
Anno: 2013
Durata: 161′
Distribuzione: Warner Bros.
Genere: Fantasy, avventura, azione
Nazionalità: USA
Regia: Peter Jackson
Data di uscita: 12 Dicembre 2013
Dopo il successo ottenuto con la trilogia de Il signore degli anelli, il regista Peter Jackson torna dietro la macchina da presa per realizzare la trasposizione cinematografica de Lo Hobbit, omonimo romanzo di John Ronald Reuel Tolkien. Decidendo di costruire un prodotto diviso anch’esso in tre parti, Jackson affronta una materia difficile, ostica, cangiante. Se l’opera precedente, infatti, era intarsiata di riferimenti colti e arditi, questa è più quotidiana e popolare poichè destinata a un pubblico differente, giovane e variegato. Il regista, dunque, la modella, la plasma e la forgia in oro, conferendo pennellate lucenti ad una base gotica e, persino, opaca.
La missione di Thorin Scudodiquercia (Richard Armitage) è quella di recuperare l’archengemma, pietra essenziale per riprendere il suo posto sul trono della Montagna Solitaria, un tempo sede del regno di Erebor. Prima di scovare la porta segreta che li condurrà al tesoro, però, Thorin, i nani, lo hobbit Bilbo Beggins (Martin Freeman) e lo stregone Gandalf (Ian McKellen) dovranno riuscire a superare la foresta stregata di Bosco Atro, fuggire dalle spietate legioni di orchi e liberarsi dagli elfi silvani…
Incantesimi, sortilegi e sotterfugi prendono possesso di un paesaggio ameno e arcadico e lo divorano dall’interno. Oscurità perenne, illusioni e manipolazioni della mente servono a distogliere gli uomini dal proprio destino per annientarlo. Thorin, però, decidendo di seguire le orme della sua famiglia, è disposto a sacrificare i valori, gli ideali e la sua stessa vita per sconfiggere il drago Smaug e far avverare la profezia. Ma è Bilbo Beggins l’ autentico deus ex machina della storia poichè, sfoggiando un intrepido coraggio e un’inattesa furbizia, si rivela l’unico vero eroe della missione. Sebbene detentore di un potere assoluto che dilania il corpo e corrompe l’anima, infatti, il piccolo hobbit si dimostra un abile stratega, un agile combattente e un grande amico.
Burattinaio di professione, Peter Jackson ostenta virtuosismi registici e, attraverso continui giochi di sguardi tra i suoi personaggi, crea costanti effetti di mise en abyme che permettono allo spettatore di avvicinarsi alla vicenda, conoscerne i personaggi e prendere parte alla loro avventura. Il “quadro nel quadro”, infatti, non è soltanto la finestra su un mondo altro ma l’invito ad accedere a una realtà parallela fatta di magia bianca e stregoneria, di colori primari che si scontrano senza originare sfumature e di leggende mitiche e proverbiali che creano aure misteriose e dannate. Catturato da girandole di buoni sentimenti e vortici di azioni travolgenti realizzate tramite un 3D a 48 frame al secondo, il pubblico non può fare a meno di sposare la missione dei protagonisti e combattere personalmente affinchè almeno una luce possa sconfiggere l’oscurità.
Martina Calcabrini