Era il 1992, quando Sharon Stone, nei panni dell’intrigante e sensuale Catherine Tramell, durante un interrogatorio accavalla le gambe rivelando che sotto l’abito non indossava niente. È una delle scene più celebre degli ultimi decenni e il film in questione è ovviamente Basic Instinct. A distanza di più di 30 anni, sembra certo che Hollywood sia pronta ad accogliere un tanto atteso rifacimento della celebre pellicola.
Gli United Artists di Amazon MGM Studios hanno acquisito per 2 milioni di dollari i diritti per rilanciare il franchise insieme a Scott Stuber, già noto per i suoi trascorsi in Netflix.
Joe Eszterhas, lo sceneggiatore del thriller erotico del 1992 che fece di Sharon Stone una diva, pare proprio sia al lavoro sul reboot, dichiarando che sarà un film anti – woke.
Il progetto, ancora privo di un titolo ufficiale, sarà prodotto da Scott Stuber in collaborazione con Nick Nesbitt per Amazon. Craig Baumgarten per Vault Entertainment e Adam Griffin come produttore esecutivo.
“A chi si chiede cosa ci faccia un uomo della mia età a scrivere un thriller sexy ed erotico, rispondo che le voci sulla mia “impotenza cinematografica” sono esagerate e ageiste. Il mio co-sceneggiatore interiore si chiama Twisted Little Man. È nato a 29 anni e morirà a 29 anni. Scrivere questo film sarà un piacere selvaggio e orgasmico” [Joe Eszterhas].
Sharon Stone starebbe valutando un possibile ritorno nel ruolo di Catherine Tramell. Ad ora la natura del suo coinvolgimento rimane ancora fumosa. Ad ogni modo, che si tratti di una piccola apparizione, di un passaggio di testimone o di un’inedita rilettura del suo iconico personaggio, la sola eventualità della sua presenza è più che sufficiente per alzare ulteriormente l’attesa del pubblico.
La presenza della Stone, però, non è certo garanzia di successo. Nel 2006, infatti la celebre attrice partecipò al sequel diretto da Michael Caton-Jones e fu un vero fallimento, sia per la critica che per il pubblico.