Nei primi due episodi della nuova serie Prime Video, il genere apocalittico viene innovato sostituendo le risate all’orrore. E il genere degli zombie ad una grottesca maschera d’intrattenimento
Disponibile su Prime VideoNewtopia la divertente serie sudcoreana in quattro episodi creata da Yoon Sung-hyun ( Time to Hunt). Distribuita in origine su Coupang Play per poi approdare su Amazon, la commedia nera è prodotta da Bound Entertainment e Billions Plus. Tra gli interpreti, Park Jeong-min, già visto in Decision to Leave di Park Chan-wook, e la popstar asiatica Jisoo.
Il TRAILER – Newtopia
Sinossi – Newtopia
L’imbranato Lee Jae-yoon (Park Jeong-min) svolge il servizio militare con un’estrema goffaggine insieme al suo compagno di ronda. Il giovane militare è innamorato della sua fidanzata Kang Young-joo (Jisoo), sulla quale però ha messo gli occhi il ricco capo di lei. Lee, in questa situazione di declino emotivo, dovrà cercare di riconquistare la sua amata nel mezzo di una pandemia zombie che rischia di estinguere l’intera umanità.
Non è un k-drama classico – Newtopia
La genialità della serie di Yoon Sung-hyun risiede nel giocare con il genere nazionale sudcoreano, il k-drama, inserirlo in quello americano dell’apocalisse degli zombie, e usare entrambi per distruggere se stessi. Newtopia, nei suoi primi due episodi, racconta con toni scanzonati e a tratti sentimentali del percorso d’amore del protagonista Lee per cercare di non perdere l’amore della fidanzata Kang. Su questo versante la serie si muove sulle leggi del k-drama: l’allontanamento, la confusione dei sentimenti, il rivale d’amore e la paura di perdere il legame. Lee è cosi ossessionato dalla sua fidanzata Kang tanto da stalkerarla in continuazione, bombardandola di chiamate e messaggi. La ragazza, in bilico tra l’insicurezza di una relazione e le avance del ricco capo della compagnia per cui lavora, decide per una sospensione al rapporto con il militare
La particolarità di Newtopia risiede nella sua forma. La serie sudcoreana infatti fin dai primi episodi è legata a un’estetica demenziale, da sitcom grottesca e surreale così distante dai prodotti k-drama standard. Il protagonista, Lee, è un soldato per obbligo, rappresentato come imbranato e combinaguai insieme al suo compagno di scorribande. Il ragazzo è inserito in un campo di addestramento preparato per un’imminente guerra, in cui i militari fanno di tutto per rendere estremamente comica ogni situazione.
Due generi opposti che si uniscono
Lee e il suo compagno di merende, in una dinamica molto vicina a Stanlio e Ollio, inciampano nella ripetizione della situazione comica proprio come faceva Chaplin: prendono la benzina vuota, fanno cadere un lanciafiamme di plastica, e il tutto mentre salgono al piano di sopra, in una grande sala congressi dovendo rapportarsi continuamente con un’acida receptionist. Mentre il tono di Newtopia è dettato dalla carica comica dei militari alle prime armi, e mentre troviamo qualche accenno di k-drama, gli eventi che fanno passare la serie da un genere all’altro sono riconducibili al genere zombie.
Non è assolutamente come siamo abituati a vederlo, però. Nei due episodi della serie, dall’aereo che precipita senza controllo alla follia omicida del virus, le componenti apocalittiche vengono fin da subito sminuite dal tono leggero del concept seriale. A Yoon Sung-hyun non importa poi tanto di risolvere l’imminente pandemia e salvare il mondo. Ciò che invece appare evidente è che un genere, quello dello zombie movie, viene usato da un altro genere, quello sentimentale, per sviluppare un ibrido che conferma e sconfessa continuamente entrambi.
Un road love movie a tinte pulp
In una serie o in un film, il regista-autore tiene quasi sempre ad avvertirci della forma di ciò che vedremo o non lo fa affatto. E Yoon Sung-hyun con Newtopia rientra nella prima categoria. Mentre Seul diventa il teatro dell’orrore di zombie inarrestabili, la regia rende esteticamente efficace la commedia con zoom che indietreggiano e avanzano velocemente sui protagonisti. Ciò identifica il mood nero e tagliente della serie: un prodotto che con piacevole ilarità intrattiene senza curarsi del mondo tragico che gira intorno alla tragicommedia sudcoreana.
Sang-hyun a suo modo cerca di decostruire il genere dell’apocalisse zombie rendendo demenziale il dramma dei vari The Last of Us o The Walking Dead. Nel grattacelo bunker sanguinario del campo di battaglia, l’imbranato Lee si fa coraggio e diventa l’eroe non ai fini pandemici ma col solo scopo di ricongiungersi con la sua amata e riconquistarla.
Se da una parte la serie Prime Video nel proprio contesto apocalittico ricorda titoli come Love and Monsters e 28 giorni dopo, è nel road movie romantico del protagonista che risiede una certa e palese originalità.
Difatti, al centro della narrazione non vi è tanto la paura della fine del mondo ma il timore di perdere sentimentalmente una storia d’amore. Così il militare Lee viaggia disperato all’interno del territorio sudcoreano con il solo obiettivo di riconquistare la sua bella Kang, in una dimensione romantica che usa e sovrasta l’action cruento del genere zombie.
Newtopia, nei suoi primi episodi, si dimostra estremamente interessante per come unisce il k-drama e l’apocalittico, decostruendo entrambi in una serie pulp e romantica al tempo stesso. Un’altra prova di letture sudcoreane sempre pronte a rinnovare generi stantii.