Mentre la 78ª edizione del Festival di Cannes sprofonda nella sua seconda settimana, la Croisette accoglie una giornata ricca di candore emotivo, urgenza politica e attesissimi esperimenti cinematografici.
Il 21 maggio sarà interamente dedicato ai registi che osano sfumare il confine tra il personale e il collettivo, tra storie intime e le travolgenti forze della storia. Dall’esistenzialismo italiano alla resilienza mediorientale, il programma di oggi è un’istantanea eclettica della condizione umana globale.
Fuori di Mario Martone: Un giudizio in esilio
Presentato in anteprima nel Concorso principale, Fuori di Mario Martone è un dramma riflessivo che esamina il complesso terreno dell’esilio ideologico e del ritiro intellettuale. Noto per il suo approccio meticoloso ai temi politici, Martone questa volta rivolge il suo sguardo verso l’interno.
Ambientato nella malinconia costiera dell’Italia meridionale, Fuori segue un professore che torna da un esilio autoimposto solo per scoprire che il Paese – e le sue convinzioni – sono cambiati irriconoscibilmente. È un film che interroga l’alienazione personale e politica, e che potrebbe benissimo far guadagnare a Martone nuovi elogi da parte della giuria.
Rebecca Zlotowski torna con Vie Privée
Fuori concorso, ma non per questo fuori tema, è Vie Privée, l’ultimo lungometraggio dell’autrice francese Rebecca Zlotowski. Una riflessione sulla privacy, il desiderio e il peso dell’immagine pubblica, il film fonde a quanto pare l’autofiction con il melodramma stilizzato. Zlotowski, che ha debuttato alla Semaine de la Critique, dipinge il ritratto di una donna che rivendica la propria narrativa dopo anni di distorsioni mediatiche.
È un’interpretazione graffiante ed elegante del modo in cui le donne vengono osservate, giudicate e cancellate – uno specchio attuale per un mondo post-#MeToo.
Eleanor The Great di Scarlett Johansson: un silenzioso trionfo registico
Nella sezione Un Certain Regard, Scarlett Johansson fa il suo attesissimo debutto alla regia con Eleanor The Great. Lontano dalla magniloquenza dello spettacolo hollywoodiano, il film di Johansson è un ritratto generazionale sobrio di una donna della Florida che riscopre se stessa dopo la morte di un caro amico.
Con leggeri tocchi di umorismo e struggimento, è un ritratto della reinvenzione in età avanzata e un’aggiunta sorprendentemente tenera ai debutti registici sempre più variegati di Cannes. I critici stanno già elogiando lo sguardo sobrio e la generosa narrazione di Johansson.
Alpha di Julia Ducournau: un mito del passaggio all’età adulta reinterpretato
Il Grand Théâtre Lumière ospita stasera l’attesissima première di Alpha, l’ultimo film della vincitrice della Palma d’Oro Julia Ducournau. Con Raw e Titane, Ducournau ha consolidato il suo status di una delle voci più audaci del cinema mondiale. Alpha è il suo film più personale: un’inquietante storia di formazione ambientata nella Francia degli anni ’80, incentrata sulla trasformazione psicologica di una tredicenne dopo la comparsa di un tatuaggio criptico sul suo corpo.
Mescolando horror femminista con sottotesti autobiografici, il film esplora i temi del cambiamento corporeo, dello stigma sociale e della tensione materna. Ducournau dimostra ancora una volta che l’orrore è solo un altro linguaggio per la verità.
C’era una volta a Gaza: urgenza politica sulla Croisette
Proiettato nella sezione Un Certain Regard anche C’era una volta a Gaza, l’ultimo film dei fratelli registi palestinesi Tarzan e Arab Nasser. Tornati a Cannes dopo il loro film rivelazione del 2015 Dégradé, il duo propone ora una narrazione audace e articolata ambientata nella Gaza dei giorni nostri.
Le prime reazioni suggeriscono che il film sia un ritratto risoluto, a tratti surreale, di un popolo intrappolato tra occupazione, resilienza e il desiderio umano di normalità. Con la guerra ancora in corso nella regione, questo non è solo un film: è un atto cinematografico di testimonianza.
Un Festival a tutta forza
Il programma di oggi mette in mostra ciò che Cannes sa fare meglio: giustapporre piccoli drammi umani a grandi saghe geopolitiche, registi esordienti a veterani, introspezione sussurrata a provocazioni fragorose.
Con Fuori, Vie Privée, Alpha, C’era una volta a Gaza ed Eleanor The Great, il 21 maggio sarà ricordato come un giorno di riflessione, resistenza e rivelazione a Cannes 2025.
Per il programma completo delle proiezioni, visita il Programma ufficiale del Festival.