Nina e il segreto del riccio di Alain Gagnol e Jean-Loup Felicioli è un film d’animazione realizzato in digitale. Il primo con questa tecnologia per i due autori, noti per gli acclamati Un gatto a Parigi e Phantom Boy.
Realizzato nel 2023, e presentato fuori concorso al Festival di Annecy, il film é distribuito in Italia da Movies Inspired. I due autori hanno così descritto il loro ‘favolistico’ cartoon:
[…] continuiamo la nostra esplorazione di un genere che amiamo molto: il giallo, e più precisamente, in questo caso, il film di rapina. Ma questa volta non sono all’opera George Clooney e la sua banda glamour. I nostri due rapinatori hanno dieci anni. Ciò non impedisce loro di essere coraggiosi, inventivi e determinati come i loro illustri predecessori.
Nina e il segreto del riccio, la trama
Nina, una bambina di dieci anni, ama ascoltare le storie che le racconta suo padre prima di addormentarsi. Soprattutto quelle di un riccio alla scoperta del mondo. Una sera però, il papà non le racconta nessuna storia… Con l’aiuto del suo migliore amico Mehdi, Nina va nella vecchia fabbrica in cui lavorava suo padre, alla ricerca di un tesoro nascosto.
Inizia allora una grande avventura assieme al riccio che li accompagna, un viaggio in cui bisogna sfuggire alla vecchia vicina e al suo gatto Fluffy, sventare le trappole del guardiano e ingannare il suo grosso cane.
Il cartoon come estensione visiva delle fiabe o favole di una volta
Abituati a film d’animazione infarciti di effetti digitali, in cui non ci sono più sbavature oppure spigolosità nel tratto animato, con Nina e il segreto del riccio si torna alla purezza animata. Un salutare tuffo nel racconto visivo semplice, in cui il disegno non sovrasta la trama. Una fiaba animata che è estensione di tutti quei racconti fantastici che leggevamo da bambini sui libri e accompagnati da immagini semplici, senza fronzoli.
Un cartoon realizzato di base per una determinata fascia d’età, ma ottimo anche per un pubblico di adulti. Dopotutto, come dice il padre a Nina: «Non si è mai troppo grandi per una storia».
I due autori, alla classica favola aggiungono però un plot dai toni misteriosi. I due giovani protagonisti, Nina e Mehdi, indagano sul furto avvenuto nella fabbrica dove lavora il padre di lei. La ricerca della verità, che innesca una serie di avventure/disavventure, serve per creare il canonico romanzo di formazione.
Nina e Mehdi, uscendo dalla loro routine infantile (tra cui la fiaba serale narrata), affrontano il mondo e vedono come la vita reale non sia affatto soave come quella delle favole. Ci sono persone buone sì, ma anche persone cattive e di cui non fidarsi.
La bellezza e consistenza di questo “piccolo” cartoon, con una sceneggiatura impeccabile nel suo evolversi, risiede anche nelle trovate visive: dal meta-cinema, il cartoon nel cartoon, ai pensieri e immaginazioni (rappresentati con stile fumettistico).
Nina e il segreto del riccio non soltanto impreziosisce la già stimata carriera dei due autori francesi, ma conferma come oltre alla Disney, la Dreamworks o l’animazione giapponese, esiste una splendida produzione europea di fattura artigianale: opere create ccon precisione e grande dedizione.
Editing Sandra Orlando