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Unarchive Found Footage Fest: torna il cinema che brucia

Nell’aranciera dell’orto botanico di Roma è stata presentata la terza edizione dell’unico festival in Italia dedicato al riuso creativo delle immagini di archivio. Unarchive Found Footage Fest torna dal 27 maggio al 1 giugno a Trastevere.

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bestiari, erbari, lapidari

Bambini si arrampicano tra i gambi di grandi papaveri rossi nel nuovo manifesto dell’Unarchive Found Footage Fest firmato da Gianluca Abbate. Il festival, arrivato alla sua terza edizione, viene presentato nella splendida cornice dell’orto botanico. Uno dei tanti nuovi spazi che ospiteranno gli eventi numerosi di questa manifestazione che in pochi anni è diventata un punto di riferimento per una comunità internazionale di cineasti, come sottolinea il direttore organizzativo Luca Ricciardi. Quest’anno con l’aggiunta della cineteca nazionale, il festival riunisce nella sua programmazione lavori tratti dalle tre più grandi cineteche di Roma.

Unarchive Found Footage Fest è un progetto vivo, articolato e condiviso. Luca Ricciardi

Vincenzo Vita, fondatore dell’Archivio Audiovisivo del Movimento Operario e Democratico (AMOOD), parla del festival come di un’esercitazione culturale controcorrente, un anti-festival informale in cui l’archivio si intende come mezzo essenziale per costruire il futuro e pensa al riuso di quest’ultimo come una fondamentale forma di innovazione.

Novità, conferme e eventi speciali

Tra le novità di quest’anno c’è la nuova veste della sezione Riuso di classe, in cui vengono presentati i lavori realizzati dagli studenti dei diversi laboratori di cinema che collaborano con l’Unarchive,  che diventa una rassegna autonoma e collaterale. Alina Marazzi e Marco Bertozzi i due direttori artistici raccontano le due categorie competitive di dieci lungometraggi e dieci cortometraggi internazionali.

Tra i cortometraggi una presenza eccezionale è quella di Leos Carax con il suo mediometraggio It’s Not me. Da segnalare anche la presenza in giuria del regista palestinese Eyal Sivan, già presente al festival in passato, in giuria anche Costanza Quatriglio e l’artista sperimentale Federica Foglia che presenterà il suo progetto Innesti e sarà protagonista di una masterclass insieme a Andrei Ujica, di cui verranno presentati due film.

Found Footage Fest

Tra le novità c’è la nuova sezione collaterale Best of fest, una selezione di opere provenienti dai più importanti festival internazionali sul riuso delle immagini di archivio. Torna, invece, la sezione Frontiere, che accoglie titoli che riflettono la dimensione simbolica del confine del Found Footage. Ancora un nuovo panel sarà dedicato agli archivi animati, pensato a partire dall’idea di poter restituire nuova vita alle immagini del passato con interventi grafici sulle pellicole.

L’archivio consente assemblaggi non convenzionali, il found footage è un importante atto ecologico oltre a rappresentare una convergenza tra cinema e arte contemporanea. Marco Bertozzi

Darker, il cine-concerto

Una parte del festival è dedicata alle live performance, con l’apertura all’auditorium parco della musica con il cine-concerto Darker, a cura di Bill Morrison e del compositore David Lang. Ci sarà anche Virginia Eleuteri Serpieri, vincitrice nella passata edizione con Amor, con il suo nuovo film Il mondo a parte nella sezione Expanded, una riflessione sul concetto di soglia tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Nella categoria Panorami italiani sarà presentato il film “enciclopedico” Bestiari, erbari, lapidari di Martina D’anolfi e Massimo Parenti, oltre al lavoro di Sara Fgaier e di Samuele Rossi.

Le location: Cinema Intrastevere, Live Alcazar, la Real Academia de Espana, la Casa Internazionale delle Donne, L’orto botanico di Roma, libreria Zalib, Scena Spazio della regione lazio, Casa Borelli e Moroni1art, Auditorium Parco della Musica Ennio Morrricone.