza La Mort de Louis XIV, interpretato, tra gli altri, da Jean-Pierre Léaud, a cui segue Roi Soleil (2018). Presenta a Cannes nel 2019, Liberté, con cui vince il Premio Speciale della Giuria. Nel 2022 è di nuovo a Cannes con Pacifiction – Tourment sur les îles. Tardes de soledad, presentato al Festival di San Sebastián, ha vinto la Concha de Oro per il miglior film.