Dal 30 Aprile su Netflix. il nuovo film ispirato alle vicende dell’amatissima Oscar François generale delle Guardie reali, lascia un po’ perplessi. Diretto da Ai Yoshimura , è prodotto dallo studio MAPPA.
Il lungometraggio è ispirato al celebre manga di Riyoko Ikeda del 1972 e all’ anime degli anni ’70 e riassume in 113 minuti una saga storica/ sentimentale amatissima da intere generazioni.
Lady Oscar e il quadro storico
La storia parte nel 1770, quando Maria Antonietta , quattordicenne, lascia l’Austria per sposare Luigi XVI. Alla corte di Versailles c’è il capitano Oscar François de Jarjayes, che la accoglie con rigore e rispetto. L’affascinante comandante delle guardie reali è cresciuta come un uomo per volontà del padre. Oscar rappresenta un ponte tra due mondi: è soldato e nobildonna, è forza e fragilità, ed è proprio questa ambiguità che la rende ancora moderna.
Il film non si concentra però sulla genesi della sua identità di genere – come faceva il manga – ma sceglie molto più il focus relazioni, in particolare quella con Maria Antonietta, e la descrizione del contesto sociale e politico che porterà poi alla Rivoluzione Francese del 1789. Accanto ad Oscar, il fedele André Grandier, servitore e amico d’infanzia, che la accompagna in ogni fase della sua vita, nutrendo un amore silenzioso e sofferto.
Un Musical
Cosa davvero distingue questo remake 2025 è la struttura narrativa in forma di musical. Ben 15 le canzoni inserite nel corso della narrazione, che fungono da ponte per narrare il proseguire degli anni della vita di Oscar. Dalla prima adolescenza, all’incontro con la futura regina e con il Conte di Fersen, fino alla descrizione, seppur abbozzata, degli sciali di corte e della crisi esistenziale di un’ infelice Maria Antonietta. Il Tempo scorre rapido a suon di note e canzoni che, dall’inglese al giapponese, rammendano e tengono insieme gli episodi più salienti della Storia, reale o meno.
Oscar stesso è un personaggio di finzione ispirato a figure storiche come Francesca Scanagatta e Marie Schellinck, donne realmente esistite che combatterono travestite da uomini. Al suo fianco anche personaggi originali come André e il capitano Girodelle, che nel film rappresentano rispettivamente l’amore e il dovere imposto.
Scelte narrative e polemiche tra i fan
Nonostante la qualità tecnica dell’animazione, curata da Mariko Oka, il film ha sollevato diverse critiche tra i fan. Molti ritengono che la riduzione della storia in forma musicale abbia compromesso la ricchezza dei temi cari all’Anime , come il conflitto interiore di Oscar tra identità, dovere e amore, o la discesa agli ‘inferi’ di Maria Antonietta, nel lusso e nella solitudine. Anche la rielaborazione di eventi come la malattia di André, modificata rispetto alla versione originale, ha provocato reazioni negative.
Il film termina nei giorni che precedono lo scoppio della Rivoluzione Francese. In un atto finale di ribellione e fedeltà ai propri ideali, Oscar abbandona la guardia reale per schierarsi con il popolo affamato e oppresso. Con un gesto d’amore reciproco tra Oscar e André, appena prima che la tempesta rivoluzionaria travolga tutto, cala il sipario.
Un tributo incompleto?
Oscar è ancora Oscar?
Le rose di Versailles – Lady Oscar è una produzione visivamente raffinata, che tenta di coniugare fedeltà e innovazione. Il formato del musical, per quanto divisivo, rappresenta una scelta artistica audace. Ma resta il dubbio su quale fosse il vero obiettivo del remake: avvicinare le nuove generazioni o omaggiare i nostalgici? In entrambi i casi, la sintesi operata dal film sembra lasciare fuori molti elementi che avevano reso l’opera originale così amata.
Diciamoci la verità: siamo tutte state un po’ Oscar quando eravamo bambine, e abbiamo caldeggiato le sue scelte coraggiose e rivoluzionarie, duellato contro Girodet per il comando della Guardia Reale, ballato con Fersen al Palazzo reale, discusso con il Generale contro un matrimonio non desiderato e cavalcato sotto i fuochi della Rivoluzione dopo aver abbracciato il suo vero Destino.
E in questo nuovo prodotto Netflix non abbiamo ritrovato quell’antico sapore. Dov’è finito il fuoco che animava le scelte di Oscar? Non cogliamo quel conflitto dinanzi alla Donna emersa con prepotenza inattesa, non avvertiamo la disperata e sterile lotta contro sentimenti repressi per troppo tempo. E superficiale appare il suo allontanarsi dal mondo a cui apparteneva da sempre, rinnegato per accostarsi alla parte davvero ribelle di lei.
Troppo abbozzata la tragedia dei sovrani di Francia che non ha avuto il trattamento drammatico e poetico narrato nell’Anime , con la parte sublime della prigionia di Maria Antonietta ammantata del candore dei suoi capelli bianchi.
Quello che manca in questo nuovo prodotto commerciale è proprio la Poesia dell’originale, la Passione che circondava ogni episodio, la crudeltà sincera e spietata delle relazioni umane, la brama del potere e della lussuria, il candore della semplicità popolana, la forza dell’Amicizia, il Peso della Storia e l’incanto del racconto dell’Amore.
Resta, comunque, il valore simbolico del ritorno di Lady Oscar, figura pionieristica per la rappresentazione di genere e di identità nel fumetto e nell’animazione. Un’eroina senza tempo. E sempre cool!