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‘Before Sunrise’: l’arte del dire

A 30 anni esatti dalla sua uscita nelle sale statunitensi, Before Sunrise di Richard Linklater è ancora uno dei film romantici migliori di sempre

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A 30 anni esatti dalla sua uscita, Before Sunrise di Richard Linklater è ancora uno dei film romantici migliori di sempre.

A Hollywood, il mese di gennaio è sinonimo di mancanza di fiducia da parte di azionisti, distributori e produttori sul successo di un film. È quello che viene cinicamente definito un dump month, ovvero il mese dove vengono “buttati via” quei prodotti che sono percepiti come di scarso valore, o di scarso potenziale economico. Ci sono però delle rare occasioni in cui alcuni film destinati ai dump month di inizio anno diventano dei cult o, come nel caso de Il silenzio degli innocenti di Jonathan Demme, degli inaspettati successi al botteghino.
Before Sunrise di Richard Linklater riuscì a incassare poco più di 20 milioni di dollari contro i due milioni e mezzo spesi per la sua realizzazione.

Nulla di paragonabile ai numeri totalizzati dal volto di Hannibal Lecter (si parla di quasi 280 milioni di dollari d’incasso a fronte di un budget di 19 milioni), ma fu comunque un discreto successo per un film realizzato con pochi mezzi, e per di più uscito a gennaio. Di sicuro, quasi nessuno avrebbe immaginato che questa piccola ed intimista storia d’infatuazione avrebbe dato vita ad una delle trilogie cinematografiche più sorprendenti di tutti i tempi.

Galeotto fu il treno e chi vi scese

La trama di Before Sunrise (o Prima dell’alba, che dir si voglia) si può riassumere in meno di un paragrafo: in un treno diretto a Vienna, una coppia di mezza età litiga. La ragazza francese seduta accanto a loro si infastidisce, e va a sedersi non lontano da un ragazzo americano. Loro iniziano a conversare, si spostano nel vagone ristorante, chiacchierano ancora un po’ e decidono all’improvviso di mandare a monte i loro programmi e di trascorrere la giornata a Vienna pur di non perdersi di vista.

Una volta finita la sequenza del meet cute, il film inizia sul serio. Céline (Julie Delpy) e Jesse (Ethan Hawke), da perfetti estranei quali erano un attimo prima, restano talmente stregati dalla loro prima conversazione da cercare di prolungarla il più possibile. Eppure Céline avrebbe dovuto scendere dal treno a Parigi, mentre Jesse deve passare la notte a Vienna prima di tornare negli Stati Uniti, anche se non ha neanche i soldi per permettersi una stanza d’albergo. Cos’aveva di così speciale quella chiacchierata per spingere una giovane ragazza a seguire uno sconosciuto, correndo tra l’altro il rischio di dover dormire sotto le stelle?

Questa è la domanda a cui il film vuole rispondere, e ci riesce facendo in modo che noi spettatori possiamo immergerci totalmente nel suono della conversazione.

Un’opera di sottigliezze

Nel caso di Before Sunrise non ci troviamo di fronte a virtuosismi della macchina da presa, nemmeno a particolari guizzi di sovversione narrativa o segni troppo espliciti di estro registico. Dopotutto Richard Linklater non è Michel Gondry, così come Kim Krizan non è Charlie Kaufman e la coppia Ethan Hawke – Julie Delpy non è la coppia Jim Carrey – Kate Winslet. Insomma, questo film non è Se mi lasci ti cancello (Eternal Sunshine of the Spotless Mind). Ciò non significa che sia meno efficace come esplorazione del sentimento umano, anche se a livello di messa in scena ne è praticamente l’opposto.

Before Sunrise non è un film di esagerazioni. Le immagini che scorrono sullo schermo quando i protagonisti sono fuori fuoco potrebbero essere confuse per scene di vita vissuta, la colonna sonora non sovrasta mai le voci dei due innamorati, nemmeno se si trovano in un pub notturno. E la storia che il film racconta, minimale per usare un eufemismo, non è niente di più di un gigantesco meet cute di un’ora e quaranta. Un primo incontro. Se non fossero stati realizzati i due sequel altrettanto eccellenti, Before Sunset e Before Midnight, non si sarebbe potuta certo definire la storia di una vera relazione, come molti si riferiscono alla trilogia in sé.

No, la vera base portante su cui l’intera struttura della pellicola si poggia senza traballare neanche per un momento è il dialogo. Il parlare.

Cosa succede quando la scrittura e la recitazione si innamorano?

Come chi ha già visto il film sa bene, in Before Sunrise non si supera la fase dell’infatuazione iniziale. Céline e Jesse si incontrano, chiacchierano, arrivano a Vienna, chiacchierano, si baciano, chiacchierano, dormono insieme, si svegliano, chiacchierano e (seppur con grande riluttanza) si salutano.

Non addio, ma arrivederci.

La sceneggiatura è stata scritta da Kim Krizan e dal regista Richard Linklater, con l’aggiunta di qualche revisione da parte di entrambe le giovani star, Julie Delpy e Ethan Hawke. Bisogna ricordarsi che per sperare di mantenere interessante un film romantico senza un conflitto interiore, senza rivali in agguato, senza la minima traccia di una circostanza avversa, occorre prestare un morboso livello di attenzione alla scrittura del rapporto tra i due protagonisti. E i risultati, in Before Sunrise, parlano da soli.

Delpy e Hawke, all’epoca poco meno che venticinquenni, erano già dei formidabili illusionisti. Soprattutto se vista ed ascoltata in lingua originale, la loro performance è il manifesto della più terrificante naturalezza. Nemmeno per un secondo si può credere che stiano interpretando dei personaggi fittizi ma, incredibilmente, è così. Tuttavia non è solo il talento dei due giovani attori a rendere vivo lo script, bensì anche la qualità intrinseca del medesimo.

Il gioco dell’amore sta nella comunicazione

I dialoghi fra Jesse e Céline sono molto simili a quelli che due veri innamorati particolarmente estroversi si scambierebbero durante i loro primi appuntamenti, nel bel mezzo dello scoppio della proverbiale scintilla. Aneddoti sulle loro famiglie, riflessioni innocue sulla vita e sulla morte, discussioni amichevoli sulle differenze tra uomo e donna; tutti questi elementi e anche di più si trovano in Before Sunrise, ed il loro suono è uno di quelli che potremmo ascoltare anche nella nostra realtà. Per fortuna non si tratta di un suono assordante.

Non si tratta solo di parlare, ma di dire. Anche nei pochi momenti in cui i protagonisti restano in silenzio, comunicano tra di loro attraverso lo sguardo. Tutto ciò che vogliono dirsi l’un l’altra, lo dicono. Particolarmente memorabile la sequenza del ristorante, che vede i due innamorati esternare la loro reciproca infatuazione tramite una sorta di gioco: fare finta di telefonare ad un amico a casa per raccontargli la giornata appena trascorsa a Vienna, interpretando nel frattempo anche la parte dell’amico, mentre l’altro ascolta e contempla i veri sentimenti di chi parla.
Il gioco dell’amore sta nella comunicazione, e i due protagonisti, almeno per quanto riguarda Before Sunrise, sono dei campioni da medaglia d’oro.

Fine?

E tutto d’un tratto, il film si conclude.
Il pubblico del 1995 non aveva alcun modo di sapere se Jesse e Céline si sarebbero mai rivisti; la risposta sarebbe giunta solo nove anni dopo con Before Sunset, e dopo altri nove anni, Before Midnight avrebbe portato la storia alla sua giusta conclusione. Ad ogni modo, il valore del primo capitolo non sarebbe diminuito. Anche senza i suoi sequel, lo ricorderemmo come una delle migliori favole sentimentali di fine Novecento, tuttavia preferiamo aver avuto la possibilità di seguire il viaggio di Jesse e Céline dalla giovinezza alla maturità, in tre film che fanno del dialogo la loro arma più potente.

Una vera e propria trilogia della comunicabilità.

Before Sunrise

  • Anno: 1995
  • Durata: 101 minuti
  • Distribuzione: Columbia Pictures
  • Genere: Romantico
  • Nazionalita: USA, Austria
  • Regia: Richard Linklater
  • Data di uscita: 27-January-1995

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