Mentre la maggior parte dei registi si accontenterebbe di gestire il mondo di Pandora per anni e anni, l’ambizione creativa di James Cameron non è mai stata quella di rimanere in un unico universo. Decenni dopo Titanic, è pronto a tornare a una storia radicata non in pianeti lontani, ma nella terra bruciata della nostra brutale storia. Ghosts of Hiroshima non è solo un’altra epopea per il regista visionario: è una promessa mantenuta.
Verso la fine della sua vita, Tsutomu Yamaguchi – notoriamente uno dei pochi sopravvissuti ai bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki – chiese a Cameron di portare sullo schermo la storia di ciò che quei bombardamenti significarono per il popolo giapponese che ne subì il prezzo inimmaginabile. Con Ghosts of Hiroshima, Cameron si addentra in una delle ombre più oscure della storia.
Un estratto di Innocenza e Annientamento
Deadline ha condiviso un primo, straziante sguardo al libro di Charles Pellegrino che costituisce la base del film di Cameron. In esso, incontriamo Takashi Tanemori, un bambino di otto anni, più coinvolto in un semplice gioco a nascondino che nelle maree vorticose della geopolitica o nella scissione degli atomi di uranio. L’estratto è un agghiacciante promemoria del fatto che gli orrori della storia spesso si dispiegano nei momenti più silenziosi dell’infanzia.
Quando la bomba è caduta, non era solo un’arma: era il ruggito di stelle morte, resti di antiche supernovae rinati come strumenti di annientamento. La prosa di Pellegrino trasmette la tragedia poetica: le stesse particelle cosmiche che hanno reso possibile la vita ora trasformate dall’umanità in un urlo contro se stessa.
Il romanticismo del Titanic, le ombre di Schindler
Per Cameron, trovare il battito del cuore umano in una scala inimmaginabile è sempre stato un dono. Titanic ha fuso romanticismo e tragedia, trasformando la storia in una storia che il pubblico ha sentito nelle ossa. Con Ghosts of Hiroshima, si parla di un filo d’amore, ma questa storia non è un melodramma travolgente.
“Da Titanic non ho più trovato una storia di vita vera potente, straziante e stimolante come quella di “Ghosts of Hiroshima”,
ha detto Cameron, descrivendo l’opera di Pellegrino come più vicina nello spirito a Schindler’s List che a qualsiasi grande spettacolo hollywoodiano. Il risultato promette di essere devastante, intimo e moralmente inflessibile.
Affrontare il fuoco della storia
Cameron ha a lungo utilizzato il cinema per affrontare i grandi interrogativi: l’arroganza dell’umanità, la nostra genialità autodistruttiva, la nostra fragile speranza. In Ghosts of Hiroshima, le domande incombono più che mai. Come raccontiamo la storia del più grande atto di violenza della civiltà? Come testimoniamo le vite ordinarie vaporizzate in un istante, i sopravvissuti costretti a portare da soli il peso della memoria?
Se Titanic era l’inno di Cameron agli amanti condannati e ai sogni perduti, questo promette di essere la sua preghiera più profonda per gli angeli migliori dell’umanità: un film determinato a farci riflettere sulle ombre proiettate dalle nostre invenzioni più oscure.
Prossimamente: Un incubo da ricordare
Ghosts of Hiroshima si preannuncia come una sfida monumentale: un film che fonde la brillantezza tecnica di Cameron con la sua narrazione morale più profonda. È un promemoria che alcuni incubi non devono essere sepolti e che il cinema, se usato con coraggio e compassione, può ancora far parlare i morti e far ricordare i vivi.
Il libro uscirà il 5 agosto. Il film seguirà. E con esso, la promessa che i fantasmi sopravvissuti alle stelle morte dell’umanità non saranno dimenticati.
Fonte: Deadline