È possibile immaginare una piattaforma on demand che non punta al binge-watching ma alla cura, alla qualità, al legame con la sala cinematografica? Forse sì. Ed è un progetto italiano.
Che fine ha fatto MioCinema? Quella piattaforma nata in pieno lockdown, quando i cinema erano chiusi e il pubblico d’autore era rimasto senza storie da guardare e da condividere? Sembrava un esperimento temporaneo. E invece eccoci ancora qui, a parlare di un’idea visionaria, di un modello che ancora oggi nel 2025, ha ancora senso, forse più di prima.
Perché mentre lo streaming globale spinge verso i blockbuster, gli algoritmi e la serialità, MioCinema punta alla cura, al territorio, ed alla lentezza. E proprio per questo oggi può fare la differenza.
Una piattaforma “boutique”: cos’è MioCinema?
MioCinema nasce nel 2020 da Lucky Red, Circuito Cinema e MyMovies, e si definisce così:
“La prima piattaforma digitale che mette al centro la sala cinematografica e il suo pubblico.”
Niente abbonamenti, niente algoritmi onnivori: solo film d’autore, in noleggio singolo, con una particolarità unica nel suo genere. Al momento della registrazione, l’utente sceglie la propria sala di riferimento: parte del costo del noleggio (il 40%) viene redistribuito proprio a quella sala, anche se chi guarda è sul divano di casa.
Un gesto semplice, ma potente: fare sistema, creare un’alleanza virtuosa tra digitale ed esercizio cinematografico.

Patagonia in Streaming
Non una piattaforma qualsiasi
MioCinema non vuole competere con Netflix o Prime. E non potrebbe nemmeno. Ma proprio perché non lo fa, può permettersi di essere altro. Di essere una piattaforma d’essai, verticale, pensata per chi cerca un’esperienza curata e non omologata.
Andrea Occhipinti (Lucky Red) lo spiegava già all’epoca:
“Non c’è antagonismo con la sala, ma integrazione: non avremmo mai creato una piattaforma senza il coinvolgimento diretto delle sale.”
E Antonio Medici (Circuito Cinema) la definiva una
“piattaforma-boutique, dove lo spettatore è sicuro di trovare quello che gli piace”
Un modello che oggi, nella giungla di offerte VOD tutte uguali, appare quasi radicale.
Perché è ancora importante oggi
Nel 2020 MioCinema sembrava una risposta d’emergenza. Oggi, invece, appare come un esperimento anticipatore. Perché le piattaforme generaliste si stanno allontanando dal cinema d’autore: nei cataloghi globali, i film da festival sono relegati ai margini, i titoli “piccoli” faticano a trovare spazio e promozione.
“Il problema è che su molte piattaforme i film d’essai vengono schiacciati, messi in fondo alla fila, penalizzati.”
Sostiene Occhipinti durante una sua intervista. MioCinema, invece, mette quei film in vetrina. Anzi, ne fa la propria identità.

Thirst in streaming
Cosa trovi su MioCinema oggi (e perché vale la pena)
Mentre le altre piattaforme si affollano di titoli sempre uguali, MioCinema propone una selezione ragionata. E oggi, nel 2025, il catalogo è più forte e coerente che mai.
Qualche titolo? Eccoli.
- Patagonia di Simone Bozzelli – premiato a Venezia, uno dei film italiani più radicali dell’anno.
- La quattordicesima domenica del tempo ordinario di Pupi Avati – per chi ama la memoria ed il tempo.
- Stranizza d’amuri di Giuseppe Fiorello – un coming of age delicato e politico.
- Emily – sulla vita di Emily Brontë, per chi cerca cinema e letteratura insieme.
- The Limehouse Golem, Princess, Only the Animals, Girl, Sognando Beckham, Triangle of Sadness, La persona peggiore del mondo, Thirst, The Father, Bad Luck Banging or Loony Porn, etc.
È una lista che dice tanto: nessun blockbuster, ma tanto sguardo. Nessuna strategia di retention, ma una dichiarazione editoriale netta in un mercato sempre più omologato.
Gli extra: interviste, eventi, rassegne. Il cinema non finisce con i titoli di coda
Uno dei grandi meriti di MioCinema è quello di non limitarsi a offrire film, ma di costruire intorno ad essi un contesto, un dialogo, una riflessione. Gli extra editoriali, infatti, sono parte integrante dell’esperienza: interviste esclusive, eventi live, retrospettive d’autore, incontri con i registi.
Un esempio? L’approfondita intervista di Beatrice Fiorentino a Giacomo Abbruzzese in occasione dell’uscita di Disco Boy, ma anche l’incontro con Radu Jude, o la conversazione tra Gianni Amelio e Silvano Agosti, uno dei momenti più intensi dell’anno.
Non è un “di più”, ma un ritorno alla critica come forma viva, alla cinefilia come pratica culturale, alla visione come momento da condividere e interiorizzare. Un film non basta. Serve anche chi lo racconta, lo discute, lo contesta o lo abbraccia.

QT8 – Tarantino in streaming
Le gift card di MioCinema
Nel tempo dei regali impersonali e delle piattaforme usa-e-getta, MioCinema rilancia il valore dell’esperienza culturale come dono. Le gift card digitali permettono di regalare a chi vuoi tu 5, 10 o 15 film da scegliere liberamente sulla piattaforma.
Nessun abbonamento forzato, nessun vincolo: solo la libertà di scegliere, vedere, pensare.
Tre le opzioni disponibili:
- 5 film a 20 euro
- 10 film a 35 euro
- 15 film a 45 euro
Funziona così: si acquista la card, si riceve una mail, si inoltra a chi si vuole.
Il futuro? Curato, non veloce
MioCinema non è la soluzione a tutti i problemi della distribuzione italiana. Ma è un modello alternativo, una resistenza culturale, un modo concreto per mantenere in vita una comunità di spettatori esigenti, appassionati, spesso abbandonati.
Il futuro non è solo nei numeri. È anche nella cura. E MioCinema, nel suo piccolo, lo dimostra ogni giorno.