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‘Dear Ms.’: Il documentario che rivisita la rivista che ha innescato una rivoluzione

Un'eredità scritta con inchiostro e fuoco

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Molto prima degli hashtag, prima dei thread virali e del femminismo digitale, c’era Ms., la rivista che ha osato portare idee radicali nelle cucine di periferia, nei saloni di bellezza e nelle stanze dei dormitori universitari. Lanciata nel 1972 da Gloria Steinem e da un gruppo di donne coraggiose, Ms. non pubblicava solo articoli, ma anche provocazioni. Era una fiamma passata da una lettrice all’altra, che accendeva un dibattito nazionale su genere, potere, piacere e politica.

Ora, più di cinquant’anni dopo, quell’eredità viene riesaminata, ricontestualizzata e celebrata con passione nel nuovo documentario Dear Ms.: A Revolution in Print, in anteprima il 2 luglio su HBO e Max.

Tre registe, una rivista, impatto infinito

Diretto da Salima Koroma, Alice Gu e Cecilia Aldarondo, Dear Ms. adotta un approccio non convenzionale, in stile trittico. Ogni regista incentra una diversa storia iconica di copertina di Ms., usandola come lente per esaminare non solo l’audacia editoriale della rivista, ma anche il suo effetto a catena sulla vita personale e politica delle donne in tutta l’America.

Piuttosto che un arido resoconto storico, il film è vibrante ed emotivamente carico: una lettera d’amore, un grido di battaglia e un’elegia, tutto in uno. Ci ricorda che Ms. non è mai stata solo una rivista. È stata uno specchio, un megafono e un movimento.

Dalla politica al porno: niente era off-limits

Fin dal suo primo numero, Ms. non ha avuto paura. Ha parlato di diritto all’aborto, disparità salariale, lavoro domestico e desiderio femminile in un modo che suonava al tempo stesso intimo e provocatorio. Come recita la sinossi del documentario, la rivista “ha portato idee radicali sulle tavole di tutto il paese”, aprendo alle donne lo spazio per esprimere verità a lungo sussurrate o taciute.

Il film esplora abilmente come la Sig.ra Steinem sia riuscita a sopravvivere in un ecosistema mediatico ostile, affrontando reazioni negative, la resistenza degli inserzionisti e la pressione culturale degli anni ’70 e oltre. Eppure, ha persistito, con ferocia, senza scuse e con una determinazione incrollabile.

Voci che hanno plasmato una generazione

Il documentario presenta interviste rare e ricche con Gloria Steinem, oltre a collaboratrici fondamentali come Patricia Carbine, Letty Cottin Pogrebin, Marcia Ann Gillespie, Lindsy Van Gelder e Suzanne Braun Levine. Le loro riflessioni sono al tempo stesso nostalgiche e galvanizzanti, un promemoria che la lotta per la parità di genere non è un capitolo chiuso, ma una storia viva, ancora in divenire.

Prodotto da William Ventura, con i produttori esecutivi Dyllan McGee, Amy Richards, Cindi Leive, Regina K. Scully, Nancy Abraham, Lisa Heller, Sara Rodriguez e Anna Klein, il documentario vanta anche dietro le quinte una potente schiera di menti femministe.

Un’uscita tempestiva in un’epoca tesa

Presentato in anteprima al Tribeca Film Festival 2025 nella sezione Spotlight Documentary, Dear Ms. non si presenta solo come una retrospettiva, ma come un invito all’azione. In un’epoca in cui i diritti riproduttivi, la giustizia di genere e l’indipendenza dei media sono nuovamente sotto attacco, rivisitare la nascita di Ms. appare urgente e stranamente attuale.

Più che una storia sulla carta stampata, Dear Ms. parla del coraggio di parlare, scrivere e diffondere il messaggio, a qualunque costo.

La rivoluzione è stata pubblicata

Dear Ms., con il suo debutto in streaming, offre qualcosa di raro nel mondo dei documentari: non solo istruzione, ma anche empowerment.

Dà voce alle generazioni che hanno scritto, letto e vissuto le parole di Ms., e lascia un interrogativo cruciale sospeso tra le nuove generazioni: cosa c’è ancora da pubblicare?

 

 

Fonte: IndieWire