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Cannes

Cannes 2025, 24 maggio: ultimi scatti, meraviglie e sipario

Il sipario sta per calare sul glamour di Cannes, ma i film non sono ancora finiti

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Mentre il sipario si chiude lentamente sul 78° Festival di Cannes, la Croisette si prepara per un ultimo giorno di cinema prima che i riflettori si spostino sulla cerimonia di chiusura.

Quattro film chiave sono in programma il 24 maggio, ognuno dei quali apporta un’intensità, un tono e una visione cinematografica diversi a questo addio agrodolce a una delle edizioni più imprevedibili e appassionate degli ultimi anni.

SOUND OF FALLING (IN DIE SONNE SCHAUEN) di Mascha Schilinski

Tra i candidati più chiacchierati per un premio importante, Sound of Falling di Mascha Schilinski ha guadagnato un discreto slancio nel finale. Un film intimo e denso di atmosfera, che medita sulla luce, sulla perdita e sull’attrazione intangibile del ricordo.

La sicurezza narrativa e la precisione poetica di Schilinski rendono questo film tedesco un potenziale outsider: non appariscente, ma sussurrato nei corridoi con riverenza. Si parla di un Premio della Giuria o di qualcosa di più audace. Sarà proiettato nella Salle Debussy alle 11:15.

RENOIR di Hayakawa Chie

Hayakawa Chie torna con Renoir, un racconto sofisticato sulla bellezza, l’invecchiamento e la tirannia dell’ispirazione. Con il suo caratteristico mix di malinconia e minimalismo, Hayakawa esamina il costo dell’arte attraverso la storia di un pittore un tempo famoso che ora si confronta con il declino fisico e la sua eredità.

In anteprima alle 14:00 al Théâtre Claude Debussy, questa coproduzione franco-giapponese è pronta a conquistare sia i cinefili che la giuria.

JEUNES MÈRES di Jean-Pierre e Luc Dardenne

I fratelli Dardenne sono diventati dei veri e propri re del cinema di Cannes nel corso dei decenni, e Jeunes Mères continua la loro tradizione di realismo compassionevole. Raccontando le vite di due giovani madri immigrate alle prese con il purgatorio burocratico e l’esaurimento emotivo a Bruxelles, il film è snello, incalzante e penetrante.

Aspettatevi accese discussioni su questo film prima della premiazione, soprattutto nelle categorie recitazione e sceneggiatura. Proiezione alle 15:30.

THE MASTERMIND di Kelly Reichardt

Kelly Reichardt, che non ama i grandi gesti, conclude la giornata con The Mastermind, un’interpretazione cerebrale e pittorica dell’ossessione e dell’autorialità. Con i suoi colori tenui, l’umorismo asciutto e l’emozione contenuta, il film evoca il primo Antonioni con un tocco americano.

The Mastermind il piccolo gioiello di questo Festival

I fan di Reichardt troveranno intatto il suo caratteristico minimalismo, ma questa volta con un tocco psicologico dai toni noir. La première si terrà al Grand Théâtre Lumière alle 17:00, creando un’atmosfera contemplativa prima della consegna dei premi finali.

Sipario, Fiamma Eterna

E poi, mentre il crepuscolo abbraccia la Croisette per l’ultima volta, il 78° Festival di Cannes si prepara a chiudere con la regalità che solo lui sa evocare. Alle 18:40, il tappeto rosso brillerà sotto i tacchi alti e gli occhi speranzosi di cinefili, star e autori che si riuniranno per la grande cerimonia di chiusura. Entro le 20:00, il mondo saprà quale film entrerà a far parte del pantheon delle leggende della Palma d’Oro.

Ma al di là di trofei e ovazioni, la cerimonia è un addio, non solo a dieci giorni di cinema, ma a un modo di credere in esso. Qui, tra i flash e i svolazzi di chiffon, Cannes afferma ancora una volta che il cinema è ancora importante, che può provocare, incantare e durare. Mentre cala il sipario, non è il silenzio a lasciarci, ma gli echi di applausi, di storie, di luce.

E in quella luce – tremolante, proiettata, eterna – una silenziosa rivelazione: eureka, non siamo soli. Laddove Baldwin un tempo trovò conforto in Dostoevskij e Dickens, qui a Cannes lo abbiamo trovato nei volti di sconosciuti, nel dolore di un lutto immaginario, in storie raccontate con la pellicola al posto dell’inchiostro. Ogni fotogramma sussurrava ciò che la letteratura un tempo gridava: il tuo dolore non è senza precedenti. È stato visto. È stato condiviso. E in qualche modo, sopravvivrà.

 

 

Per chi volesse seguire ogni dettaglio della conclusione del festival, il programma completo è disponibile qui.