Dopo il passaggio fuori concorso al Taormina Film Festival, sbarca in sala dal 26 giugno Come fratelli, distribuito da 01 Distribution. In cabina di regia, il veneziano Antonio Padovan racconta un’altra storia di fratellanza maschile, a distanza di circa sei anni dal precedente Il grande passo, sebbene in questo caso i due protagonisti siano amici. A prestare loro il volto e, va detto, la simpatia, troviamo Pierpaolo Spollon e Francesco Centorame, perfetti nei rispettivi ruoli e forti di una chimica che oltrepassa i confini dello schermo.
Come fratelli | La trama
Melissa (Paola Buratto) e Sabrina (Mariana Lancellotti) sono amiche sin da quando hanno memoria. Le loro giornate, da bambine, erano composte di giochi, compiti e sedute al bagno, rigorosamente tutto da fare insieme. Crescendo, le loro strade non si sono mai separate e, anzi, hanno proseguito su binari paralleli vicinissimi, tanto che addirittura le rispettive gravidanze hanno avuto il medesimo periodo di gestazione. Ovviamente, dell’equazione sono entrati a far parte i compagni, Giorgio (Centorame) e Alessandro (Spollon), diventati ben presto amici, se non quasi fratelli.
Alla nascita dei bambini, Michele (Giacomo Padovan) e Samuele (Noah Signorello), le cose non cambiano, decisi come sono tutti e quattro a farli crescere insieme, proprio come era accaduto alle loro mamme. Qualche mese dopo il parto, Melissa e Sabrina decidono di trascorrere finalmente una serata fuori per conto loro, lasciando i piccoli ai papà. Discoteca e qualche drink le distraggono il giusto, ma il rientro a casa sarà fatale. Improvvisamente e disperatamente vedovi, Giorgio e Alessandro dovranno imparare a cavarsela da soli, nel crescere i figli e rifarsi una vita.

Un pregevole dramedy all’italiana
Come fratelli ha i tratti della commedia, sebbene affronti temi anche drammatici, quali la perdita, la solitudine e l’incapacità di ritrovare la propria strada. I protagonisti maschili hanno un compito importante, quello di crescere i figli senza le rispettive partner, ma l’annullamento di se stessi non può portare giovamento a nessuno. Ecco allora che la soluzione sembra nascondersi dietro un rapporto che, a ben vedere, è come un lascito delle mogli. Raccogliendo i doni che le donne hanno lasciato dietro – i bambini e il rapporto di amicizia tra Giorgio e Alessandro – i due uomini riescono a rialzarsi e a guardarsi intorno.
La pellicola mette in scena una famiglia sui generis, assolutamente funzionale e vivace. I piccoli Michele e Samuele crescono alla grande, potendo contare su due figure paterne quasi interscambiabili, che li amano incondizionatamente e insegnano loro cose diverse. Se Giorgio rappresenta la stabilità, la precisione e l’impegno, Alessandro dà colore e leggerezza alle loro giornate. E sarà lui a spingere l’altro a rimettersi anche in pista.

Con delicatezza e ironia, Come fratelli racconta una storia abbastanza semplice, quotidiana, vicina. Grazie alle perfette scelte di casting (che comprende i due giovanissimi, ma anche Giuseppe Battiston nel ruolo di un agente immobiliare e Ludovica Martino nei panni di Noelle) e a location significanti – Treviso e dintorni si prestano benissimo a rendere i vari stati d’animo – il film si rivela un pregevole dramedy all’italiana.
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