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Chili Film

‘Rosetta’: la sublime opera dei Dardenne

La recensione del lungometraggio vincitore della Palma d'oro al 52° Festival di Cannes

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La visione di Rosetta, uno dei lungometraggi più importanti dei fratelli Dardenne, è disponibile su Chili. Un film talmente denso di umanità, sofferenza e bellezza che, al 52° Festival di Cannes, conquista la Palma d’oro come miglior film, e l’attrice, Èmilie Dequenne vince il Premio per la miglior interpretazione femminile. L’opera è scritta e diretta da Jean-Pierre e Luc Dardenne, prodotta da Les Films du Fleuve, ARP Sélection e RTBF. Distribuita da Key Films e Lucky Red.

Rosetta : la sinossi

Rosetta è un’onesta ragazza, ancora minorenne, che vive nella povertà insieme alla madre alcolista, in un accampamento di roulette nella periferia di Liegi. Vorrebbe vivere una vita migliore, ma è costretta a correre per la cittadina a causa del problema che la affligge: trovare un lavoro. Rosetta desidera fortemente un lavoro onesto. Quando viene licenziata, urla in preda alla furia, combattendo con tutte le sue forze: senza un lavoro non può avere una vita diversa dall’attuale.

Rosetta vuole essere diversa dalla madre che si concede al gestore del campo per soldi e per l’alcool. Non ha nessuna intenzione di cambiare vita, nonostante passi ogni giorno nell’oscurità. Rosetta deve sopravvivere alla vita infelice che le è stata affidata. Deve combattere contro gli ingiusti licenziamenti, la povertà e la solitudine.

Nonostante il bisogno di lavorare,  rifiuta le proposte di lavoro in nero, al fine di sistemarsi e di salvare la madre dalla sua dipendenza. Riquet, un ragazzo che lavora al bancone di un chiosco, riesce ad avvicinarsi a Rosetta, aiutandola a trovare lavoro. Ma la ragazza cela una profonda disapprovazione nei confronti del giovane, in quanto per i comportamenti disonesti di lui.

Lavorare per salvarsi (e salvare)

Rosetta è una ragazza che racchiude all’interno di sé una fanciullezza nascosta dal peso della povertà e della madre. Una giovane che ha un unico obiettivo: una vita migliore, per vivere e non soltanto sopravvivere. Il lavoro, nell’opera dei fratelli Dardenne, è inteso sia come possibilità di avere uno stipendio, quindi per essere meno poveri, ma anche come identità. Rosetta giudica spesso la madre come una poco di buono, come una donna capace soltanto di vendersi e di ubriacarsi. Lei vuole essere diversa; deve essere diversa.

Non interagisce mai, a esclusione dell’amicizia con Riquet, con altre persone della sua età. É un’ adulta,  che vuole salvarsi e che vuole salvare la propria madre. Un’adulta che parla ai datori di lavoro come una ragazza della sua età si atteggerebbe con un adolescente. Rosetta è instancabile: sembra essere costantemente sul punto di lasciare andare tutto e di fermarsi. Ma, puntualmente, si alza e corre. Corre sempre. Corre per cercare lavoro, per tornare a casa, per cercare la madre o, anche, per non cercare se stessa.

Le relazioni e la solitudine di Rosetta

Rosetta è nata, cresciuta e invecchiata (nonostante la sua giovane età) in una realtà crudele. Nel tempo, ha scoperto di dover affidare tutto a se stessa. Le sue relazioni non sono altro che una copia della relazione che vive, ogni giorno a casa, con la madre. Rosetta, quando qualcosa, o qualcuno, va contro lei, è disposta a tutto pur di ottenere ciò di cui ha bisogno. Non bada alle amicizie o al sentimento. Si serve di tutto ciò che segue un’ideologia fondata sulla giustizia per non guardare in faccia nessuno.

Per la maggior parte del tempo, è sola. È sola quando lavora. Lo è quando calpesta il terreno dei dintorni della sua dimora. È sola anche quando, accanto a lei, c’è un’altra persona. E sa di doversi salvare da tutto, e da tutti, senza l’aiuto di nessuno.

Rosetta

I fratelli Dardenne

Jean-Pierre e Luc Dardenne sono due sceneggiatori e registi nati e cresciuti in Belgio. Rosetta è il primo film che ha guadagnato un grande apprezzamento da parte della Critica: Palma d’oro e Premio ecumenico della Giuria. Premio ecumenico anche per Il figlio (2002). Il loro più grande capolavoro è L’enfant (2005), film che ottiene la Palma d’oro a Cannes. Nel 2008 Il Matrimonio di Lorna vince a Cannes per la miglior sceneggiatura e nel 2011 Il ragazzo con la bicicletta vince il Grand Prix Speciale della Giuria. Due giorni, una notte riceve il Premio ecumenico e, nel 2022, i fratelli Dardenne tornano in concorso al Festival di Cannes con Tori et Lokita: qui ritirano il Premio Speciale per il 75° anniversario del Festival.

Jean-Pierre e Luc Dardenne sono due autori, tra i più premiati nella storia del Festival di Cannes, che hanno fatto del realismo il loro marchio di fabbrica. Le loro storie mostrano personaggi succubi della periferia industriale. Le ambientazioni sono spesso i luoghi in cui gli stessi registi hanno vissuto. I loro personaggi, apparentemente molto semplici, racchiudono una grande complessità.

Rosetta : un film “reale”

Rosetta è un film che turba lo spettatore dalla prima all’ultima scena. Ma riuscendo a creare un fascino che va oltre l’empatia a cui il pubblico è abituato. L’opera dei fratelli Dardenne è un vortice che trascina e che non dà punti di riferimento, né spiegazioni. Rosetta non rincuora, non incoraggia, non offre risposte. Pone molte domande: domande a cui, molto spesso, nemmeno Rosetta (interpretata da una magnifica Èmilie Dequenne) riesce a rispondere.

La regia di Jean-Pierre e Luc Dardenne è tutt’altro che pulita: i movimenti, la non stabilizzazione, la fotografia coerente con la povertà mostrata e diversi piani sequenza apportano un grande senso di tensione, confusione e incertezza.

Rosetta è un film sulla necessità. Necessità di avere una vita che non sia solo una sopravvivenza. Necessità di trovare un lavoro e una propria identità. Un film immortale, intenso e vero. La visione è un dono da fare a se stessi.

 

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Rosetta

  • Anno: 1999
  • Durata: 90'
  • Distribuzione: Key Films, Lucky Red
  • Genere: Drammatico
  • Nazionalita: Belgio, Francia
  • Regia: Jean-Pierre e Luc Dardenne
  • Data di uscita: 03-December-1999