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‘The Elephant Man’ il ritorno di un capolavoro nelle sale italiane

Il secondo lungometraggio di David Lynch

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Ad un mese dalla morte del regista David Lynch, qui una guida per tutti gli amanti del cinema di 5 film assolutamente da non perdere.

The Elephant Man, seconda opera di David Lynch realizzata nel 1980, torna nelle sale cinematografiche italiane dal 16 al 18 giugno 2025 in una splendida versione restaurata in 4K.

Il progetto The Big Dreamer. Il cinema di David Lynch prosegue con un altro capolavoro del regista visionario. Il restauro è curato da StudioCanal sotto la supervisione dello stesso Lynch. Ed è reso possibile grazie alla collaborazione tra Lucky Red e Cineteca di Bologna, impegnate nel riportare sul grande schermo i film più significativi del celebre regista americano.

‘The Elephant Man’ una storia di umanità e diversità

The Elephant Man narra la vicenda di John Merrick (John Hurt) un uomo affetto da una rarissima malattia che lo rende deforme, tanto da essere soprannominato “uomo elefante”. Il film è ambientato nella Londra vittoriana della seconda metà dell’Ottocento. E racconta come Merrick, ridotto a fenomeno da baraccone dall’alcolizzato Bytes, venga scoperto dal dottor Frederick Treves (Anthony Hopkins) chirurgo del London Hospital. Quando Merriick viene portato in ospedale per essere studiato, rivela ben presto una straordinaria sensibilità e un’intelligenza superiore. Così chi lo circonda deve riconsiderare il proprio rapporto con la diversità. Il restauro esalta magnificamente il bianco e nero curato dal direttore della fotografia Freddie Francis. Oltretutto donando nuova forza a questa riflessione sull’orrore e sullo sguardo, temi centrali nella filmografia lynchiana.

Genesi e produzione del capolavoro di David Lynch

La trasposizione cinematografica della storia di Joseph Merrick ha origini casuali. Il produttore Jonathan Sanger ricevette, dalla propria babysitter, la sceneggiatura di The Elephant Man, scritta da Christopher De Vore ed Eric Bergren. Sanger, assistente di Mel Brooks in Alta tensione, mostrò il copione al suo capo. Brooks, noto per le commedie, vide l’opportunità di espandere i suoi orizzonti produttivi fondando Brooksfilms. La scelta del regista cadde su David Lynch, giovane filmmaker che aveva impressionato con Eraserhead (1977). Mel Brooks intuì che la sensibilità unica di Lynch lo rendeva perfetto per raccontare la storia senza sentimentalismo.
Il successo di The Elephant Man deve molto alla straordinaria qualità delle interpretazioni del suo cast, guidato da due attori britannici di eccezionale talento: John Hurt e Anthony Hopkins. Il film ha conquistato 8 nomination agli Oscar e ha permesso la nascita del premio per il miglior trucco.