ToshioSuzuki, produttore e co‑fondatore di Studio Ghibli, ha lanciato un’idea audace: adattare Il Corvo di Edgar Allan Poe in un film d’animazione. Potrebbe segnare una svolta stilistica nel celebre studio, con un’atmosfera cupa e riflessiva, lontana dal tono fiabesco a cui siamo abituati.
L’idea di Suzuki: Poe raccontato dallo Studio Ghibli
Nel corso di un evento a Parigi organizzato da StudioGhibli in collaborazione con Uniqlo, Suzuki ha dichiarato:
“Sono interessato al romanzo di Edgar Allan Poe, Il Corvo. Non sarebbe interessante trasformarlo in un film d’animazione?”
Un suggerimento accattivante, che ha subito attirato l’attenzione di MichaelDudokdeWit. Il regista ha diretto La tartaruga rossa, molto apprezzato da Miyazaki che ha dichiarato di voler collaborare con lo stesso team. A questo punto Suzuki ha dimostrato di accogliere la proposta di DudokdeWit, e ha accennato a possibili approfondimenti in privato. Da qui, prende forma l’ipotesi di un adattamento animato del celebre poema, con o senza il coinvolgimento di Miyazaki.
Hayao Miyazaki e il futuro artistico di Ghibli
Come anticipato, attualmente non è chiaro se HayaoMiyazaki sarà coinvolto in prima persona. Dopo aver creato Il ragazzo e l’airone in sette anni, Miyazaki ha manifestato interesse a lavorare con lo staff di Dudok de Wit, definendolo una collaborazione “potenzialmente interessante”.
Il progetto sembra riflettere una strategia di apertura verso nuove voci creative. Ovviamente, questa apertura manterrebbe un legame simbolico con lo stile creativo di Miyazaki, ma aprendo a una nuova fase di reinvenzione narrativa per lo studio.
Pubblicato nel 1845, Il Corvo (The Raven) è probabilmente il poema più famoso di Edgar Allan Poe, maestro della letteratura gotica. Composto in versi metrici e dal ritmo ipnotico, il testo racconta la discesa psicologica di un uomo afflitto dal lutto per la perdita della donna amata, Lenore.
La sua solitudine viene turbata dalla visita notturna di un corvo nero, che si posa su un busto di Pallade Atena sopra la porta. A ogni domanda del protagonista, l’uccello risponde sempre con una sola, agghiacciante parola: “Mai più” (Nevermore), diventando simbolo dell’impossibilità di sfuggire al dolore e all’ossessione.
IlCorvo dello StudioGhibli rappresenterebbe un cambio radicale rispetto alle atmosfere tradizionali dello studio, trasformando il dolore in racconto poetico illustrato.