Regista di film come Titanic, Aliens, la serie di film Terminator e più recentemente la saga di Avatar, James Cameron è un regista di fama mondiale. Questo Dicembre uscirà il suo nuovo film, il terzo capitolo di Avatar, Avatar: fire and ash ma Cameron ha già annunciato il suo prossimo progetto, e non sarà Avatar. Il prossimo progetto sarà molto più personale per il regista e si chiamerà Ghosts of Hiroshima.
Com’è nato Ghosts of Hiroshima?
Il film sarà tratto dal libro omonimo che uscirà il 5 Agosto con Blackstone, scritto da Charles Pellegrino. Il libro racconta la vita Tsutomu Yamaguchi, noto per essere sopravvissuto ad entrambe le bombe atomiche. La scelta del 5 Agosto non è casuale, è infatti l’80esimo anniversario dello sgancio della bomba atomica su Hiroshima. L’audiolibro sarà letto dall’attore Martin Sheen.
James Cameron, grande amico di Pellegrino, ha promesso allo stesso Yamaguchi sul suo letto di morte che avrebbe girato lui il film sulla sua vita e quest’anno comincerà il progetto.

Foto di James Cameron e Charles Pellegrino insieme a Tsutomu Yamaguchi
L’intervista a James Cameron
In un’intervista a Deadline, Cameron ha dichiarato di aver avuto un grande interesse per l’evento già in precedenza all’incontro con Yamaguchi. Da giovane aveva un interesse particolare per le armi termonucleari, si può pensare alla scena del parco da giochi in Terminator 2. Il suo interesse è nato in particolare dalla lettura del libro di John Hersey, Hiroshima, che lo ha portato a ricercare molte informazioni sulle conseguenze e gli effetti sia della bomba ma anche del fallout nucleare causato da essa.
Nella stessa intervista Cameron ha dichiarato di volersi concentrare soprattutto sull’argomento della bomba atomica. Vuole concentrarsi su un’idea di sensibilizzazione degli effetti dell’arma sulle persone e ha parlato della paura di una possibile guerra nucleare, glissando sulla parte del libro di Pellegrino in cui si parla degli orrori causati dal Giappone durante la guerra. Cameron ha anche criticato aspramente il primo presidente che, secondo lui, ha alterato i complessi rapporti geopolitici, sbandierando frasi come ‘il mio bottone è più grande del tuo bottone’ cioè Donald Trump. Secondo Cameron serve la protesta dei cittadini per ridurre la tensione creata da questa gara a chi ce l’ha più grosso.
Cameron ha continuato l’intervista parlando di cosa cerca nel film. Come in Titanic, in ogni tragedia, stranamente, si può trovare della bellezza. Questo cerca di trovare Cameron, rimanendo però attaccato alla crudezza dell’evento. Il regista avrà infatti sul set diversi esperti come Charles Pellegrino e le famiglie delle vittime da lui intervistate per il libro.
James Cameron, introducendo l’argomento partendo dall’incertezza dei guadagni di questo film dati dall’argomento ed essendo stato inserito il paragone dall’intervistatore, parla di come questo film al contrario di Oppenheimer di Nolan mostrerà di più gli effetti e le conseguenze della bomba atomica e non solo un corpo carbonizzato.
L’intervista si è conclusa con Cameron che ha parlato della correlazione tra IA e l’atomica:
Ma per me, l’utilizzo come arma dell’IA è il più grande pericolo, come l’ utilizzo come arma dell’energia nucleare. Negli anni Trenta, le persone pensavano che l’energia nucleare avrebbe rivoluzionato il mondo in modo positivo.
Energia illimitata, per far crescere il raccolto, per far arrivare l’acqua nei deserti. Sarebbe diventato un mondo utopico. Chiaramente non è quello che è successo. L’abbiamo usata come arma. E così come l’ottimismo di quegli scienziati nucleari negli anni Trenta, ora sento lo stesso tipo di razionalizzazione dai sostenitori di come l’intelligenza artificiale ci farà entrare in questa era utopica per l’umanità. Per me è tipo, no.
Fonte: Deadline