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I Corti sul Lettino-Cinema e Psicoanalisi:

Archè Stories – Arianna, un racconto di violenza e rinascita

Un inno alla vita conquistato con la forza

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No, non è un sensazionalistico film sulla violenza di genere, ma un momento intimo di condivisione, un’opportunità per accrescere la consapevolezza sulle tematiche trattate.

Il corto verrà proiettato al Festival Internazionale del Cortometraggio “I Corti sul Lettino – Cinema e Psicoanalisi”, ideato e diretto dallo psichiatra, critico cinematografico e giornalista Ignazio Senatore, e giunto quest’anno alla sua 16° edizione. Il festival, unisce da anni il linguaggio del cinema alla riflessione psicoanalitica.

Si terrà presso “Magazzini Fotografici” l’8 maggio per la proiezione dei cortometraggi nazionali, mentre il 9 maggio i corti stranieri e campani.

“La storia di Arianna” è un corto diretto da Luca Cepparo e prodotto da Story Farm. La protagonista Arianna, interpretata da Chiara Leoncini, condivide la sua storia personale: si tratta di una vera e propria confessione intima a tu per tu con lo spettatore o la spettatrice. Si parla di amor proprio, relazioni tossiche, violenza, paure, coraggio e rinascita. 

Sinossi

Arianna è una ragazza come tante, trasportata da giovani emozioni e dal suo primo amore che vede come l’inizio dell’età adulta e un’opportunità di libertà ed indipendenza. Spesso però, soprattutto se si tratta di prime esperienze, può essere complicato distinguere l’amore e l’affetto dall’oppressione e l’abuso. Arianna rimane invischiata nel circolo della violenza, rischiando la sua vita, fino a quando la paura non si trasforma in coraggio che getta una luce di speranza e rinascita per lei e suo figlio.

Arianna potevi essere tu

Il corto si presenta come una profonda testimonianza in cui una giovane donna condivide una storia di sopraffazione e violazione, ma allo stesso tempo fa da specchio delicato e confortevole per altre donne che hanno vissuto o stanno vivendo una situazione simile.

Si parla di violenza di genere, un fenomeno sistemico e profondamente radicato in una cultura patriarcale, che tutti e tutte avremmo il dovere di combattere e decostruire. Arianna propone quella che oggigiorno si presenta come una narrazione comune (pur non dovendo esserlo) e proprio per questo ogni spettatore potrebbe sentirla vicina: quello che la ragazza racconta potrebbe appartenere anche a noi, ad una nostra amica, ad un nostro parente o un conoscente. 

Il monologo della ragazza, inoltre, illustra anche quanto un ambiente di partenza tossico e disfunzionale, vissuto in casa con la propria famiglia, sia dannoso non solo per il benessere psico-fisico quotidiano di un individuo, ma rappresenta una minaccia per l’integrità di una persona che finisce per elemosinare amore ed attenzioni anche dalle braccia sbagliate, rischiando di cadere in relazioni distruttive e dipendenze affettive soffocanti. 

Riconoscere la violenza e salvarsi

Fondamentale è poi il riconoscimento dei soprusi subiti, perché spesso il culmine della violenza non è mai improvviso e inaspettato: quella che si presenta è un’escalation, che parte da abusi verbali per percorrere una strada che arriva al peggio. 

Una delle minacce per la propria sicurezza è rappresentata proprio dalla giustificazione di certe azioni: a volte si sottovaluta, a volte si comprende, a volte si vuole proteggere l’altra persona, altre volte ci si vergogna, si teme di essere giudicati, o ci si paralizza e non si sa come agire. 

Spesso non si prende prontamente una decisione, ed il filo rosso che ci tiene legati all’abusatore rimane intatto. Succede però che ad un certo punto la paura diventa il motore per correre via e trovare il coraggio di ricominciare. Una delle tante soluzioni che questo piccolo corto presenta è trovare riparo in case di protezione per donne e minori, che offrono un rifugio sicuro per tutte coloro che hanno bisogno di supporto e comprensione: è il caso, ad esempio di Archè, dove Arianna ha trovato “casa”.

Un corto essenziale, ma potente

Il corto è essenziale: un monologo-racconto di 7 minuti in una stanza buia che illumina solo Arianna, che fornisce non solo la testimonianza di una “sopravvissuta”, ma anche la testimonianza di una donna forte e coraggiosa. Insomma un breve ma potente inno alla vita, all’amore per sé stessi e l’amore di chi ci circonda che spesso è proprio quello che aiuta a salvarci. 

 

  • Anno: 2025
  • Durata: 7 minuti
  • Nazionalita: Italia
  • Regia: Luca Cepparo