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Cannes

‘Left-Handed Girl’: un travolgente ritratto famigliare sceneggiato da Sean Baker

Selezionato alla Semaine de la Critique, questo vibrante mosaico femminile ha incantato il festival di Cannes

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Tornano a collaborare Shih-Ching Tsou e Sean Baker, l’affiatata alleanza che ha contribuito alla nascita di quasi tutti i film del regista americano. Fresco di quattro premi Oscar, Baker torna alle sue radici per firmare sceneggiatura e montaggio di Left-Handed Girl, un progetto che è in cantiere da ben dodici anni.

Questa volta è la regista taiwanese a prendere le redini, e lo fa con la stessa sensibilità per le più impercettibili sfaccettature emotive che ci si aspetterebbe da chi ha lavorato a stretto contatto per anni con uno dei maestri contemporanei dell’approccio neorealista.

Ava Cahen, direttrice artistica della Semaine de la Critique, si è espressa con le seguenti parole relativamente all’ingombrante presenza di Sean Baker nel progetto:

“È sicuramente evidente una connessione con la produzione artistica di Sean, non ve lo nascondo, e non penso nemmeno che la stessa Shih-Ching Tsou voglia farlo. Left-Handed Girl ricorda molto i suoi film per il modo in cui cattura la realtà, con un senso di stupore o un desiderio per il fiabesco.”

Left-Handed Girl è la celebrazione definitiva del loro sodalizio, un emozionante esercizio che riassume le loro passate collaborazioni e ne esalta i punti di forza. Le riprese a ritmo serrato di Tangerine, le impeccabili prove attoriali infantili di Un Sogno Chiamato Florida, il tepore di Starlet, e infine la solidarietà verso la classe operaia di Take Out.

Left-Handed Girl: la trama

Al centro delle vicende una famiglia di sole donne in cerca di riscatto, che dopo essere stata abbandonata dal padre fa ritorno in città capitanata dalla madre, Shu-Fen. Il piano è semplice: le due figlie l’aiuteranno a gestire un noodle shop all’interno del frenetico mercato notturno, e con un po’ di fortuna guadagneranno abbastanza per vivere.

”Questo posto sembra magico”, esclama la figlia più piccola, I-Jing, mentre osserva incantata il panorama urbano di Taipei in avvicinamento. La cinepresa cattura il paesaggio fuori dal finestrino, un mondo fatto di grattacieli e opportunità che ci arriva filtrato attraverso il caleidoscopio con cui sta giocando la bambina. Nel frattempo il rumore del traffico è rimpiazzato dalla splendida colonna sonora, completando un sognante quadro che ci fa sperare nella possibilità che la magia farà davvero capolino in questa storia.

Ormai rimasta sola, Shu-Fen può fare affidamento solamente sull’aiuto dei genitori, due eccentrici anziani ancora aggrappati a convinzioni arcaiche che minacciano di danneggiare la famiglia. Esempio calzante: l’episodio che dà il titolo al film, in cui il nonno racconta alla nipotina, spensieratamente mancina, che la sua mano sinistra è controllata dal diavolo.

In un contesto sociale dove il giudizio morale è spesso basato sull’apparenza, entreremo in contatto con tre personalità uniche, rappresentanti generazioni differenti dello stesso nucleo. Arriveremo a conoscerle a fondo, o almeno così crederemo, prima che l’apparente tepore del film riveli la sua natura ingannevole e ci costringa a fare i conti con emozioni contrastanti.

Left-Handed Girl: regia e sceneggiatura

Il frenetico ecosistema del mercato notturno è il veicolo perfetto per una regia che spinge l’acceleratore sulle prospettive dinamiche. Lo sguardo della cinepresa è diviso tra due mondi; da un lato l’innocenza di I-Jing, che seguiamo sgattaiolare furtiva tra i vicoli del mercato e giocare con il suo suricato domestico, dall’altro il risentimento e le rumorose liti degli adulti.

Il cuore pulsante del film è però la sceneggiatura, firmata anche dalla stessa regista, che lascia uno spiraglio aperto all’ironia, anche quando la storia si confronta con i toni più cupi.

Dal neorealismo al melodramma: legami di sangue e condizione femminile

Verso la fine,  il film attraversa una transizione impercettibile, lasciando i territori del neorealismo per trasformarsi nel più inaspettato dei melodrammi famigliari. Un cambio di registro che risulta coerente con le dinamiche costruite fino a quel momento, e che va ad arricchire l’intensità della narrazione.

Abbiamo già visto altre versioni di questa storia (sempre che abbia senso porsi il problema in presenza di temi così universali), ma poche generano lo stesso impatto intrecciando legami di sangue, educazione affettiva e critica alla condizione femminile nella società moderna.

Left-Handed Girl è un’energetica odissea familiare che si rovescia come un puzzle sul tavolo, dispensando con parsimonia i tasselli necessari alla comprensione del suo sfaccettato ecosistema. Quando la famiglia si riunirà per riordinare i pezzi, in occasione del banchetto per il sessantesimo compleanno della nonna, prenderà finalmente forma il quadro completo; è a questo punto che lo spettatore sarà chiamato a ripercorrere retroattivamente le vicende, trovandosi costretto a dare un nuovo significato a tutti gli elementi del film. Il risultato è sorprendente.

In Italia il film verrà distribuito da I Wonder Pictures. 

Left-Handed Girl

  • Anno: 2025
  • Durata: 108 minuti
  • Distribuzione: I Wonder Pictures
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Taiwan, USA
  • Regia: Shih-Ching Tsou